Storia della letteratura italiana/Scapigliatura: differenze tra le versioni
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Gli scapigliati erano animati da uno spirito di ribellione nei confronti della cultura tradizionale e dell'etica borghese. Uno dei primi obiettivi della loro battaglia fu il moderatismo della cultura ufficiale italiana. Si scagliarono sia contro il [[../Romanticismo|Romanticismo italiano]], che giudicavano languido ed esteriore, sia contro il provincialismo della [[../Scrittori politici del Risorgimento|cultura risorgimentale]]. Guardarono in modo diverso la realtà, cercando di individuare il nesso sottile che legava la realtà fisica a quella psichica. Di qui il fascino che il tema della malattia esercitò sulla loro poetica, spesso riflettendosi tragicamente sulla loro vita che, come quella dei ''bohémiens'' francesi, fu per lo più breve.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=769}}</ref>
La Scapigliatura - che non fu mai una scuola o un movimento organizzato con una poetica comune codificata in scritti teorici - ebbe il merito di far emergere per la prima volta in Italia il conflitto tra artista e società, tipico del Romanticismo europeo: il processo di modernizzazione post-unitario aveva spinto gli intellettuali italiani, soprattutto quelli di stampo umanista, ai margini della società, e fu così che tra gli scapigliati si diffuse un sentimento di ribellione e di disprezzo radicale nei confronti delle norme morali e delle convinzioni correnti che ebbe però la conseguenza di creare il mito della vita dissoluta e irregolare (il cosiddetto ''
[[Immagine:Inf. 06 Mosè Bianchi, Paolo e Francesca, 1877c.jpg|thumb|Mosè Bianchi, ''Paolo e Francesca'' (c. 1877), Galleria Civica d'Arte Moderna, Milano]]
Negli scapigliati si forma una sorta di coscienza dualistica (una lirica di Arrigo Boito si intitola appunto ''Dualismo'') che sottolinea lo stridente contrasto tra l'"ideale" che si vorrebbe raggiungere e il "vero", la cruda realtà, descritta in modo oggettivo e anatomico. Si sviluppa così un movimento che richiama innanzitutto i modelli romantici tedeschi di
La Scapigliatura, nella storia culturale dell'Ottocento, fu quindi una sorta di crocevia intellettuale: attraverso di essa filtrarono correnti di pensiero, forme di letteratura straniera e temi letterari che contribuirono a rinnovare e togliere l'alone di provincialismo del clima culturale italiano. Con il loro culto del vero, con l'attenzione a ciò che è patologico e deforme, e con il loro impietoso proposito di analizzarlo come anatomisti, gli scapigliati introssero in Italia il gusto naturalista proveniente dalla Francia. Inoltre, elementi come la fascinazione verso ciò che oscuro e misterioso, l'interesse per i recessi della psiche, la sensibilità per la mescolanza delle sensazioni anticiparono le soluzioni che sarebbero state adottate dal [[../Decadentismo|decadentismo]].<ref name="Baldi2"/>
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== La Scapigliatura democratica ==
Gli anni settanta videro l'esaurimento delle sperimentazioni della prima generazione della Scapigliatura lombarda. Il medesimo spirito di ribellione animò però un nuovo gruppo di intellettuali raccolti attorno alla rivista il ''Gazzettino rosa'', fondata a Milano nel 1868 da
Anche il veronese
== La Scapigliatura piemontese ==
Oltre alla Scapigliatura lombarda, si può parlare anche di una Scapigliatura piemontese, che si manifestò negli ambienti culturali torinesi degli anni cinquanta. È per esempio avvicinabile ai primi scapigliati l'esperienza del magistrato
== Note ==
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