Ragionamento sull'assurdo/Parte II: differenze tra le versioni

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{{Quote|Ma questa necessità delle cose è la stessa necessità dell’eterna natura di Dio: dunque è proprio e peculiare della natura della Ragione considerare le cose, anch’esse, come eterne, ma in una maniera particolare e loro propria; ossia secondo una loro peculiare eternità. S’aggiunga che i fondamenti della Ragione sono le nozioni che spiegano quelle entità o quelle caratteristiche che sono comuni a tutte le cose: entità o caratteristiche che non danno ragione dell’essenza di alcuna cosa singolare; e che perciò debbono essere pensate al di fuori di qualsiasi relazione temporale, e sotto una specie – per così dire – di eternità (sub specie aeternitatis).|Baruch Spinoza, ''[[w:Ethica (Spinoza)|Ethica]]'', Vol. II, Proposizione 44}}</ref>
 
Il cruciale passo indietro non viene fatto chiedendo ancora un'altra giustificazione nella catena e non riuscire a ottenerla. Le obiezioni a quella linea di attacco sono già state dichiarate; le giustificazioni finiscono. Ma questo è esattamente ciò che fornisce al dubbio universale il suo oggetto. Facciamo un passo indietro per scoprire che l'intero sistema di giustificazione e critica, che controlla le nostre scelte e supporta le nostre pretese di razionalità, si basa su risposte e abitudini che non mettiamo mai in discussione, che non dovremmo sapere come difendere senza circolarità, e alle quali noi dobbiamo continuare ad aderire anche dopo che sono state messe in discussione.
[...]
 
Le cose che facciamo o desideriamo senza ragioni e senza richiedere ragioni – le cose che definiscono ciò che è una ragione per noi e ciò che non lo è – sono i punti di partenza del nostro [[w:scetticismo filosofico|scetticismo]]. Ci vediamo dall'esterno, e tutta la contingenza e la specificità dei nostri obiettivi e attività diventano chiare. Tuttavia quando prendiamo questa visione e riconosciamo ciò che facciamo come arbitrario, non ci disimpegna dalla vita, e qui sta la nostra assurdità: non nel fatto che una tale visione esterna possa essere presa riguardo a noi, ma nel fatto che noi stessi possiamo prenderla, senza smettere di essere le persone le cui preoccupazioni finali sono considerate in modo così distaccato.<ref>Sono consapevole che si ritiene che lo scetticismo sul mondo esterno sia stato ampiamente confutato, ma rimango comunque convinto della sua irrefutabilità da quando ho letto gli scritti di Thompson Clarke, specialmente il suo [https://philpapers.org/rec/CLATLO-15 "The Legacy of Skepticism"], ''Journal of Philosophy'' 69 (20):754 (1972).</ref>
 
== Note ==
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<references/></div>
 
{{Avanzamento|50100%|29 novembre 2019}}
[[Categoria:Valore della storia|Parte II]]