Ecco l'uomo/Rabbino e straniero: differenze tra le versioni

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;<big>IL RABBINO E LO STRANIERO</big>
Ritorniamo indietro di duemila anni.<br/>
La nostra scena è la rivoltosa provincia dell'[[w:Impero Romano|Impero Romano]] chiamata [[w:Giudea romana|Giudea]]. Lì, gli ebrei stanno lottando per liberarsi del giogo crudele di Roma. Al nord, la regione della [[w:Galilea|Galilea]] ospita il sentimento ribelle più appassionatamente anti-romano di tutte le aree circostanti. I suoi abitanti si attengono strettamente a profonde credenze religiose.
 
I giudei disprezzano i romani per la loro brutalità. L'occupazione romana, di natura pagana, ha decimato la maggior parte delle osservanze rituali ebraiche. In disperazione, alcuni ebrei hanno adottato le credenze e pratiche dei loro padroni romani. Ma l'unicità della fede monoteista ebraica distingue gli ebrei dalle altre popolazioni soggette all'Impero. Sistematicamente questo popolo rifiuta le credenze pagane dei romani e si attengono fermamente alla Legge di Mosè. Come risultato, molti ebrei mostrano disprezzo per il dominio romano. Sono differenti e non vogliono compromettere la loro unicità.<ref>Hyam Maccoby, ''Revolution in Judea: Jesus and the Jewish Resistance'', Taplinger, 1980, ''passim''.</ref>
 
Il proconsole romano in carica per la regione è il tirannico Ponzio Pilato. Violento di carattere, non ci pensa due volte a far giustiziare chiunque gli si metta contro. Lo sterminio fa parte della sua tecnica di lavoro. Negli anni successivi gli costeranno la carriera: sarà richiamato a Roma a causa della sua eccessiva violenza, impresa singolare nel mondo senza pietà di Roma. Ma per il momento, i suoi padroni romani sostengono l'utilità della sua spietatezza.
 
I residenti della Galilea anelano disperatamente all'abbattimento del dominio romano. Hanno sofferto per le occupazioni barbariche di nazioni straniere da più di un secolo. Cercano di ristabilire la sovranità ebraica e l'independenza, ma le loro piccole bande ribelli non possono di certo competere con la potenza militare dell'impero. Languiscono di desiderio per un redentore, il promesso Messia ebreo. Annunciato dai profeti ebraici, egli sarà l'eroe che unisce grandezza spirituale a prodezza militare. Con Dio come rinforzo, questo eroe caccerà le arroganti legioni di Roma una volta per tutte.<ref>''Ibid.'', 55-58.</ref>
 
== L'Insegnante ==