Thomas Bernhard/Fuoco: differenze tra le versioni

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Il millenovecentosettantacinque, anno particolarmente importante nell'evoluzione bernhardiana, videro la pubblicazione di uno dei suoi capolavori immaginari, il romanzo ''Korrektur (Correzione)'', nonché ''Die Ursache. Eine Andeutung (L'origine. Un accenno)'', il primo volume dell'opera autobiografica, la cui scrittura sarebbe continuata per altri sette anni e pubblicata in Italia in cinque volumi da [[w:Adelphi|Adelphi]]. Il ritmo accelerato della produzione letteraria di Bernhard fu segnato nel 1978 dalla pubblicazione di quattro nuove opere, tra cui un dramma intitolato ''Immanuel Kant'', il secondo volume della sua autobiografia, e due importanti opere di narrativa, ''Der Stimmenimitator (L'imitatore di voci)'' e ''Ja''. Nel 1979 ''Erzählungen (I racconti)'' raccoglie i principali racconti che Bernhard aveva prodotto nel decennio precedente.
 
L'ultimo decennio della carriera prematuramente conclusa di Bernhard iniziò nel 1980 con un romanzo, ''Die Billigesser (I mangia-a-poco)'', seguito nel 1981 dall'arrivo di un nuovo volume della sua autobiografia, due opere teatrali – ''Über allen Gipfeln ist Ruh (Su tutte le cime la pace)'' e ''Am Ziel (Alla meta)'' – e ''Ave Vergil''. Il 1982 vide la pubblicazione del volume finale dell'autobiografia e di due romanzi, ''Beton (Cemento)'' e l'ammirato ''Wittgensteins Neffe. Eine Freundschaft (Il nipote di Wittgenstein. Un'amicizia)'', il cui titolo allude a ''[[w:Il nipote di Rameau|Il nipote di Rameau]]'' di [[w:Denis Diderot|Diderot]] e che attinge fortemente dalla sua vera amicizia con il cugino di [[w:Ludwig Wittgenstein|Ludwig Wittgenstein]], [[w:Paul Wittgenstein|Paul]].
 
[[File:Jacopo Robusti,called Tintoretto - Man with a White Beard - Google Art Project.jpg|right|250px|thumb|''"L'uomo dalla barba bianca"'', olio del [[w:Tintoretto|Tintoretto]] (ca. 1570)]]
''Der Untergeher (Il soccombente)'', il primo romanzo di quella che sarebbe diventata una trilogia che si occupa dell'attività artistica nelle sue varie forme, apparve nel 1983. Riguarda due aspiranti virtuosi del pianoforte i cui sogni di gloria sono delusi dall'incontro con [[w:Glenn Gould|Glenn Gould]] come studenti a Salisburgo: il genio di Gould fa loro capire che, per quanto si sforzino, non riusciranno mai a raggiungere le sue vette artistiche. Il secondo romanzo, ''Holzfällen. Eine Erregung (A colpi d'ascia. Un'irritazione)'', presenta un ritratto satirico di alta cultura come praticata dall'élite viennese. La pubblicazione di questo romanzo, con i suoi ritratti feroci e facilmente riconoscibili di personaggi importanti sulla scena culturale viennese, portò a una causa per diffamazione di carattere da parte di [[:de:w:Gerhard Lampersberg|Gerhard Lampersberg]], uno dei suoi principali rappresentanti. L'ultimo romanzo di questa trilogia, ''Alte Meister (Antichi maestri)'', è incentrato su Reger, un anziano critico musicale ritratto affettuosamente, che si reca ogni due giorni al [[w:Kunsthistorisches Museum|Kunsthistorisches Museum]] di Vienna per trascorrere ore ininterrotte a contemplare "'''L’uomo dalla barba bianca'''" del [[w:Tintoretto|Tintoretto]].
 
