Storia della letteratura italiana/Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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Nel 1929 la famiglia si riunisce a Sacile e nel 1931 Pier Paolo frequenta il ginnasio a Conegliano. Negli stessi anni inizia a scrivere poesie e a leggere romanzi (in particolare Salgari). Tra il 1932 e il 1935 vive a Cremona, dove è stato trasferito il padre, quindi nel 1936 è a Scandiano e frequenta il ginnasio a Reggio Emilia. In questo periodo si avvicina per la prima volta ad autori come Carducci, Pascoli, D'Annunzio, Dostoevskij, Tolstoj, Shakespeare, Novalis. Nel 1937 un nuovo trasferimento, questa volta a Bologna, dove Pasolini frequenta il liceo Galvani e poi la facoltà di lettere. Nel 1941 il padre, promosso maggiore, è spedito in Africa orientale per la guerra, ma sarà preso prigioniero dagli inglesi e rilasciato solo alla fine del conflitto. Tra il 1941 e il 1942 Pier Paolo si dedica alla pittura e inizia a scrivere i versi in friulano che confluiranno nel volume ''Poesie a Casarsa''.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1= Pier Paolo Pasolini | curatore1= Walter Siti |curatore2=Silvia De Laude | titolo= Romanzi e racconti | anno=1998 | editore=Mondadori | città=Milano | volume= 1 | pp=CL-CLVIII }}</ref>
 
Poco prima dell'8 settembre 1943 Pasolini è chiamato alle armi; quando il suo reparto è fatto prigioniero dai tedeschi, riesce a fuggire e a tornare in incognito a Casarsa, dove rimarrà fino alla fine della seconda guerra mondiale. Qui insieme alla madre apre in casa propria una scuola per i ragazzi che, a causa dei bombardamenti, non possono raggiungere gli istituti di Pordenone e Udine. Nell'ottobre 1944 i rastrellamenti tedeschi inducono Pasolini e la madre a rifugiarsi nel più sicuro villaggio di Versuta, lontano dagli obiettivi militari, dove ripetono l'esperienza di tenere una piccola scuola gratuita.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1= Pier Paolo Pasolini | curatore1= Walter Siti |curatore2=Silvia De Laude | titolo= Romanzi e racconti | anno=1998 | editore=Mondadori | città=Milano | volume= 1 | pp=CLXII-CLXIII }}</ref> Il fratello Guido ha invece lasciato la famiglia per combattere nella Resistenza, ma il 12 febbraio 1945 viene ucciso da altri partigiani in quello che rimarrà noto come l'[[w:Eccidio di Porzûs|eccidio di Porzûs]]. La notizia della sua morte, giunta dopo la fine della guerra, getterà Pier Paolo e la madre nello sconforto. Intanto, il 18 febbraio 1945 il poeta fonda l'Academiuta di lenga friulana, attorno a cui si riuniscono giovani dediti alla poesia in friulano.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1= Pier Paolo Pasolini | curatore1= Walter Siti |curatore2=Silvia De Laude | titolo= Romanzi e racconti | anno=1998 | editore=Mondadori | città=Milano | volume= 1 | p=CLXVI }}</ref>
 
Subito dopo il conflitto, Pasolini riallaccia i rapporti con gli amici interrotti durante il periodo a Versuta, abbraccia il marxismo, legge [[../Antonio Gramsci|Gramsci]] e inizia a militare nel Partito Comunista (PCI). Inoltre con il passare del tempo prende sempre più coscienza della propria omosessualità. Alla fine del 1947 ottiene una cattedra nella scuola media di Valvasone, dove insegna materie letterarie.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1= Pier Paolo Pasolini | curatore1= Walter Siti |curatore2=Silvia De Laude | titolo= Romanzi e racconti | anno=1998 | editore=Mondadori | città=Milano | volume= 1 | pp=CLXVIII-CLXXII }}</ref> Negli stessi anni inizia a pubblicare volumetti di poesia in friulano per la sigla editoriale dell'Academiuta. Il 22 ottobre 1949 però Pasolini è denunciato per corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico: la sera del 30 settembre infatti si era appartato con tre ragazzi conosciuti a una festa a Ramuscello. Travolto dallo scandalo, lo scrittore viene espulso dal PCI e rimosso dall'insegnamento.<ref>''Cronologia'' in {{cita libro | autore1= Pier Paolo Pasolini | curatore1= Walter Siti |curatore2=Silvia De Laude | titolo= Romanzi e racconti | anno=1998 | editore=Mondadori | città=Milano | volume= 1 | pp=CLXXIV-CLCCV }}</ref>
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== Note ==
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