Pensare Maimonide/Angeli secondo Maimonide: differenze tra le versioni

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{{q|Non c'è quindi nulla in quello che ha detto Aristotele su questo soggetto [cioè gli angeli] che non sia in accordo con la Legge. Tuttavia, un punto su cui non è d'accordo con noi in tutto ciò è costituito dalla sua credenza che tutte queste cose siano eterne e che esse procedano necessariamente da Lui, che Egli possa essere glorificato, in tal modo. (ii.6; p. 265)}}
L'unica differenza tra l'intelletto separato aristotelico e l'angelo biblico è che il primo (come il resto del cosmo) è increato e il secondo (come il resto del cosmo) è creato.<ref>Per altri testi pertinenti, si veda il cap. 14 in Maimonide, ''Trattato di Logica'', trad. Efros, 63, ed il primo dei suoi Tredici Principi, in cui scrive: "Tutto delle Intelligenze, ''cioè gli angeli'', e la materia delle sfere, è dipendente da Lui per la propria esistenza" (corsivo aggiunto). Si veda Blumenthal, ''Commentary'', 142-3.</ref>
 
Il capitolo successivo serve sia a riassumere la discussione fin qui sia ad aggiungere nuovi importanti elementi:
{{q|Abbiamo spiegato l'equivocità del termine angelo e che esso include gli intelletti, le sfere e gli elementi, in quanto tutti loro eseguono ordini. Non pensare però che le sfere o gli intelletti abbiano lo stesso rango come le altre forze corporee che sono cosa di natura e non apprendono i loro atti. Poiché le sfere e gli intelletti aprendono i loro atti, scelgono liberamente e governano, ma in un modo che non è come il libero arbitrio e il nostro governare, ma in un modo che non é come il libero arbitrio e il nostro governare, che tratta completamente con cose che sono prodotte di nuovo.<ref>Nel quinto dei Tredici Principi Maimonide afferma esplicitamente che gli intelletti separati non hanno il libero arbitrio. Per una discussione di questa apparente contraddizione, si veda Shapiro, ''Limits of Orthodox Theology'', 57, 58 e 85.</ref> La Torah ha nel suo testo espresso svariate nozioni che hanno attirato la nostra attenzione su ciò. Pertanto gli angeli dicono a Lot: "Perché io non posso far nulla" e così via (Gen. 19:22); e di nuovo per salvarlo, gli dice: "Ecco, ti ho favorito anche in questo" (Gen. 19:21). La Scrittura dice anche: "Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il Mio nome<ref>Si veda ''Guida'' i.64 (p. 156).</ref> è in lui" (Esodo 23:21).<ref>Cfr. ''Guida'' ii.34 (p. 366).</ref> Tutto ciò ti indica che essi<ref>Pines nota: "le sfere e gli intelletti".</ref> apprendono i loro atti e hanno volontà e libero arbitrio rispetto al governo dato loro, proprio come noi abbiamo il libero arbitrio rispetto a ciò che dalle fondamenta della nostra esistenza ci è stato dato e assegnato alle nostre facoltà. Soltanto che a volte noi facciamo cose che sono più difettose di altre, e il nostro governare e le nostre azioni sono precedute da privazioni; mentre gli intelletti e le sfere non sono così, ma sempre fanno ciò che è buono, e solo ciò che è buono sta con loro, come spiegheremo in diversi capitoli; e tutto ciò che hanno esiste sempre nella perfezione e in actu da quando sono venuti ad esistere.<ref>''Guida'' ii.7; p. 266. Per questo testo, si veda Kreisel, ''Prophecy'', 236.</ref>}}
 
{{Vedi anche|Essenza trascendente della santità|Guida maimonidea|Torah per sempre}}