Ancora un altro esempio della pubblicazione simultanea di opere teatrali e di narrativa bernhardiane avvenne nel 1985 quando, insieme a ''Alte Meister'', pubblicò ''Der Theatermacher (Il teatrante)'', una delle sue opere più conosciute, che fu presentata in anteprima al [[w:Festival di Salisburgo|Festival di Salisburgo]]. Poi, sempre nel 1986, Bernhard pubblicò ''Auslöschung. Ein Zerfall (Estinzione. Uno sfacelo)'', il romanzo che doveva essere il suo ultimo, mentre ''Einfach Kompliziert (Semplicemente complicato)'' fu presentato in anteprima allo [[:en:w:Schiller Theater|Schiller Theater]] di Berlino e ''Ritter, Dene, Voss'' fu presentato al Festival di Salisburgo. Questi furono di certo ampiamente oscurati dalla produzione di ''[[w:Heldenplatz|Heldenplatz]]'' del 1988, in cui la rappresentazione fatta da Bernhard dei suoi connazionali come gruppo di irrimediabili nazisti portò l'allora cancelliere [[w:Kurt Waldheim|Kurt Waldheim]]<ref>[[w:Kurt Waldheim#Il Caso_Waldheim|Waldheim stesso si rivelò essere stato coinvolto nel nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale]].</ref> a condannarlo come un insulto al popolo austriaco. Bernhard morì per "suicidio assistito" la mattina del 12 febbraio 1989, un giorno dopo il quarantesimo anniversario della morte di suo nonno.<ref>Bernahrd aveva sofferto per tutta la vita di malattie polmonari, tra cui la tubercolosi, che l'avevano costretto a lunghe degenze in sanatori ed ospedali. Cfr. Ruth Franklin, [https://www.newyorker.com/magazine/2006/12/25/the-art-of-extinction "The Art of Extinction"], in ''The New Yorker'', 12 dicembre 2006.</ref> Poco prima della sua morte, aveva modificato il suo testamento per vietare la pubblicazione in Austria di tutte le sue opere, inclusi i discorsi e letture pubbliche.<ref>Tuttavia, nel 1999 il fratellastro ed erede, Dr. Peter Fabjan, annullò il provvedimento. Cfr. [https://www.sydneytheatre.com.au/magazine/posts/2012/june/feature-thomas-bernhard "Feature: Thomas Bernhard"], su ''sydneytheatre.com.au'', 24 giugno 2012.</ref> ''Elisabeth II'', l'unica delle opere teatrali di Bernhard ad avere la sua ''premiere'' dopo la sua morte, fu prodotta a Berlino nel novembre 1989 allo Schiller Theater.
 
== Interesse della critica ==
Serio interesse critico nei confronti dell'opera di Bernhard risale al 1970 in paesi di lingua tedesca, anno della pubblicazione della raccolta di saggi di [[:de:w:Anneliese Botond|Anneliese Botond]], ''Über Thomas Bernhard''. Altri primi importanti studi della sua opera includono ''Thomas Bernhard (Text und Kritik 43)'' di [[:en:w:Heinz Ludwig Arnold|Heinz Ludwig Arnold]] e ''Thomas Bernhard'' di Bernard Sorg. Importanti nuovi scritti su Bernhard furono pubblicati regolarmente negli anni ’80 e, dal 1990, sono apparsi una trentina di libri dedicati esclusivamente alle sue opere. Perlomeno in Germania e in Austria, Bernhard è il più raro dei fenomeni letterari: uno scrittore postmoderno che ha attirato il massimo plauso della critica e tuttavia il cui lavoro è noto anche al pubblico in generale. Lo straordinario dono bernhardiano della provocazione ha avuto senza dubbio un ruolo nello stabilire la sua fama. La sua reputazione non è tuttavia limitata alla sua famigerata immagine pubblica, ma si estende anche alla vasta gamma delle sue opere.
 
