Ecco l'uomo/Purezza rituale: differenze tra le versioni

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==Opinioni sul comportamento di Gesù riguardo alla purezza==
[[File:Orazio gentileschi, battesimo di gesù, 1603, 08.jpg|center|550px|thumb|''Battesimo di Gesù'' di Orazio Gentileschi, 1603]]
Le azioni di Gesù riguardanti gli infermi ed i morti, nonché il conflitto sul cibo puro (Marco {{passo biblico|Mc|7}}), sono state tradizionalmente intese come prove del rifiuto da parte di Gesù delle leggi sulla purezza in generale. Oltre a toccare le persone malate e impure, Gesù era anche noto per aver condiviso i pasti con dei peccatori, il che contribuisce anche a supporre che Gesù rifiutasse le leggi sulla purezza. Allo stesso tempo, la descrizione molto centrale del rito di purificazione di Gesù, cioè il '''[[w:battesimo di Gesù|suo battesimo]]''', è stata in gran parte ignorata nelle interpretazioni dell'atteggiamento di Gesù verso le questioni di purezza. È importante sottolineare che alcuni studiosi – ad esempio James Crossley (2004) e [[w:Paula Fredriksen|Paula Fredriksen]] (1999:197–207) – non trovano prove che Gesù abbia contestato le leggi sulla purezza, ma questa opinione rimane una posizione di minoranza.
 
Uno studio approfondito di Thomas Kazen (2002) sull'atteggiamento di Gesù nei confronti delle leggi sulla purezza – ''Jesus and Purity Halakhah'', sottotitolato, "Was Jesus Indifferent to Impurity?" – ha fatto progredire la discussione in modo considerevole. Il suo studio ha incoraggiato i ricercatori a discutere non tanto se Gesù respingesse totalmente le leggi sulla purezza, ma piuttosto fino a che punto si curava del sistema di purezza. La risposta di Kazen alla sua stessa domanda, "Gesù era indifferente all'impurità?" è affermativa: "Il comportamento di Gesù può essere inteso come indifferente, e ci sono segni che sia stato interpretato come tale dai suoi avversari" (Kazen 2002:344; cfr. Kazen 2013:118).<ref>Allo stesso tempo, Kazen non sostiene che Gesù abbia respinto del tutto il sistema di purezza, ma che lo abbia "relativizzato" e in una certa misura abbia "ignorato" le impurità. Kazen afferma che Gesù operava ancora all'interno del paradigma di purezza basilare, sebbene spingesse i confini al punto di rottura per molti astanti (2002:346). Questi punti che indeboliscono la posizione "indifferente" di Gesù verso l'impurità sono raramente notati. Anche Holmén (''ibid.'' 236–7) sostiene che Gesù fosse indifferente alle leggi sulla purezza, ma che potesse anche rispettarle, ad esempio, quando entrò nel Tempio durante la Pasqua. Holmén (''ibid.'' 237) conclude: "Egli [Gesù] non trovò generalmente nessun ostacolo nel rispettare le leggi, ciononostante poteva anche sfidarle. Le parole giuste per descrivere questo tipo di atteggiamento sono «disinteresse» e «svalutazione»." Non sono d'accordo con lui sul fatto che esistano prove che Gesù abbia sfidato le leggi sulla purezza. Non ce ne sono.</ref> Lo studio di Kazen è stato molto influente, e importanti studiosi storici di Gesù, come James Dunn (2002:461 e 2003:789) e John P. Meier (1991-2009, IV:415), tendono ad essere d'accordo con Kazen. Secondo Dunn, Gesù che tocca un lebbroso in Marco {{passo biblico|Mc|1:40–5}} è un esempio primario del suo disprezzo per le preoccupazioni di purezza in quel Vangelo, e aggiunge un intero elenco di esempi che dimostrano "l'approccio casuale di Gesù all'impurità" in Marco che è "saldamente radicato nella tradizione" (Dunn 2003:789). Per Meier l'"apparente indifferenza" alle leggi sulla purezza da parte di Gesù riscontrata da Kazen, diventa "un'indifferenza studiata" (Meier 1991-2009, IV:415) per la quale Kazen lo critica (Kazen 2010:167). Recentemente, Holmén, uno dei due redattori del voluminoso manuale in quattro volumi ''Handbook for the Study of the Historical Jesus (Guida allo studio del Gesù storico)'' (Brill, 2011), sostiene che Gesù comprendesse i suoi rapporti con i ritualmente impuri come un "rendere puri gli impuri", in tal modo invertendo le regole della purezza ordinaria: Gesù trasferiva la purezza agli altri piuttosto che essere egli stesso suscettibile all'impurità (Holmén 2011).
 
