Thomas Bernhard/Fuoco: differenze tra le versioni

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Un importante punto di svolta nella carriera di Bernhard avvenne nella primavera del 1963 con la pubblicazione del suo primo romanzo, ''Frost (Gelo)'', che introduce una situazione narrativa – in cui un narratore ragionevolmente sano scrive una narrazione che imita sempre più il discorso del pazzo che sta osservando – situazione per la quale Bernhard avrebbe mostrato una decisa predilezione. La pubblicazione di questo romanzo, che fu accolto dai recensori come un importante evento letterario, portò all'assegnazione del Premio Letterario della [[w:Brema (stato)|Libera Città Anseatica di Brema]]. Nel suo discorso di accettazione del premio, intitolato "Argomento freddo con pensiero chiaro", Bernhard, dopo aver proclamato la morte delle fiabe che avevano sostenuto l'Europa, caratterizza il particolare tipo di difficoltà posto dalla vita moderna: "Vivere senza fiabe è più difficile, motivo per cui è difficile vivere nel XX secolo. Inoltre, ora non facciamo altro che esistere; non viviamo, nessuno vive più. Ma è bello esistere nel XX secolo; andare avanti; dove? Non sono venuto, come ben so, da nessuna fiaba e non entrerò mai in una fiaba."<ref>Citato in Claude Porcell, ''Ténèbres, cit.'', p. 30.</ref> Il denaro derivante da questo premio era solo una piccola parte della somma di cui Bernhard aveva bisogno per acquistare il '''casale''' [vedi foto ''supra''] che voleva nell'Alta Austria. Quindi andò dal suo editore e gli chiese l'intera somma, minacciandolo che altrimenti si sarebbe trovato un altro editore. Mezz'ora dopo, lasciava l'ufficio con la somma necessaria in tasca. Fatta eccezione per i frequenti viaggi fuori dall'Austria, Bernhard vivrà in questa proprietà per il resto della sua vita e le case nelle regioni isolate dell'Austria rurale sarebbero diventate la cornice preferita dei suoi romanzi.
 
L'anno seguente vide la pubblicazione di ''Amras'' – un'opera in prosa che riunisce voci di diario, un susseguirsi di episodi e aforismi non correlati – che sarebbe stato il suo più grande successo popolare in Austria e per il quale ricevette il Premio Julius Campe. ''Verstörung (Perturbamento)'', un secondo romanzo, apparve nel 1967, come anche una raccolta di brevi brani in prosa intitolata ''Prosa''. Il discorso che tenne in occasione della consegna del Premio Wildgans nel 1968 iniziò con una dichiarazione che si legge come una glossa alla situazione dei protagonisti nella sua opera principale: "Quando stiamo cercando la verità ... falliamo, la morte che cerchiamo, il nostro stesso fallimento, la nostra stessa morte, fin dove vanno i nostri pensieri o sentimenti, o la nostra immaginazione, o fin dove riusciamo a scrutare nel futuro, è morte, l'assenza di riposo o riposo come segno di debolezza, di fallimento."<ref>Citato in Claude Porcell, ''Ténèbres, cit.'', p. 334.</ref>