Pensare Maimonide/Maimonide e Shekhinah: differenze tra le versioni

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Tanto per la discesa, quanto per l'ascesa:
{{q|Quando, d'altra parte, la Scrittura dice "E Mosè salì verso Dio" (Esodo 19:3), s'intende il terzo significato del termine [ascendere];<ref>Pines spiega in una nota che questo terzo significato denota "la direzione del pensiero verso un oggetto eccelso".</ref> ciò in aggiunta al fatto che [Mosè] ascese verso la cima della montagna<ref>Giosuè {{passo biblico|Gios|15:8}}; Maimonide sembra qui fare semplice uso dell'espressione, senza voler interpretare il versetto in Giosuè o finanche farci riferimento.</ref> su cui era discesa la luce creata. Il versetto non significa che Dio, che Egli sia glorificato, ha un posto su cui si possa ascendere o da cui si possa discendere; Egli è esaltato molto in alto oltre l'immaginazione degli ignoranti.}}
Proprio come Dio (e la ''shekhinah'' e la luce creata di Dio) non discentediscende realmente, così neanche unonessuno ascende realmente a Dio.
 
In ''Guida'' i.21 (pp. 47-51), come abbiamo visto ''supra'', Maimonide discute l'interpretazione di Onkelos, alla quale concede la sua approvazione. In quel capitolo presenta anche una quantità di punti che sono importanti per i nostri scopi correnti. Scrive che il termine "passare" (''avor'') "venne usato figurativamente a significare la discesa della luce e della ''shekhinah'' viste dai profeti nella visione di profezia". Un modo ragionevole di interpretare questa asserzione è che, perlomeno in un dato contesto, i termini ''shekhinah'' e luce puntano alla stessa cosa. Questa è un'asserzione per la quale prova sufficiente verrà fornita da altri passi; più importante, apprendiamo qui che la ''shekhinah'' e la luce, quando vengono "viste" dai profeti, sono viste in una "visione di profezia". Esamineremo di seguito ciò che Maimonide intende con "visione di profezia".
 
Il termine "venire" (''bo'') è discusso in ''Guida'' i.22 (pp. 51-2). Di questo termine, Maimonide dice che
{{q|è usato anche figurativamente a denotare la venuta di qualcosa che non è per nulla corporeo... Poiché il termine è stato quindi attribuito figurativamente a ciò che non è affatto un corpo, venne attribuito figurativamente anche al Creatore, che Egli sia onorato e magnificato, sia per la discesa del Suo decreto sia per quella della Sua ''shekhinah''. È in considerazione di questo uso figurativo che è detto: "Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube" (Esodo 19:9); "poiché per essa è entrato il Signore, Dio di Israele" (Ezechiele 44:2). Tutti i passi simili a questi significano la discesa della ''shekhinah''.}}
 
 
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[[Categoria:Pensare Maimonide|Maimonide e Shekhinah]]