Nel suo libro ''Pure Kingdom: Jesus’ Vision of God'', Bruce Chilton (1996) sottolinea che la purezza è al centro della visione di Gesù per il Regno. Ma secondo Chilton, la purezza per Gesù è qualcosa di completamente diverso dalla purezza rituale tradizionale e si applica a tutti coloro che entrano nel Regno. La purezza non si otteneva semplicemente lavandosi; piuttosto, l'intera persona era o pura o impura: "Gesù affermò che la purezza era una questione della totalità del proprio essere".<ref>Secondo Chilton (2000:87) Gesù interpretò tale missione basandosi sulla visione di Ezechiele Ezech. {{passo biblico|Ezechiele|36:25-6}} in cui Dio diffondeva il Suo Spirito e purificava Israele; cfr. anche Chilton 1992:123–5,142.</ref> L'idea che Gesù in qualche modo diffondesse purezza e santità agli altri attraverso le sue guarigioni e l'accettazione dei peccatori, è diventata sempre più popolare tra gli studiosi cristologici, come Bruce Chilton (1998:58–71), Craig Evans (1997:368-9), Crispin Fletcher-Louise (2007:65), James Dunn (2002:461) e Michael Bird. Secondo Fletcher-Louise esiste persino un "consenso emergente" tra gli studiosi secondo cui le guarigioni di Gesù implicano una purezza contagiosa (2007:65). Ad esempio, Bird (2008:24) sostiene che Gesù abbia ridefinito radicalmente la purezza sulla base della sua convinzione che le promesse escatologiche di purificazione e perdono (Zacc. {{passo biblico|Zacc|13:1;14:8,20-1}}) erano state realizzate:
{{q|Questa visione di Zaccaria riguardo alla santità è probabilmente diventata un principio di controllo per il ministero di Gesù, dove guida la ridefinizione della purezza all'interno dell'ebraismo in quanto è la santità piuttosto che l'impurità che agisce come un contagio. Proprio come lo zampillare dell'acqua a Gerusalemme in Zaccaria, Gesù "toccando le persone le trasforma da Israeliti impuri a Israeliti puri".|Bird 2008:24}}
Non c'è qui spazio per fare una discussione su questi suggerimenti: basti dire che il loro Gesù ha una visione della purezza completamente diversa rispetto ai suoi compagni ebrei. Di conseguenza, Kazen respinge come speculativa l'idea di una purezza dinamica sostenuta da Holmén e Chilton (Kazen 2013:122)<ref>Kazen confronta le opinioni di Holmén con quelle di Chilton e conclude: "Le opinioni di Chilton sono accettate da pochi, tuttavia, a causa delle sue ricostruzioni fantasiose e eccessivamente dettagliate, che comunque hanno poco a che fare con la purezza della halakhah" (Kazen 2013:122).</ref> Nell'ebraismo tradizionale, l'impurità veniva trasmessa tra persone, ma la purezza veniva ottenuta tramite l'agire divino, cioè attraverso Dio o il Spirito Santo. Se Gesù avesse davvero creduto di trasmettere la purezza agli altri, allora questo Gesù avrebbe avuto una visione estremamente elevata di se stesso come rappresentante divino, una proposizione che trovo altamente problematica.<ref>Sfortunatamente, in questo capitolo non c'è spazio per entrare in questioni di comprensione di sé da parte di Gesù. Si vedano comunque gli altri capitoli di questo libro — qui posso solo indicare la convincente conclusione di Kazen secondo cui l'impegno di Gesù nei dibattiti su questioni legali "non richiede che un ritratto di Gesù mostri il tipo unico di autorità che gli viene spesso assegnato". Invece, come profeta escatologico Gesù fu motivato da una visione utopica di restaurazione e il modello della sua missione fu informato da profeti del passato che, come Gesù, offrivano critiche sociali. (Kazen 2013:293-302).</ref>
 
==I Vangeli sulla purezza di Gesù==