Ecco l'uomo/Miracoli: differenze tra le versioni

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Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?».<br/>
Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.|2 Re {{passo biblico|2re|4:42-44}}}}
Marco, Matteo e Luca raccontano storie simili riguardo a Gesù, in cui sfama alcune migliaia di seguaci con solo poche pagnotte e alcuni pesci.<ref>Marco {{passo biblico|Mc|6:41-45}}, Matteo {{passo biblico|Mt|14:19-21;15:36-38}}, Luca {{passo biblico|Lc|9:16-17}}, Giovanni {{passo biblico|Gv|6:1-14}}.</ref> Matteo in verità descrive due occasioni apparentemente separate in cui Gesù compie lo stesso miracolo. Nella prima, Gesù ha guarito un gruppo di infermi.
{{q|Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare».<br/>
Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare».<br/>
Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!».<br/>
Ed egli disse: «Portatemeli qua». E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.|Matteo {{passo biblico|Mt|14:15-21}}}}
Nella seconda storia di Matteo, un'altra folla di persone circonda Gesù, sperando che egli guarisca gli infermi tra di loro.
{{q|Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada».<br/>
E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».<br/>
Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?».<br/>
Risposero: «Sette, e pochi pesciolini».<br/>
Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.|MMatteo {{passo biblico|Mt|15:32-38}}}}
È probabile che i Vangeli stessero interpretando una storia precedente su Gesù, che girava da anni. È persino possibile che la prima versione della storia non dovesse esser presa letteralmente. Le immagini conveniente dei cinque pani che rappresentano i cinque libri della Torah suggerisce, come afferma Hyam Maccoby, che questo avvenimento possa essere iniziato come una parabola che Gesù raccontò per insegnare una lezione.<ref>Hyam Maccoby, ''Revolution in Judaea, cit.''</ref>
 
In ogni caso, il miracolo descritto nei Vangeli sembra essere modellato sulla storia di Eliseo nei Re. La differenza cruciale è che Gesù sfama una folla di persone ben più vasta. I primi cristiani quasi certamente espandevano tali storie per renderlo un profeta ancor più grande di Eliseo.<ref>Smith, ''Jesus the Magician, cit.'', 156-57.</ref>
 
===Cammina sull'acqua===
Nemmeno l'impresa di Gesù che cammina sull'acqua è senza precedenti nella tradizione ebraica. Le storie di Gesù narrate nei Vangeli, che lo dipingono mentre cammina sull'acqua e che calma le tempeste, sono chiare riflessioni della storia di Giona nella Bibbia ebraica, nonché del Salmo {{passo biblico|Sami|107}} e anche di un versetto del nono capitolo di Giobbe.
 
Il Vangelo di Marco racconta un aneddoto in cui Ges quieta una burrasca che minaccia la barca dei suoi discepoli:
{{q|Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?»|Marco {{passo biblico|Mc|4:37-41}}}}
Una breve occhiata al testo del salmo 107 ci rivela chiare comunanze:
{{q|Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti. Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell'affanno. Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, tutta la loro perizia era svanita. Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. Ridusse la tempesta alla calma,
tacquero i flutti del mare. Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato.|Salmi {{passo biblico|Salmi|107:25-30}}}}
La narrazione in Marco sembra parimenti ispirata dalla storia di Giona. Gesù sta dormendo nella barca. I suoi discepoli lo svegliano disperati, pensando di star affondando e di morire annegati. Allo stesso modo, i marinai corrono a svegliare Giona, pensando che egli sia in grado di salvarli. I Vangeli usarono il modello stabilito da Giona per mostrare il controllo di Gesù sui mari.<ref>Giona {{passo biblico|Giona|1}}; si veda anche Randel Helms, ''Gospel Fictions'', Prometheus Books, 1988, 76-78.</ref>
 
Tutto ciò sembra un preludio ad un miracolo ancor più grande. Marco in seguito descrive Gesù che cammina sull'acqua:
{{q|Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, gia verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E' un fantasma», e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!». Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.|Marco {{passo biblico|Mc|6:47-52}}}}
Parimenti, Matteo spiega che Gesù camminò sull'acuqa ed aiutò Pietro a fare lo stesso:
{{q|Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!»|Matteo {{passo biblico|Mt|14:28-33}}}}
Questa storia fu scritta per stabilire l'abilità di Gesù di camminare "sulle onde del mare", come Giobbe {{passo biblico|Giobbe|9:8}} afferma faccia Dio. Riflette inoltre il Salmo 107, in cui i marinai implorano Dio di salvarli dalla tempesta, ed Egli li esaudisce. La congiunzione di riferimenti multipli a precedenti biblici molto specifici sembra per ultimo un po' troppo conveniente e coincidente per essere filtrati nel testo senza una giudiziosa redazione dei vari autori del Nuovo Testamento, che stavano chiaramente stabilendo una connessione di Gesù con precedenti profezie ed avvenimenti biblici.
 
 
 
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==Note==
{{Vedi anche|Biografie cristologiche|etichetta1=i rispettivi riferimenti di "Biografie cristologiche"}}
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<references/>
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{{Avanzamento|75100%|3 novembre 2019}}
[[Categoria:Ecco l'uomo|Miracoli]]