Ecco l'uomo/Rabbino e straniero: differenze tra le versioni

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== La nuova fede ==
Molti nuovi aderenti si aggregano all'attraente messaggio dello straniero. La gente si delizia dell'idea di un dio personale, invisibile, onnipotente, disposto ad ascoltare preghiere individuali, mentre si ritraggono da quello che sembra un vasto numero di leggi e restrizioni richieste dal Dio ebraico.
 
Con una mossa che sembra fatta apposta per generare la massima attrazione popolare, lo straniero offre un Dio ebreo spoglio di rituale ebraico. La salvezza viene da una buona fede piuttosto che da buone azioni. Inoltre, lo straniero combina la credenza romano-ellenistica di un uomo-dio con la fede ebraica di un dio invisibile, asserendo che esiste un dio-padre, trascendente e invisibile, a un dio-figlio, terreno e umano. Lapropugnazione da parte dello straniero della natura divina del rabbì dilaga.
 
Man mano che lo stranieor porta sempre più seguaci ad una piccola chiesa in Gerusalemme, i rimanenti discepoli del rabbì si scuotono in protesta. Il loro maestro aveva vissuto, insegnato ed era morto come zelante patriota ebreo. Odiava l'Impero Romano ed i romani in generale. Più di ogni cosa, aveva impegnato i suoi seguaci ad attenersi strettamente alla Torah.
== Un'altra rivolta ==
 
Ora, in segno di sfida alle parole stesse dell'insegnante, lo straniero predica una separazione totale da tutti principi della Torah. Sempre più gentili abbracciano la nuova religione basata sulla fede. Per quanto i vecchi discepoli vogliano distanziarsi dalle innovazioni dello straniero, non ci riescono. Costui ha introdotto nuova vita nel loro movimento moribondo, iniettando nuova vigoria e fondi. I discepoli del rabbì hanno a lungo sofferto estrema povertà ed i conversi romani arrivano con oro e argento.
 
Pian piano, col passare del tempo e l'influenza dello straniero filtra all'interno dei discepoli del maestro, il loro sistema di credenze cambia. I seguaci gentili sorpassano quelli ebrei originali. Il carattere dell'intero movimento si trasforma drammaticamente, non somigliando più a quello che era iniziato come movimento compassionevole nell'ambito dell'ebraismo mirato a respingere la dominazione romana.
 
== Un'altra rivolta ==
Poi, un altro disastro. Non più disposti a sopportare il giogo oppressivo di Roma, nel 66 [[w:era volgare|e.v.]] gli ebrei lanciano una rivolta su larga scala. Dopo qualche successo iniziale, i rivoluzionari sono sopraffatti dai romani e schicciati brutalmente dalle legioni. Nel 70 e.v. il Tempio e tutta Gerusalemme vengono distrutti e più di un milione di ebrei uccisi. La nazione ebraica diventa oggetto di odio nell'ambito dell'impero e Roma opprime sistematicamente coloro che rimangono sul territorio.
 
==Note==