Bellezza naturale/Parte X: differenze tra le versioni

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Per approfondire la tua esperienza iniziale con le bellezze della natura, nota la varietà delle bellezze della natura; e prenditi del tempo per apprezzare la bellezza naturale, lasciando che tale bellezza affondi nella tua anima, in modo da poter ricordare la scena estetica quando hai bisogno di sollevarti. Per espandere la completezza della tua consapevolezza della bellezza naturale, contempla il significato quasi silenzioso, interiore, dei tuoi luoghi preferiti nella natura. Aggiungici la tua comprensione della scienza, della filosofia, della religione e delle arti. Non trascurare la bellezza superiore della ''gestalt'' in cui il bello è annidato in un ambiente contrastante dell'ordinario.
 
Gli input di ogni sezione della matrice di verità, bellezza e bontà espandono la nostra consapevolezza delle bellezze della natura. Inoltre, apprezzare la bellezza naturale migliora il resto della nostra vita.
{{q|''La natura è la fonte di tutta la vera conoscenza. Ha la sua logica, le sue leggi, non ha alcun effetto senza causa né invenzione senza necessità|[[Leonardo da Vinci]]}}
 
{{q|''Gli uomini sono soliti formare idee universali tanto delle cose naturali, quanto di quelle artificiali, idee che considerano come modelli, ai quali credono che la natura (che stimano non faccia nulla senza un fine) guardi e si proponga anch'essa come modello. Quando, dunque, vedono che accade qualcosa in natura che non concorda con il modello che hanno concepito di tale cosa credono allora che la natura abbia fallito o peccato e abbia lasciato quella cosa imperfetta.''|[[Baruch Spinoza]]}}
{{Avanzamento|75%|8 dicembre 2019}}
 
=== Emerson e la Natura ===
[[File:EMERSON.jpg|right|160px|Ralph Waldo Emerson (1803-1882)]]
Estratto da: [[w:Ralph Waldo Emerson|Ralph Waldo Emerson]], '''''Natura''''' (1836), Parte I:
<font size=2>
{{q|''Sottile catena di innumerevoli anelli<br/>
''Ognuno si unisce al più lontano.<br/>
''L'occhio legge presagi dove si posa,<br/>
''E la rosa parla tutti i linguaggi.<br/>
''E sforzandosi di diventare uomo, il verme<br/>
''Monta attraverso tutte le spire della forma.''|[[w:Plotino|Plotino]]}}
 
"Per stare in solitudine l'uomo ha bisogno di ritirarsi tanto dalla sua camera quanto dalla società. Non
vivo in solitudine finché leggo o scrivo, anche se nessuno è con me. Ma se un uomo vuole essere
solo, che guardi alle stelle. I raggi che vengono da quei mondi celesti introdurranno una barriera tra
lui e le cose volgari. Si potrebbe pensare che l'atmosfera sia stata creata trasparente allo scopo di
mettere l'uomo, nei corpi celesti, alla perpetua presenza del sublime. Come sono straordinari, visti
nelle strade delle città! Se le stelle apparissero una notte ogni mille anni, come potrebbero gli
uomini credere e adorare e preservare per molte generazioni il ricordo dell'apparizione della città di
Dio! Ma sorgono ogni notte, questi messaggeri della bellezza, e illuminano l'universo con il loro
sorriso ammonitore.
 
Le stelle risvegliano una certa reverenza perché, pur essendo sempre presenti, sono sempre
inaccessibili; ma tutti gli oggetti naturali fanno un'impressione simile, quando la mente è aperta alla
loro influenza. La Natura non veste mai una mediocre apparenza. Né l'uomo più saggio può
strapparle i suoi segreti e perdere ogni curiosità scoprendo tutta la sua perfezione. La Natura non è
mai diventata un giocattolo per uno spirito saggio. I fiori, gli animali, le montagne riflettono tutta la
saggezza dei suoi momenti migliori, così come hanno rallegrato la semplicità della sua infanzia.
Quando parliamo della natura in questi termini, abbiamo in mente un sentimento preciso, ma
sommamente poetico. Intendiamo l'integrità dell'impressione procurata da molteplici oggetti
naturali. E questo che distingue il pezzo di legno del tagliaboschi dall'albero del poeta.
 
