Filosofia dell'amore/Distinzioni: differenze tra le versioni

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Nelle conversazioni ordinarie, spesso diciamo cose come le seguenti:
 
:a.# Amo il cioccolato (o sciare).
:b.# Amo far filosofia (o essere padre).
:c.# Amo il mio cane (o gatto).
:d# Amo mia moglie (o madre, o figlio o amico).
 
Tuttavia, ciò che si intende per "amore" differisce da caso a caso. (1) può essere inteso nel senso semplicemente che mi piace molto questa cosa o attività. In (2) l'implicazione è tipicamente che trovo impegnarsi in una determinata attività o essere un certo tipo di persona faccia parte della mia identità e quindi ciò che rende la mia vita degna di essere vissuta; potrei anche dire che li ''apprezzo''. Al contrario, (3) e (4) sembrano indicare una modalità di preoccupazione che non può essere ordinatamente assimilata a nient'altro. Quindi, potremmo capire che il tipo di amore in questione in (4) sia, all'incirca, una questione di prendersi cura di un'altra persona per quella che è, per se stessa. (Di conseguenza, (3) può essere inteso come una sorta di modalità carente del tipo di amore che in genere riserviamo alle persone.) I resoconti filosofici dell'amore si sono concentrati principalmente sul tipo di amore ''personale'' in questione al (4); tale '''amore personale''' sarà il nostro argomento qui.
 
Anche nell'amore personale, i filosofi dagli antichi greci in poi hanno tradizionalmente distinto tre nozioni che possono essere correttamente chiamate "amore": [[w:Eros|''eros'' (Ἔρως)]], [[w:Agape|''agape'' (ἀγάπη)]] e [[:en:w:Philia|''philia'' (φιλία)]]. Sarà utile distinguere questi tre e dire qualcosa su come le discussioni contemporanee in genere offuscano queste distinzioni (a volte intenzionalmente) o le usano per altri scopi.
[...]
 
''"Eros"'' originariamente significava amore nel senso di una specie di desiderio appassionato per un oggetto, tipicamente passione sessuale (Liddell ''et al.'', 1940). Nygren (1953a,b) descrive l’''eros'' come "l'amore di desiderio" o "amore acquisitivo" e quindi come egocentrico (1953b, p. 89). Parimenti, Soble (1989b, 1990) descrive l’''eros'' come "egoista" e come una reazione ai meriti dell'amato, in particolare la bontà o la bellezza dell'amato.<ref>Se ne vedano le caratteristica al Cap. 1.</ref> Ciò che è evidente nella descrizione di ''eros'' di Soble è uno spostamento dal sessuale: amare qualcosa nel senso "erosico" (per usare il termine coniato da Soble) è amarlo in un modo che, rispondendo ai suoi meriti, è dipendente da ragioni. Tale comprensione dell’''eros'' è incoraggiata dalla discussione di [[w:Platone|Platone]] nel ''[[w:Simposio (dialogo)|Simposio]]'', in cui Socrate comprende il desiderio sessuale come reazione carente alla bellezza fisica in particolare, una reazione che dovrebbe essere sviluppata in una risposta alla bellezza dell'anima di una persona e, in definitiva, in una risposta alla forma, la Bellezza.
 
L'intento di Soble nel comprendere l''eros'' come una sorta di amore dipendente dalla ragione è quello di articolare un netto contrasto con l’''agape'', una sorta di amore che non risponde al valore del suo oggetto. ''"Agape"'' è arrivato, principalmente attraverso la tradizione cristiana, a significare il tipo di amore che Dio ha per noi persone, come anche il nostro amore per Dio e, per estensione, il nostro amore reciproco — una sorta di amore fraterno. Nel caso paradigmatico dell'amore di Dio per noi, l’''agape'' è "spontanea e immotivata", rivelando non che meritiamo quell'amore ma che la natura di Dio è amore (Nygren 1953b, p. 85). Invece di rispondere al valore antecedente nel suo oggetto, si suppone invece che l’''agape'' crei valore nel suo oggetto e che quindi inizi la nostra comunione con Dio (pp. 87–88). Di conseguenza, Badhwar (2003, p. 58) definisce l’''agape'' come "indipendente dalle caratteristiche fondamentali dell'individuo amato come persona particolare"; e Soble (1990, p. 5) deduce che l’''agape'', a differenza dell''eros'', non dipende quindi dalla ragione ma è razionalmente "incomprensibile", ammettendo al meglio le spiegazioni causali o storiche.<ref>Questo modo di fare distinzioni tra ''eros'' e ''agape'' sembra originarsi in Brentlinger (1970/1989), che fa la [[w:Dilemma di Eutifrone|domanda alla Eutifrone]]: "Amiamo qualcuno perché è prezioso, o è prezioso perché l'amiamo?" ''Eros'', ovviamente, è il primo stile di amore, ''agape'' il secondo. Singer (1994) sembra ricusare questo modo di fare distinzione, poiché offre un resoconto dell'amore che combina sia ''eros'' che ''agape''; vedi Cap. 5.2.</ref>
 
Infine, ''"philia"'' originariamente significava una sorta di riguardo affettuoso o sentimento amichevole nei confronti non solo dei propri amici, ma anche nei confronti di familiari, di partner d'affari e del proprio paese in generale (Liddell ''et al.'', 1940; Cooper, 1977). Come l’''eros'', la ''philia'' è generalmente (ma non universalmente) intesa come rispondente alle (buone) qualità della persona amata. Questa somiglianza tra ''eros'' e ''philia'' ha portato Thomas (1987) a chiedersi se l'unica differenza tra l'amore romantico e l'amicizia sia il coinvolgimento sessuale del primo — e se ciò sia adeguato per tenere conto delle reali differenze che proviamo. La distinzione tra ''eros'' e ''philia'' diventa più difficile da tracciare con il tentativo di Soble di diminuire l'importanza del sessuale nell’''eros'' (1990).
 
Mantenere le distinzioni tra ''eros'', ''agape'' e ''philia'' diventa ancora più difficile di fronte alle teorie contemporanee sull'amore (incluso l'amore romantico) e sull'amicizia. Poiché, come discusso di seguito, alcune teorie dell'amore romantico lo comprendono secondo le linee della tradizione ''agape'' come creazione di valore nell'amato (cfr. '''Capitolo 5.2'''), e altri resoconti dell'amore romantico trattano l'attività sessuale semplicemente come espressione di ciò che altrimenti apparirebbe molto simile all'amicizia.
 
Data la nostra concentrazione qui sull'amore personale, le concezioni cristiane dell'amore di Dio per le persone (e viceversa) saranno omesse e la distinzione tra ''eros'' e ''philia'' sarà sfumata — come lo è normalmente nei resoconti contemporanei. Invece, l'attenzione qui sarà su queste interpretazioni contemporanee dell'amore, incluso l'amore romantico, inteso come un ''atteggiamento'' che prendiamo nei confronti delle altre persone.<ref>Per una particolareggiata storia del concetto (o concetti) di amore, vedi Singer (1984a,b, 1989); per una discussione dell'amicizia come relazione particolare che coinvolge un tipo di amore, cfr., ''int. al.'', L. Thomas, "Friendship", ''Synthese'', 72:217–36, 1987.</ref>
 
==Note==
<references/>
 
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[[Categoria:Filosofia dell'amore|Distinzioni]]