In [https://books.google.co.uk/books/about/The_Nihilism_of_Thomas_Bernhard.html?id=mOYk2cIW39cC&redir_esc=y ''The Nihilism of Thomas Bernhard''] (1995), Charles Martin osserva che le critiche austriache a Bernhard tendono a scegliere tra tre approcci correlati al suo lavoro. Alcuni critici, ad esempio, hanno sottolineato la sua "critica delle tradizioni e della società austriaca". Altri hanno interpretato l'Austria di Bernhard "come un simbolo per la civiltà contemporanea (occidentale)". Un terzo gruppo, che Martin considera "più produttivo", ha interpretato l'opera di Bernhard come un "rifiuto di tutta la condizione umana". Come osserva ulteriormente Martin, alcuni critici hanno usato [[w:Theodor Adorno|Adorno]] e la [[w:Scuola di Francoforte|Scuola di Francoforte]] per suggerire una più ampia applicazione della critica di Bernhard. Pertanto, Heinrich Lindenmayer "interpreta le opere di Bernhard come critica sociale, in quanto mostrano individui all'interno di una società che nega loro l'identità umana", e Peter Buchka, in occasione della morte di Bernhard, ha caratterizzato il suo lavoro "come un'indagine del declino dell'Occidente".<ref>Citazioni da Charles Martin, ''The Nihilism of Thomas Bernhard'', Rodopi, 1995, pp. 7, 17, 20.</ref>
 
In "Die Verklärung des heiligen Bernhard" (Bayer 241-68), Claude Porcell osserva che Bernhard, la cui popolarità in Francia risale alla pubblicazione della traduzione francese di ''Wittgensteins Neffe'' nel 1985, è diventato un punto di riferimento assolutamente necessario per qualsiasi lettore francese colto. Nel 1989 vinse il Prix des Médicis per la letteratura straniera e, durante le stagioni teatrali tra il 1988-89 e il 1989-90, è stato il drammaturgo straniero più rappresentato in Francia. Nel corso degli anni ’80, Bernhard è stato anche oggetto di numerosi articoli favorevoli che lo hanno riconosciuto come uno dei più importanti scrittori del XX secolo. La pubblicazione nel 1986 di ''Ténèbres'', di Claude Porcell – una raccolta di saggi e interviste – è stata l'ennesima indicazione del crescente riconoscimento che Bernhard stava ricevendo in Francia. ''Thomas Bernhard'' di Chantal Thomas, apparso nel 1990, è stato, a sua volta, il primo importante studio critico dedicato esclusivamente alla sua opera. Dal 1991, [[w:Gallimard|Gallimard]] pubblica l'opera di Bernhard in edizioni tascabili, fatto che, come osserva Porcell, è l'inconfondibile segno che Bernhard è stato accettato nel pantheon dei classici letterari.
 
Parimenti, Porcell richiama l'attenzione sul fatto sorprendente che i critici, nell'ampio spettro che va da cattolici a comunisti, hanno riconosciuto la visione positiva, persino radiosa, che si estende ben oltre l'oscurità tenebrosa dell'opera di Bernhard. Alcuni lo hanno persino paragonato al [[w:Charles Péguy|Charles Péguy]] di ''[[:fr:w:Cahiers de la Quinzaine|Les Cahiers de la Quinzaine]]''. Jean-Maurice de Montrémys, scrivendo per il quotidiano cattolico ''La Croix'', si rammaricava che Bernhard non avesse ricevuto il [[w:Premio Nobel|Premio Nobel]] che la sua opera meritava chiaramente, e Claude Prévost, scrivendo per il comunista ''[[w:L'Humanité|L’Humanité]]'', definva la morte di Bernhard una "catastrofe" per la letteratura. Michel Cournot, scrivendo per ''[[w:Le Monde|Le Monde]]'' al momento della morte di Bernhard, lo definì il più grande scrittore contemporaneo e, in ''Le Nouvel Observateur'', l'unico leggibile.
 
== Lo stile, la trama, la prosa mantrica ==