Pensare Maimonide/Commentario: differenze tra le versioni

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In TB ''Rosh Hashanah'' 31''a'' leggiamo:
{{q|Rabbi Judah ben Idi disse a nome di Rabbi Johanan: La Presenza Divina [per così dire]<ref>Aggiunta della traduzione Soncino, chiaramente scomoda per l'antropomorfismo di questo testo.</ref> lasciò Israele in dieci tappe<ref>Letteralmente "fece dieci viaggi" quando il Tempio fu distrutto.</ref> – questo lo apprendiamo da riferimenti nella Scrittura – e il Sanhedrin corrispondentemente vagò per dieci luoghi di esilio — questo lo sappiamo dalla tradizione. "La Presenza Divina lasciò Israele in dieci fasi — questo lo sappiamo da riferimenti nella Scrittura": [andò] dalla copertura dell'Arca al Cherubino e dal Cherubino alla soglia [del Santo dei Santi], e dalla soglia alla corte, e dalla corte all'altare, e dall'altare al tetto [del Tempio], e dal tetto al muro, e dal muro alla città, e dalla città alla montagna, e dalla montagna al deserto, e dal deserto ascese e dimorò nel suo luogo proprio, poiché dice: "Io me ne andrò e tornerò al mio luogo" (Osea 5:15).}}
{{q|...}}
Evidenziando in "Leggi del Tempio", 6:16, che la ''shekhinah'' non lasciò mai Gerusalemme, Maimonide trasforma questo passo di TB ''Rosh hashanah'' in allegoria invece che diario di viaggio. Invece di enfatizzare il carattere spazio-temporale della ''shekhinah'' come entità, riesce sottilmente a de-enfatizzarlo.<ref>...</ref>
 
 
{{Vedi anche|Essenza trascendente della santità|Guida maimonidea|Torah per sempre}}