Iconografia intellettuale: differenze tra le versioni

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Un'incisione realizzata a Parigi al tempo della [[w:Rivoluzione francese|Rivoluzione francese]] mostra un omino su una montagna lontana che osserva attraverso un telescopio le attività dell'umanità. Difficilmente potrebbe esserci un'immagine migliore per rappresentare il ruolo e la posizione dell'intellettuale moderno in quanto esse differiscono da quelle delle sue controparti nell'antichità classica. Non ha una dimora sicura, uno scopo ben definito. La sua occupazione principale è osservare e commentare gli altri. Al contrario, gli intellettuali antichi erano saldamente integrati nella loro società, che si trattasse del poeta che si esibiva in culti e festival, del filosofo che insegnava nel ''[[w:Ginnasio|gymnasium]]'' e nell'[[w:agorà|agorà]], o del politico nell'assemblea popolare. Il loro posto nella società era nella città, e questo fu vero fino alla tarda antichità. Perfino lo stile di vita controculturale di un [[w:Diogene di Sinope|Diogene]] è impensabile senza l'arena pubblica.
 
[[File:Walter Benjamin (1892–1940) ~1930 © Charlotte Joel (–1943).jpg|right|200px|thumb|Ritratto di Walter Benjamin, ca. 1930]] Abbiamo imparato a conoscere i poeti e i filosofi dell'antichità come persone che si sentivano sicure di se stesse e del loro ruolo e scopo nella società. Di tutti i volti esistenti, non ce n'è uno che tradisca anche il più debole accenno di tipo malinconico che soffra sotto il peso dei suoi stessi doni intellettuali. Non esiste un antico equivalente, diciamo, della famosa fotografia di [[:en:w:Gisèle Freund|Gisèle Freund]], con '''[[w:Walter Benjamin|Walter Benjamin]]''' che guarda lo spettatore, con la testa appoggiata sulla mano, il viso pieno di solitudine e ''[[w:weltschmerz|weltschmerz]]''.<ref>Gisèle Freund, ''Fotografia e società'', Nuovo Politecnico 81, Einaudi, 1973.</ref>
 
[[File:Goethe Schiller Weimar 2.jpg|200px|thumb|right|Monumento di Goethe e Schiller a Weimar]] Ci sono state poche società che abbiano celebrato i loro poeti e pensatori quanto lo hanno fatto i greci. Eppure le statue votive e onorifiche del periodo classico li celebrano non come grandi intelletti, ma come cittadini esemplari. [[w:Omero|Omero]] appare come il distinto uomo anziano, Anacreonte come il simposiasta ben educato, Sofocle come il decoroso oratore pubblico. La lapide di [[w:Eschilo|Eschilo]] registrava soltanto che aveva combattuto i persiani a [[w:Battaglia di Maratona|Maratona]]: non una parola del suo successo come scrittore. Non importa quanto grande sia stata la reputazione di un uomo per il suo successo intellettuale, almeno nella democratica Atene: non era questo un motivo per distinguerlo dalla condizione e aspetto convenzionali dei suoi concittadini. Ma in contrasto alle statue classiche del cittadino modello, se prendiamo come esempio i poeti di Weimar, i loro stessi gesti richiamano i singoli caratteri sia come poeti che come persone. L'incontro si svolge non in pubblico, ma in uno spazio "privato" ideale. '''[[w:Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]]''' e '''[[w:Friedrich Schiller|Schiller]]''' sono raffigurati come grandi menti con invidiabili qualità umane, ma non come cittadini modello con i quali i loro simili potessero identificarsi. Ancora una volta non esiste un parallelo antico diretto.
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==Note==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|c=Category:Sculptures by period|etichetta=Storia della scultura}}
 
==Voci correlate==
*[[w:Storia della fotografia|Storia della fotografia]]
*[[w:Storia della pittura|Storia della pittura]]
*[[w:Storia della scultura|Storia della scultura]]
 
[[Categoria:Iconografia intellettuale|Iconografia intellettuale]]