L'incantevole paesaggio che ho visto questa mattina è senza dubbio costituito da venti o trenta
fattorie. Miller possiede questi terreni, Locke quelli, e Manning il terreno boschivo che sta oltre. Ma
nessuno di essi possiede il paesaggio. C'è una proprietà nell'orizzonte che nessun uomo possiede se
non chi riesce con il proprio occhio a integrare tutte le parti, vale a dire, il poeta. Questa è la parte
migliore delle fattorie di questi uomini, eppure ad essa i contratti di proprietà non danno un diritto.
In verità, pochi adulti possono vedere la natura. La maggior parte delle persone non vede il sole.
Oppure ne ha una visione molto superficiale. Il sole illumina solamente l'occhio dell'uomo, ma
risplende dentro l'occhio e nel cuore del bambino. L'amante della natura è colui i cui sensi interni ed
esterni sono ancora in pieno accordo tra di loro; chi ha saputo conservare lo spirito dell'infanzia
perfino nell'età adulta. Il suo rapporto con il cielo e con la terra diventa parte del suo cibo
quotidiano. In presenza della natura una fiera beatitudine penetra nell'uomo, nonostante i dolori
reali. La Natura dice: «È la mia creatura e, malgrado tutti i suoi impertinenti dolori, sarà felice con
me». Non il sole o l'estate come tali, ma ogni ora e stagione rendono il loro omaggio di beatitudine;
poiché ogni ora e ogni cambiamento corrispondono a un diverso stato di mente e lo autorizzano, dal
mezzogiorno irrespirabile alla mezzanotte più cupa. La Natura è uno scenario che si adatta
ugualmente bene ad un'opera comica o tragica. Nella buona salute, l'aria è come un liquore
dall'incredibile virtù. Attraversando un terreno spoglio, sguazzando nella neve che si scioglie, nel
crepuscolo, sotto un cielo nuvoloso, senza avere nei miei pensieri alcun presagio di speciale buona
fortuna, ho assaporato una perfetta letizia. Quasi ho paura a pensare quanto sono felice. Anche nei
boschi un uomo elimina i suoi anni come il serpente la sua pelle, e in qualunque periodo della vita è
sempre un bambino. Nei boschi è la perpetua giovinezza. In queste piantagioni di Dio regnano un
decoro e una santità, una perenne festa viene allestita, e l'ospite non vede come potrebbe
stancarsene in mille anni. Nei boschi ritorniamo alla ragione e alla fede. Lì sento che niente mi può
capitare nella vita, nessuna disgrazia, nessuna calamità (purché mi lasci la vista), che la natura non
possa riparare. Stando sulla nuda terra, il capo immerso nell'aria serena e sollevato nell'infinito
spazio, tutto l'egoismo meschino svanisce. Divento un trasparente bulbo oculare, non sono niente,
vedo tutto; le correnti dell'Essere universale circolano attraverso me; sono una parte o una particella
di Dio. Il nome dell'amico più vicino suona allora straniero e accidentale: essere fratelli, o
conoscenti, padroni o servi, diventa allora un'inezia fastidiosa. Io sono l'amante dell'irresistibile e
immortale bellezza. Nella solitudine trovo qualcosa di più caro e connaturale che nelle strade o nei
villaggi. In un paesaggio sereno, e specialmente nella lontana linea dell'orizzonte, l'uomo contempla
qualcosa di bello quanto la sua stessa natura.
 
La più grande beatitudine offerta dai campi e dai boschi è la suggestione di un'occulta relazione tra
l'uomo e la vegetazione. Non sono solo e sconosciuto. Essi mi mandano segnali e altrettanto faccio
io. L'ondeggiare dei rami nella tempesta è nuovo e al tempo stesso antico per me. Mi sorprende, e
pure non è sconosciuto. L'effetto che produce è quello di un più nobile pensiero o di una più elevata
emozione che mi raggiunse nel momento in cui ero convinto di pensare esattamente o di operare
rettamente.
 
Pure è certo che il potere di produrre una simile gioia non risiede nella natura, ma nell'uomo, o
nell'armonia di entrambi. E necessario fare uso di questo tipo di piacere con grande temperanza.
Poiché la natura non è sempre vestita con l'abito della festa, ma la stessa scena che ieri mandava il
suo profumo e risplendeva come per la festa delle ninfe può oggi essere ricoperta di malinconia. La
Natura veste sempre i colori dello spirito. Per un uomo oppresso dalla sventura il calore stesso del
focolare ha qualcosa di triste. Vi è allora un certo disprezzo del paesaggio percepito da chi ha
appena perso un amico, morto. Il cielo che si stende a ricoprire uomini mediocri è meno grandioso."</font>
 
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