Pensare Maimonide/Angeli secondo Maimonide: differenze tra le versioni

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Ma la Torah non descrive forse Dio che conversa con gli angeli e persino li consulta? Possiamo percepire la rabbia di Maimonide verso coloro che prendono tali cose alla lettera, quando scrive:
{{q|In tutti questi testi l'intenzione non è, come penserebbe l'ignorante, di asserire che [Dio] possa parlare, o che Egli, possa essere glorificato, abbia deliberazione o vista o consultazione o ricorso per aiuto all'opinione di qualcun altro. Poiché come potrebbe il Creatore cercar aiuto da quello che Egli ha creato? Piuttosto tutti questi testi affermano chiaramente che tutto ciò – incluse le varie parti di quello che esiste e finanche la creazione degli arti degli animali come essi sono – è stato fatto mediante l'intermediazione degli angeli. Dato che tutte le forze sono angeli. Quanto grandeè è la cecità dell'ignoranza e quanto dannosa! Se tu dicessi ad un uomo che è uno di quelli che si reputano i Saggi d'Israele che la divinità manda un angelo ad entrare nell'utero di una donna e vi forma il feto, egli sarebbe lieto di questa asserzione e l'accetterebbe e le considererebbe una manifestazione di grandiosità e potenza da parte della divinità e anche della Sua saggezza, che Egli sia glorificato. Ciononostante crederebbe anche allo stesso tempo che l'angelo sia un corpo formato da fuoco ardente e che la sua misura sia uguale a quella di una terza parte del mondo intero. Lo considererebbe possibile rispetto a Dio. Ma se tu gli dici che Dio ha messo nello spera una forza formatrice che modella gli arti e dà loro configurazione e che tale forza è un angelo, o che tutte le forme derivano dall'atto dell'Intelletto Attivo e che quest'ultimo è l'angelo e principe del mondo<ref>Se questo "angelo e principe del mondo" è Metatron (vedi nota 12), allora qui abbiamo un testo in cui Maimonide insegna che Metatron è semplicemente un nome dell'Intelletto Attivo. L'Intelletto Attivo, naturalmente, non ha nessuna delle caratteristiche tradizionalmente associate agli angeli. Una volta ancora ci accorgiamo che Maimonide si dà da fare, sottilmente e senza fanfare, per "demitizzare" l'ebraismo dominante dei suoi tempi.</ref> costantemente citato dai Saggi, l'uomo si sottrarrebbe a questa opinione. (ii.6; p. 263)}}
{{q|...}}
Il punto di Maimonide qui si riferisce ad uno dei suoi orientamenti fondamentali: egli considera più altamente un Creatore che crea un cosmo che funziona bene senza manipolazioni di un Creatore che deve costantemente "tirar fili e spingere bottoni" (secondo una famosa frase di [[w:Yeshayahu Leibowitz|Yeshayahu Leibowitz]]) per farlo funzionare.<ref>Ci si riferisce esplicitamente nel suo ''Trattato sulla Risurrezione''. Si veda Halkin e Artman, ''Epistles of Maimonides'', 224: "È riconosciuto che evito il più possibile i cambiamenti nell'ordine fisico".</ref> La Torah esprime l'idea di forze naturali (che oggi chiameremo leggi della natura) per spiegare tutto ciò che accade nel cosmo in termini di entità antropomorfizzate chiamate angeli. Questo è uno dei molti modi in cui la Torah si adatta alle debolezze del suo pubblico.
 
L'apparente rabbi di Maimonide qui può essere meglio compresa nei seguenti termini: gran parte dei suoi interlocutori non avevano problemi ad accettare l'idea che Dio non avesse un corpo néé affetti umani. Quando la Torah descrive Dio in termini umani, ciò viene interpretato come esempio di ''dibrah torah kilshon benei adam'' ("la Torah adotta un linguaggio umano"). Perché la gente è disposta ad accettare questo e non che la Torah parla nello stesso modo umano, metaforico, quando descrive gli angeli?
 
Riassumendo la sua discussione, Mamonide scrive:
{{q|Non c'è quindi nulla in quello che ha detto Aristotele su questo soggetto [cioè gli angeli] che non sia in accordo con la Legge. Tuttavia, un punto su cui non è d'accordo con noi in tutto ciò è costituito dalla sua credenza che tutte queste cose siano eterne e che esse procedano necessariamente da Lui, che Egli possa essere glorificato, in tal modo. (ii.6; p. 265)}}
L'unica differenza tra l'intelletto separato aristotelico e l'angelo biblico è che il primo (come il resto del cosmo) è increato e il secondo (come il resto del cosmo) è creato.<ref>Per altri testi pertinenti, si veda il cap. 14 in Maimonide, ''Trattato di Logica'', trad. Efros, 63, ed il primo dei suoi Tredici Principi, in cui scrive: "Tutto delle Intelligenze, ''cioè gli angeli'', e la materia delle sfere, è dipendente da Lui per la propria esistenza" (corsivo aggiunto). Si veda Blumenthal, ''Commentary'', 142-3.</ref>
 
{{Vedi anche|Essenza trascendente della santità|Guida maimonidea|Torah per sempre}}