Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Perù: differenze tra le versioni
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===FAP: storia e attualità<ref>Modola, Pino: La FAP, RID Ottobre 2003, pagg. 74-81 </ref>===
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Le origini del volo, nella terra dei Condor, sono molto antiche. A parte le culture andine antiche, in quella che necessariamente era una civiltà in cui la quota era un fattore importante, un primo segno di interesse per il volo in termini 'attivi' venne da Santiago Cardenas, 'Santiago el Volador', che nel 1761 presentò alle autorità Peruviane uno studio sulla navigazione aerea. Troppo presto, specie se si considera che si trattava di uno studio con carattere scientifico e non come saggio narrativo. Nel XIX secolo ci riprovò Pedro Ruiz Gallo che era un ingegnere militare e scrisse un'altra opera sulla navigazione aerea. Costruì nel 1878 un vero prototipo di aereo con motore a scoppio da 5 hp, ma questo progetto non ebbe successo. Fu solo uno dei tanti audaci che tentarono a quell'epoca le vie dei cieli, ma che dimostra come anche in Sud-America vi erano persone interessate al volo umano. Pochi anni dopo, nel 1895, Pedro Paule Mostajo, uno studente di Arequipa, realizzò un altro aggeggio decisamente interessante: una turbopompa che utilizzava benzina e perossido d'azoto. Questo arnese era niente di meno che il primo esempio dei quello che diventerà la turbina a gas, e venne battezzato Girandola Motriz', era capace di circa 100 kgs e venne
Nel 1955 arrivarono i jet, con i T-33 e F-80, aerei d'addestramento alla caccia oramai obsoleti come macchine di prima linea (ma i T-33 erano destinati ad una lunghissima vita operativa, qualcosa di simile ai MiG-15UTI), i potenti Canberra da bombardamento B M,.2 .6. 8. 12(I) e T Mk 4, e sempre dalla Gran Bretagna, 16 caccia Hunter F Mk 52, mentre dagli USA non mancarono di giungere anche i caccia F-86, sotto forma di 15 apparecchi del tipo F-86F-25 ex-USAF, dal luglio 1955, e altri 5-11 consegnati in seguito. All'epoca l'Aeronautica Italiana era ancora in attesa di questi caccia, o quantomeno si trattò di una fornitura in simultanea. Equipaggiarono l'Escuadron de Caza 12 e un'altra unità. Le perdite a dire il vero furono pesanti, con almeno 9 perdite in incidenti entro il 1963, per lo più per via di cedimenti dei longheroni. Strano a dirsi per un velivolo che non ha apparentemente dato mai problemi di robustezza, ma v'era una ragione: per l'appunto, in Perù vi erano anche i caccia Hunter (che con i Canberra furono gli aerei di punta, ampiamente esportati, dell'industria inglese degli anni '50-60). Gli Hunter erano magnificamente maneggevoli e tra i piloti da caccia, al solito, vi era molta rivalità. Ma nei duelli aerei 'simulati' che derivarono tra i due campioni occidentali di quella generazione di caccia, i Sabre venivano spinti in manovre talmente violente da mandarli spesso oltre i limiti strutturali delle loro sottili ali, forse assai meno robuste di quelle degli Hunter. Alla fine degli anni '70 i superstiti sarebbero stati rimpiazzati dai Su-22. Tutto questo equipaggiamento, eterogeneità a parte, permetteva di ottenere una forza aera assai potente e numerosa, tutto sommato superiore (almeno sulla carta) alle aviazioni dei Paesi limitrofi, specie Ecuador e Cile, i tradizionali nemici del Perù. Nel 1968 arrivarono i primi Mirage: vennero ordinati 14 Mirage VP e 2 VDP biposto: era la prima volta che una forza aerea sudamericana ordinava caccia bisonici.
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