Essenza trascendente della santità/Persone sante: differenze tra le versioni

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Fino a questo punto mi sono concenrato su come una persona posso ottenere la santità. Ho proposto che, per Maimonide, la santità non è una sorta di proprietà sopraggiunta; è il modo in cui l'ebraismo caratterizza ciò che possiamo chiamare (in un idioma molto non-maimonideo), comportamento "amato-da-Dio". Uno ottiene la santità non diventando come Dio (praticamente impossibile per qualunque creatura) bensì imitando gli attributi d'azione di Dio; agendo, per così dire, come Dio e, quindi, in un certo modo, venendo "amati" da Dio. Stando così le cose, non ci dovrebbe sorprendere scoprire che è anche un comportamento che può provocare l'opposto di santità, la profanazione:
{{q|Ci sono altre cose che sono una profanazione del Nome di Dio. Quando un uomo, grande in conoscenza della Torah e rinomato per la sua devozione, fa cose che causano alle persone di parlare di lui, anche se gli atti non sono espresse violazioni, egli profana il Nome di Dio. Come, per esempio, se tale persona fa una compera e non paga prontamente, purché egli abbia mezzi e i creditori chiedono pagamento ed egli li ricusi; o se indulge smoderatamente in gozzoviglie, mangiando e bevendo, quando sta con persone ordinarie o vivendo tra loro; o se il suo modo di rivolgersi alle persone non è gentile, o non riceve la gente affabilmente, ma è litigioso ed irascibile. Più grande è l'uomo e più scrupoloso egli deve essere in tutte le sue cose e far di più di quanto non richieda la lettera della Legge. E se un uomo è stato scrupoloso nella sua condotta, gentile in conversazione, piacevole verso i suoi simili, affabile nelle maniere quando li riceve, senza ribattere, anche quando offeso, ma mostrando cortesia a tutti, anche a coloro che lo trattano con disdegno, conducendo i suoi affari commerciali con integrità, senza accettare troppo prontamente l'ospitalità degli ordinari né frequentando la loro compagnia, tenendosi in disparte, e dedicandosi allo studio della Torah, ammantato nel Tallith e coronato dai filatteri, facendo inoltre più del dovuto in tutte le cose, evitando comunque gli estremi e le esaggerazioni — tale uomo ha santificato Dio e, su di lui, la Scrittura ha affermato: "E mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la Mia gloria»".<ref>''MT'' "Leggi delle Fondamenta della Torah", 5:11, citato dal ''Libro della Conoscenza'', trad. Hyamson, 41''a-b''.</ref>}}
{{q|...<ref>''MT'' "Leggi delle Fondamenta della Torah", 5:11, citato dal ''Libro della Conoscenza'', trad. Hyamson, 41''a-b''.</ref>}}
Il nome di Dio può essere santificato o profanato: dipende interamente da come uno si comporta.<ref>L'interpretazione di Maimonide deve essere confrontata con quella di [[w:NachmanideNahmanide|NachmanideNahmanide]], che glossa Lev. 19:2 come comandasse che gli ebrei evitino l'impurità rituale. Per una discussione, si veda Silman, "Introduzione", p. xii, e Faur, ''In the Shadow of History'', 12-13.</ref>
 
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[[Categoria:Essenza trascendente della santità|Persone sante]]