Inform e Glulx/appendici/Appendice D - La soluzione di Ruins/parte1: differenze tra le versioni

==Appendice D - La soluzione di Ruins (parte 1)==

 

 

 

Traduzione e adattamenti di Vincenzo Scarpa e Raffaello Valesio (c) 2002-2003 su permesso dell'autore.

 

 

 

Inform v6.30 -- Libreria 6/11  --  Infit v2.5    S

 

 

 

I tuoi appunti menzionano qualcosa circa questa bassa scarpata di calcare, ma la foresta pluviale ne ha rivendicato il possesso. Cupi ulivi crescono ovunque, e una pioggia appena smessa riempie l'aria con una calda nebbia bagnata.

 

Un fungo macchiato cresce dalla terra fradicia, su un gambo lungo.

 

 

La foresta pluviale è fitta, e non l'hai attraversata per giorni e giorni per rinunciare alla tua scoperta proprio ora. Hai bisogno di raccogliere un po' di manufatti da riportare alla civiltà, prima di abbandonare la spedizione.

 

 

Gli alberi sono coperti di spine e ti ridurresti le mani a brandelli.

 

 

Dentro la cassa d'imballaggio vedi una macchina fotografica a lastre e un giornale di un mese fa.

 

 

È un ingombrante, robusto e tenace modello di macchina fotografica a lastre con la struttura di legno: come tutti gli archeologi, le sei particolarmente affezionato.

 

 

Presa.

 

 

Preso.

 

 

Il "Times" del 26 febbraio 1938, che si è subito bagnato e stropicciato dopo essere stato esposto per un mese a questo clima, più o meno come ti senti tu ora. Forse c'è la nebbia a Londra. Forse ci sono le bombe.

 

 

Le macerie ostruiscono il passaggio dopo appena pochi passi.

 

 

Il fungo è ricoperto da delle macchie e non sei del tutto sicuro che non sia velenoso.

 

 

Hai raccolto abilmente il fungo, senza staccarlo dal suo gambo sottile.

 

 

Lo sgranocchi ad un angolo, incapace di capire l'origine di un gusto così acre, distratto dal volo di un macao sopra la tua testa che sembra quasi un'esplosione nel sole. Il battito delle sue ali è quasi assordante e delle pietre crollano una sull'altra.

 

 

Dei gradini rotti e logori conducono verso una sala poco illuminata. Potresti essere la prima persona a mettervi piede dopo cinquecento anni. Sul primo gradino è inscritto il simbolo Q1.

 

 

  la mappa di Quintana Roo

 

 

Compilata dall'inaffidabile litografia del leggendario narratore ed esploratore "Conte" Jean Frederic Maximilien Waldeck (1766??-1875), questa guida contiene quel poco che si conosce sui simboli usati nell'antico dialetto locale.

 

 

Q1: "luogo sacro".

 

 

Questa mappa evidenzia meglio il ruscello che ti ha portato qui, al di là del confine meridionale del Messico, nella più profonda foresta pluviale, interrotta solo da questo altopiano.

 

 

 

Sei in una sala di pietra oscura e profonda, larga circa dieci metri. Un raggio di sole, proveniente dalla cima della scalinata, la illumina diffusamente, ma le ombre del livello più basso rivelano dei passaggi verso est e sud, che conducono verso la più profonda oscurità del Tempio.

 

 

 

Ogni volta che le osservi attentamente sembrano essere ferme. Ma hai la spiacevole sensazione che, quando distogli lo sguardo, ti si muovano velocemente intorno. Ci sono due simboli predominanti: una freccia e un cerchio.

 

 

Freccia: "viaggio; divenire".

 

 

Cerchio: "il Sole; anche la vita, l'arco della vita".

 

 

 

Un groviglio di cunicoli disordinati come una ragnatela si dirige verso le fessure tra le pietre. I soli abbastanza larghi da poterci strisciare dentro sono quelli che si dirigono verso l'alto, a nordest e a sud.

 

 

 

Bleah!

 

 

 

Lasci cadere il bozzolo nel bagliore solare. Ribolle oscenamente, si dilata e poi scoppia. Centinaia di piccoli insetti corrono in tutte le direzioni nell'oscurità; gli spruzzi di melma e una curiosa chiave di pietra gialla sono tutto ciò che rimane sul pavimento.

 

 

Presa.

 

 

 

L'oscurità intorno a te è opprimente e ti senti quasi soffocare.

 

 

 

La lampada deve essere ben posizionata prima di essere accesa.

 

 

Posata.

 

 

Hai acceso la lampada al sodio.

 

 

 

 

Un corridoio basso e squadrato va da nord verso sud, inclinandosi verso la fine.

 

 

 

Sembra essere chiusa a chiave.

 

 

Ora la porta non è più chiusa a chiave.

 

 

Ora hai aperto la porta di pietra.

 

 

È una statuetta minacciosa di uno spirito pigmeo di aspetto quasi grottesco. Ha un serpente intorno al collo.

 

 

Questi sono gli anni '30 e non i tempi andati. Prendere un manufatto senza prima registrarlo equivale a un saccheggio.

 

 

mappa di Quintana Roo: Posata.

 

 

Prepari l'elefantiaca macchina fotografica a lastre, sistemi la lampada al sodio e metti pazientemente in posa la statuetta pigmea.

 

 

dizionario maya di Waldeck: Preso.

 

 

 

[Il tuo punteggio è appena aumentato di cinque punti.]

 

 

 

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