Ecco l'uomo/Purezza rituale: differenze tra le versioni

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==Osservanza della Torah==
Prima di affrontare l'atteggiamento di Gesù verso la purezza e le relative conseguenze per la sua identità ebraica, chiarirò cosa comportava l'osservanza delle leggi ebraiche nel periodo del tardo Secondo Tempio. Vivere secondo le leggi significava sempre prendere parte a una tradizione vivente. Sanders afferma con forza che l'ebraismo era più un "modo di vivere" che un sistema dottrinale (Sanders 1992:3). È rivelante che sia Filone che Flavio Giuseppe usino il termine "tradizioni dei padri", "costumi" ed espressioni simili quando si riferiscono alle leggi ebraiche, proprio come Marco ("tradizione degli anziani"; {{passo biblico|Mc|7:3}}).<ref>Filone dice dei costumi ebraici: "...la particolarità delle loro usanze eccezionali, non mescolandosi con gli altri per non alterare le vie ancestrali" (''Mos.'' 1.278). Si veda Flavio Giuseppe, ''Ant.'' 1.192; 4.114; ''Guerra'', 7.110.</ref> La maggior parte la gente in Palestina viveva solo secondo le tradizioni con cui aveva familiarità. Tuttavia, vivere secondo le tradizioni dei padri significava adattare il proprio stile di vita ad eventueli nuove situazioni, e ciò richiedeva trattative e interpretazioni continue. Alcune aree halakhiche erano oggetto di accesi dibattiti, ad esempio, come vediamo nei Rotoli del Mar Morto in merito alla pratica templare, la pratica della purezza e l'osservanza delle leggi dello Shabbat. Il fatto che diversi partiti ebrei apparvero nel tardo periodo del Secondo Tempio – come i farisei, i sadducei e gli esseni – che offrivano diverse interpretazioni di questioni legali, attesta la diversità delle opinioni. I farisei erano persino divisi in due case, quelle di [[w:Dispute talmudiche tra Bet Shammai e Bet Hillel|Hillel e Shammai]], la seconda che spesso dava interpretazioni più rigorose della prima.
 
Vi sono testimonianze evidenti che Gesù si impegnò in dibattiti sull'interpretazione delle leggi, spesso riguardo allo Shabbat, su cui spesso prese una posizione indulgente rispetto ai farisei (ad esempio Marco {{passo biblico|Mc|2:23–8;3:1–6}}; Matt. {{passo biblico|Mt|23}}). Nel caso del divorzio, tuttavia, Gesù si schierò dalla parte più rigorosa della halakhah di Shammai nel suo divieto di divorzio (Matteo {{passo biblico|Mt|5:31–2}}). Inoltre, il suo insegnamento etico, che faceva anche parte dell'osservanza della Torah, rifletteva una posizione molto severa (si veda Matteo {{passo biblico|Mt|5:21–48}}). Gli esseni (il movimento di Qumran) a loro volta, erano spesso più severi nella loro interpretazione rispetto ad altri, e in alcuni punti erano d'accordo con i sadducei. Accusavano i farisei di aver preso scorciatoie nelle loro tradizioni legali, chiamandoli "ricercatori di cose facili", in cui ''ḥalaqot'' (ad esempio, 4QpNah 3–4.i.7) è un gioco delle parole "ricercatori di halakhot", che si traduce come "ricercatori di leggi corrette".
 
 
==Purezza==
[[File:Judenbad Speyer 6 View from the first room down.jpg|right|250px|Vasca di un mikveh medievale a Spira, datata 1128]] Per la maggior parte delle persone nel mondo antico, la purezza e l'impurità facevano parte di una comprensione basilare del mondo. Ciò è evidente nell'ebraismo del I secolo che classificava persone, oggetti e luoghi come puri o impuri, santi o profani. La funzione generale delle regole di purezza era di impedire che l'impurità entrasse in contatto con il sacro — soprattutto il Tempio di Gerusalemme, ma anche il cibo consacrato (Harrington 2004:9–12). Tuttavia, la diffusione di bagni rituali (sing. ''mikveh'' o anche ''mikvah'' – in ebraico: מִקְוֶה / מקווה‎; in [[w:ebraico tiberiense|tiberiense]] ''miqwe'', plur. ''mikva’ot'') in tutto il paese dimostra che anche le persone lontane dal Tempio si preoccupavano della purezza.
 
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==Opinioni sul comportamento di Gesù riguardo alla purezza==