Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto: differenze tra le versioni

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La Guerra d'Attrito fu iniziata dagli egiziani, che fecero un calcolo cinico ma apparentemente giusto: essendo molto più numerosi, contavano di infliggere perdite umane agli israeliani insostenibili per una nazione tanto piccola, e per questo contavano soprattutto sulla loro potente artiglieria sovietica. Passata oramai l’era in cui l’Egitto aveva un armamento e ordinamento prevalentemente britannico, adesso questa nazione era equipaggiata ed addestrata secondo schemi sovietici. La risposta israeliana si concretizzò essenzialmente con l’aviazione, che colpì ripetutamente numerosi obiettivi in Egitto, sia tattici che strategici. Proprio dal 1969, quando questa nuova guerra scoppiò, gli Israeliani ricevettero finalmente nuovi apparecchi. Avendo fin’allora utilizzato aerei francesi, che componevano, assieme ad un MiG-21F disertore (ex-siriano con matricola 007), l’intera forza aerea dall’addestratore Magister, al caccia Mirage IIIC e al trasporto Noratlas, gli israeliani dopo il 1967 cominciarono a ricevere materiale americano moderno, ed per giunta in grandi quantità. Questo cambiamento è, a dire il vero, molto strano e difficile da interpretare: fino al 1967 Israele aveva l’appoggio della Francia, che dopo la ‘guerra preventiva’ (di fatto, fu Israele ad attaccare per primo e con la massima forza possibile contro una minaccia che, per dirla alla 'Minority report', non era ancora certo si sarebbe mai concretizzata) ne mise sotto embargo le forniture, a cominciare dai 50 nuovi caccia Mirage 5 (costruiti secondo le idee israeliane di abbandonare l'avionica sofisticata per aumentare la capacità di carico bellico), direttamente incamerati nella propria aviazione , essendo già approntati. Israele, va ricordato, contribuì in maniera sostanziale a far conoscere al mondo la validità degli aerei francesi, che diventarono un best seller nonostante che le macchine di ‘riferimento’ fossero americane, sovietiche e inglesi. La guerra del ’67 fu a tutti gli effetti una blitzkrieg scatenata da una nazione, che si percepiva in forte pericolo contro le vicine, ma fu pur sempre una guerra d’aggressione. Gli USA invece, da allora non fecero che aiutare Israele subentrando alla Francia. La cosa è ancora più strana se si considerano almeno due fattori ‘contro’ tale decisione: il fatto che Israele avesse attaccato la Liberty, una nave ELINT della marina USA, ‘scambiandola’ per una nave egiziana, e causandole decine di vittime, e il fatto che Israele aveva da anni un reattore nucleare non dichiarato: proprio nel 1967 si stima che Israele possedesse già almeno due armi nucleari di sua progettazione. Questo non era un particolare, ma un elemento di differenza sostanziale rispetto ad una nazione forte, ma pur sempre in termini convenzionali.
 
Nonostante che oramai il reattore di Dimona fosse noto, nonostante lo scalpore che seguì all'attacco della Libery, Nixon fu ben lieto di inviare aerei pesantemente armati come gli Skyhawk e soprattutto, i Phantom, che svolsero soprattutto una funzione di bombardieri tattici mentre i Mirage/Nesher erano usati come caccia da superiorità aerea. Gli Egiziani avevano una forza aerea sempre più consistente, ma almeno all’inizio soffrirono del fatto che i loro MiG-21PF erano dotati di missili Atoll che funzionavano piuttosto male con ingaggi a bassa quota sul deserto caldo del Medio Oriente, mentre la mancanza di cannoni faceva sì che i caccia israeliani avessero interesse a serrare le distanze e sparargli addosso con i loro, anche perché l’Atoll aveva una gittata minima di circa 1km. In verità, come si è visto, anche gli Israeliani erano inizialmente messi male: gli unici missili che i francesi potevano forniglifornirgli di propria progettazione erano gli R.530, che pur essendo a medio raggio erano di scarsa utilità complessiva, e che ottennero ben poche vittorie aeree.
 
L’arrivo nel 1969 dei Phantom e delle relative armi cambiò le cose, mettendo in condizione di vantaggio la HHA, ma anche gli arabi si rinforzarono e i MiG-21MF con Atoll e cannone erano un nuovo e più pericoloso nemico. La Guerra d’Attrito durò, in varie fasi, per due anni, fino a che nel 1971 furono gli Egiziani a dovere lasciar perdere, visto che subivano più perdite dall’aviazione israeliana, di quante ne infliggevano con l’artiglieria. La differenza in dimensioni demografiche, poi, era sì importante, ma non fondamentale perché di fatto, le forze armate delle due nazioni erano simili in dimensioni. Gli Egiziani avevano anche una fittissima rete di missili e cannoni antiaerei oltre il Canale di Suez, e a parte questo ebbero anche il supporto diretto dei Sovietici, che schierarono almeno un reggimento da caccia con i MiG-21. Questo reggimento tuttavia non ebbe molta fortuna: in uno scontro a bassa quota, nel 1970, parecchi MiG arrivarono a contatto visivo con una piccola formazione di Phantom, forse 4 in tutto, ma furono sorpresi quando si videro attaccati dai Mirage, almeno 8, che scombinarono la formazione: grazie alla sorpresa (i Phantom erano lì come esca) gli Israeliani abbatterono 5 aerei e uccisero un pilota sovietico, in cambio di qualche apparecchio danneggiato da missili Atoll. Il Colonnello V. Ivlev ricorda di come il controllore a terra gli disse, improvvisamente, che avevano dei caccia nemici a quota superiore (i Mirage dopo avere rapidamente preso quota) e che si ritrovarono in una trappola. Perso il gregario, Ivlev zizagava per controllare il settore posteriore, quando vide un Mirage lanciargli un missile IR: questo si perse nel calore del deserto, mentre poco dopo, a sua volta lui localizzò un Mirage lanciandogli contro i suoi missili Atoll, uno dei quali lo danneggiò (si trattava dell'aereo di un asso israeliano, che aveva abbattuto un MiG poco prima, e che fu costretto ad un atterraggio d’emergenza su di un aeroporto del Sinai). Sparata anche la piccola riserva di munizioni contro un altro Mirage senza effetti apparenti, a quel punto si disimpegnò. I preparati ma inesperti sovietici furono talmente impressionati dalle tattiche aggressive israeliane, che modificarono le proprie per tenere conto della lezione 'appresa' in quel giorno.