Pensare Maimonide/Dio nel Talmud: differenze tra le versioni

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====''SHAMAYIM''====
Questo termine si trova anche nei primi strati della letteratura rabbinica. '''''Shamayim''''' (שָׁמַיִם) è la parola ebraica per "cielo" o "i cieli". Poiché l'idea che Dio risieda particolarmente nei cieli si trova già nella letteratura biblica (ad esempio Deuteronomio {{passo biblico|Deut|26:15}}; I Re {{passo biblico|1Re|8:30}}; Giona {{passo biblico|Giona|1:9}}), non fu un grande salto per i rabbini adattare la parola "Cielo" al nome di Dio. Il "Cielo" evidenzia la trascendenza di Dio, la necessità di avvicinarsi a Dio con riverenza e timore. Non sorprende quindi che un uso comune di questo nome sia nella frase rabbinica ''"yirat Shamayim"'', la paura del Cielo: il Rabbi Hanina disse: "Tutto è nelle mani del Cielo tranne che la paura del Cielo" (''Berakhot'' 33b, ''Megillah'' 25a, ''Niddah'' 16b). Urbach suggerisce che ''Shamayim'' e ''Makom'' siano in realtà complementari l'uno con l'altro, la vicinanza del secondo che contrasta la potenziale lontananza del primo, la maestosità del primo che contrasta con la potenziale familiarità del secondo.<ref>Si veda Ephraim Urbach, ''The Sages, cit.'', 71-2.</ref>
 
====''HA-KADOSH BARUKH HU''====
"Il Santo, Benedetto sia Lui / Il Santo, che Egli sia benedetto" = '''''Ha-Kadosh Barukh Hu''''' ([[:en:wikt:Hakadosh Baruch Hu|הַקָּדוֹשׁ בָּרוּךְ הוּא]]‎). Meno frequentemente, si può incontrare la frase aramaica "Kudsha, B’rikh Hu", che ha un significato leggermente diverso: "La Santità, che Egli sia benedetto". Dopo il periodo mishnaico, questo divenne uno dei nomi dominanti per Dio nella letteratura rabbinica. La radice ''k, d, sh'' in ebraico include il senso di qualcosa di separato, e quindi questo nome invoca la natura di Dio come al di fuori e oltre lo scopo del mondo, ben al di là della comprensione umana. Questo nome comporta anche echi della famosa visione di Isaia, in cui i serafini celesti lodano Dio con le parole (che ora usiamo in più luoghi della nostra liturgia – e i cristiani nella loro): “Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria" (Isaia {{passo biblico|Isaia|6:3}}). In diversi punti, appare una forma più lunga, "Il Re dei Re, il Santo, che sia benedetto" (ad esempio, Mishnah ''Sanhedrin'' 4:5; ''Berakhot'' 28b, ''Shabbat'' 74b, ''Yoma'' 47a). Forse per questi motivi, "Ha-Kadosh Barukh Hu" è usato come titolo quando si parla di Dio, e non come una forma di invocazione diretta a Dio.
 
====''RIBBONO SHEL OLAM''====