Il buddhismo cinese/Le scuole/Il Tiantai: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
fixing doi from hijacked website, see here
Riga 100:
== La presenza del ''male'' nella realtà e nella natura di Buddha nel dibattito contemporaneo su Zhīlǐ (知禮) ==
[[File:Daosui.jpg|upright=0.6|thumb|Antica stampa con l’effigie di Dàòsuì (道邃, n.d.), il nono patriarca cinese della scuola Tiāntái (天台宗) che fu maestro di Saichō (最澄, 767-822) fondatore del Tendai giapponese. ]]
Le opere della scuola Tiāntái non sono ancora state tutte tradotte nelle lingue occidentali. La loro progressiva traduzione, e la pubblicazione di studi al riguardo, ha provocato vivaci dibattiti internazionali. In particolar modo il lavoro di Brook Ziporyn ''Evil and/or/as the Good: Intersubjectivity and Value Paradox in Tiantai Buddhist Thought'', pubblicato nel 2000 dalla Harvard University Press, ha provocato numerosissimi articoli in riviste specializzate di filosofia e di religioni comparate in tutto il mondo<ref>Ad esempio: [http://www.blackwell-synergy.com/doi/full.org/10.1111/j.1749-8171.2007.00023.x Jee Loo Liu ''The Paradox of Evil in Tiantai Buddhist Philosophy'', Religion Compass Volume 1 Issue 3 Page 398-413, May 2007]</ref>.
 
Il motivo del dibattito è riassumibile nello scritto lasciato da Zhīlǐ prima di morire in cui viene letteralmente riportato che: