Essenza trascendente della santità/Cose sante: differenze tra le versioni

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Queste considerazioni, lo ammetto, non provano che Maimonide avesse capito la natura della santità dei rotoli della Torah in termini "non-ontologici", ma sicuramente aggiungono peso a tale affermazione. Così avviene anche per il seguente passo di "Leggi dei ''Tefillin''", 1:19: "''Tefillin'' e ''mezuzot'' possono essere scritti solo con i caratteri assiri. Era permesso scrivere i rotoli della Torah anche in greco, ma in nessun altro scritto. Ma il greco è sprofondato nell'oblio, diventato corrotto, e perduto. Oggi, quindi tutti e tre sono scritti soltanto coi caratteri assiri." In linea di principio, un rotolo della Torah valido poteva essere scritto in greco (se la lingua greca fosse stata sufficientemente ben conosciuta), punto che rafforza l'affermazione che sia il contenuto del rotolo e non il rotolo stesso come oggetto fisico, che è il ''locus'' primario della sua santità.<ref>L'interpretazione di Maimonide qui presentata non è una di routine. Si noti il seguente commento di William Scott Green: «Questi regolamenti suggeriscono che i rabbini considerassero la scrittura della Torah stessa un oggetto sacro. L'idea che una lettera aggiunta o mancante nella trascrizione della Torah potesse "distruggere il mondo" (TB ''Eruv.'' 13''a'') e la nozione che uno si affligga per scrittura danneggiata come si fa per un essere umano deceduto, implica che i rabbini interpretassero proprio le lettere nella scrittura della Torah non come semplici segni di un discorso immateriale ma come sacre di per sé» (William Scott Green, con [[w:Jacob Neusner|Jacob Neusner]], [https://www.journals.uchicago.edu/doi/abs/10.1086/488718 ''Writing with Scripture: The Authority and Uses of the Hebrew Bible in the Torah of Formative Judaism''], 13.</ref>
 
[[File:Jankieĺ Kruhier 1897 Morning Prayer.jpg|right|250px|thumb|"Preghiera mattutina", olio di Jankieĺ Kruhier, (1897): l'ebreo prega indossando il [[w:talled|tallit]] e i [[w:tefillin|tefillin]]]]
Maimonide non è certo senza ambiguità riguardo alla natura della santità dei rotoli della Torah.
Maimonide non è certo senza ambiguità riguardo alla natura della santità dei rotoli della Torah. Tuttavia, questo non è il caso quando esaminiamo ciò che dice riguardo ai ''tefillin'' e ''mezuzot''. In ''MT'' ""Leggi dei ''Tefillin, Mezuzah'', e del Rotolo della Torah", 4:25, leggiamo:
{{q|La santità dei ''tefillin'' è grande poiché durante tutto il tempo che i ''tefillin'' stanno sulla testa e nel braccio di un uomo, egli è umile e colmo di timore reverenziale, non è attratto dal ridere e da chiacchere sprecate e non pensa pensieri cattivi; invece egli dirige il suo cuore a materie di verità e di rettitudine.<ref>Non esistono fonti rabbiniche chiare per le asserzioni di Maimonide in questa frase.</ref> Uno dovrebbe quindi cercare di indossarle tutto il giorno, poiché ciò costituisce il comandamento che li riguarda. È stato detto del Rav, studente del nostro Santo Rabbi [Judah Hanasi], che in tutta la sua vita non fu mai visto camminare più di quattro cubiti senza Torah,<ref>Cioè senza studiare le parole della Torah (secondo Rashi su TB ''Meg.'' 28''a'').</ref> frange, o ''tefillin''.}}
Questo passo chiaramente presenta quello che Twersky ha chiamato una comprensione "strumentale" della santità dei ''tefillin''.<ref>[[:en:w:Isadore Twersky|Twersky]], "Martyrdom and Sanctity of Life", 173.</ref> La loro santità consiste nel loro impatto sull'indossatore.
 
Bisogna sottolineare che i ''tefillin'' sono veramente molto santi. Seguendo il Talmud (''Men.'' 36''b'', ''Shab.'' 12''a''), Maimonide scrive:
{{q|Uno deve toccare i propri ''tefillin'' continuamente mentre li indossa, in modo che la sua attenzione non ne venga sviata finanche per un solo momento, la loro santità essendo più grande persino di quella della piastra del Sommo Sacerdote,<ref>Si veda Esodo {{passo biblico|Esodo|28:36}}: "Farai anche una piastra d’oro puro, e su essa inciderai, come s’incide sopra un sigillo: Santo al Signore."</ref> poiché sulla piastra il nome di Dio è scritto solo una volta, mentre il Tetragramma ricorre ventuno volteè nei ''tefillin'' della testa e parimenti nei ''tefillin'' della mano. ("Leggi dei ''Tefillin, Mezuzah'', e del Rotolo della Torah", 4:14).}}
Questa grande santità, tuttavia, è strumentale, teleologica e istituzionale, non essenzialista o ontologica.
 
I ''mezuzot'' sono meno sacri dei ''tefillin'' ("Leggi dei ''Tefillin, Mezuzah'', e del Rotolo della Torah", 5:1), ma sicuramente non articoli profani. Per la ''mezuzah'', come per i ''tefillin'', viene data una spiegazione teleologica e strumentale:
{{q|...}}
 
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[[Categoria:Essenza trascendente della santità|Cose sante]]