Ecco l'uomo/Legge ebraica: differenze tra le versioni

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Come la mettono i cristiani, Gesù fece un coraggioso atto di eterodossia. Egli viene citato con le parole: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato."<ref>Marco {{passo biblico|Mc|2:27}}.</ref> Questo sembra, di primo acchito, un chiaro esempio di Gesù che viola la tradizione ebraica. Ma un'interpretazione più profonda dimostra altrimenti.
 
In verità, ciò segue il Tamud completamente: infatti, il Talmud afferma "Il sabato ti vienevien dato in mano e non tu in mano al sabato."<ref>''Yoma'' 85''b''.</ref> Il talmud stabilisce che le persone debbano virtualmente preservare la vita umana a tutti i costi. Il rituale religioso non deve interferire con la sopravvivenza, pertanto lo Shabbat deve subito esser messo da parte quando la vita è in pericolo.
 
Per Dio nulla è più sacro della vita. Pertanto il Talmud prende in considerazione situazioni in cui le sue stesse leggi vengono soppiantate. Secondo la legge della [[w:Brit milà|circoncisione]], la chirurgia può essere permessa durante lo Shabbat. La Torah comanda agli ebrei di eseguire il rito della circoncisione (= ''Brit Milah'' – in ebraico: בְּרִית מִילָה‎, lett. "Patto del taglio") l'ottavo giorno dalla nascita del bambino. Se tale giorno capita di sabato, la circoncisione può comunque avvenire, nonostante la legge contro il prelievo di sangue. "Se la circoncisione", spiega il Talmud, "che riguarda ''una'' delle 248 membra del corpo, annulla lo Shabbat, tanto più l'intero corpo dell'uomo annullerà lo Shabbat."<ref>''Yoma'' 85''b''.</ref> L'iniziazione di un neonato alla fede annulla la legge dello Shabbat e da tale fatto il Talmud deduce e stabilisce che, quando necessario, qualsiasi procedura medica può e deve esser eseguita, anche di sabato.
 
Gesù, colto rabbi farisaico, conduce la sua argomentazione secondo le parole del Talmud: " Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?"<ref>Giovanni {{passo biblico|Gv|7:23}}.</ref> Ben lungi da essere prova che egli fosse un ribelle religioso, questa linea di argomentazione non fa altro che confermare che Gesù fosse un rabbino farisaico di profonde conoscenze.
 
Vale la pena di ribadire che, in questa situazione, rompere lo Shabbat non costituiva nessuna violazione. I rabbini volevano salvare la vita umana anche a spese dello Shabbat. Gesù ed i suoi discepoli stavano patendo la fame. Quali ribelli contro Roma, probabilmente venivano perseguiti e cacciati. Il fatto che Gesù citi la storia di Re Davide e dei suoi uomini che mangiarono il pane sacro sottolinea il fatto che le vite dei discepoli erano in pericolo. Gesù permise ai suoi seguaci di rompere lo Shabbat per conservare la vita, come qualsiasi altro rabbino avrebbe fatto.
 
===La legge del Casherut===
Proprio come i Vangeli mostrano Gesù che si oppone allo Shabbat, nello stesso modo raffigurano Gesù che respinge la [[w:Casherut|legge alimentare del kasherùt]] (in ebraico: כַּשְׁרוּת, letteralmente ''adeguatezza'')<ref>Da cui "'''kosher'''" (in ebraico: כָּשֵׁר, letteralmente ''adatto'', e in questo caso "adatto alla consumazione").</ref> come un altro esempio della sua ipotetica ribellione all'ebraismo. Il Vangelo di Matteo narra la storia dello scontro di Gesù con un gruppo di Farisei che lo stavano assillando su infrazioni delle loro tradizioni — in particolare, una regola sull'abluzione delle mani prima di mangiare. Frustrato, Gesù si adira e ribatte, radunando la folla attorno a lui e dicendo:
{{q|«Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!». Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!»|Matteo {{passo biblico|Mt|15:10-14}}}}
Con questa parabola, Gesù sta accusando i suoi oppositori di pura stupidità ed ignoranza. Ma ciò che è più notabile in merito a questo passo è la sua famosa frase: "Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo".<ref>Matteo {{passo biblico|Mt|15:11}}.</ref> Da tempo questa è stata interpretata come una dichiarazione che le leggi kosher non hanno più importanza.
 
Tuttavia questa affermazione e la sua presentazione sono fuorvianti. Gli autori dei Vangeli ed i suoi redattori hanno travisato le parole di Gesù per farlo sembrare più ribelle contro l'ebraism di quanto non lo sia veramente. Non c'è da meravigliarsi — nell'atmosfera che seguì la Grande Rivolta del 70, dovevano far apparire il cristianesimo il più indipendente possibile dall'ebraismo.
 
La citazione, però ''non'' fu assolutamente un asserzione che le leggi del kasherut non erano più applicabili. La sua fonte, come la maggior parte delle dichiarazioni di Gesù, è il Talmud. Vi è infatti scritto: "Come il mare butta i suoi detriti sulle spiagge, così i malvagi hanno lordura sulle loro bocche."<ref>Midrash ''Salmi'' 2.</ref> Con questa dichiarazione, sia Gesù che i rabbini prima di lui stavano evidenziando ''lashon nekiah'', cioè "linguaggio puro". Ci sono molte leggi nell'ebraismo che governano quello che si può o non si può dire — calunnie, pettegolezzi e linguaggio volgare sono peccati gravi. Gesù stesso ''mai'' consumò cibo non kosher. Lungi dal negare la validità delle leggi kosher, Gesù ricordava ai suoi ascoltatori l'importanza delle altre leggi di Dio.
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Un altro esempio di questo fenomeno dei redattori evangelici che asseriscono il proprio programma "editoriale" è quando Gesù critica la legge che riguarda il rituale del lavaggio delle mani prima di mangiare il pane: "In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni Farisei e alcuni scribi e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?»"<ref>Matteo {{passo biblico|Mt|15:1-3}}.</ref>
 
I redattori del Nuovo testamento intendono farci pensare che Gesù stia ricusando un comandamento della Torah. Ma i rabbini introdussero questa legge durante la vita stessa di Gesù. A quel tempo, c'era ancora ampio dibattito sulla sua precisa applicazione e significato. Gesù aveva tutto il diritto di metterla in discussione, come fecero anche altri rabbini farisaici del suo tempo. La sua partecipazione a tale dibattito non lo raffigura come ribelle contro la propria religione ma, anzi, dimostra quanto egli fosse coinvolto nella teologia del suo tempo.
[[File:Christ with his disciples. Mironov.jpg|center|600px|"Cristo e discepoli", olio di Andrey Mironov]]
==Note==
{{Vedi anche|Biografie cristologiche|etichetta1=i rispettivi riferimenti di "Biografie cristologiche"}}
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<references/>
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[[Categoria:Ecco l'uomo|Legge ebraica]]