Virtù e legge naturale/Parte VI: differenze tra le versioni

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Nuova pagina: {{Template:Virtù e legge naturale}} File:Brooklyn Museum - The Aged Simeon (Le vieux Siméon) - James Tissot - overall.jpg|center|510px|"Le vieux Siméon", acquerello su grafite...
 
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(Si confronti ciò che dice [[w:Tommaso d'Aquino|Tommaso d'Aquino]]: "La creatura razionale è soggetta alla divina provvidenza in un modo più eccellente... essendo provvida sia per se stessa che per gli altri... questa partecipazione della legge eterna alla creatura razionale è chiamata legge naturale".)<ref>Tommaso d'Aquino, ''S.T.'', Q. 91, art. 2.</ref>
 
Novak aggiunge: "La maggior parte del sistema alachico non proviene dalla rivelazione scritturale diretta ma dalla ''ragione umana'', che alla fine opera per il bene dell'Alleanza".<ref>Novak, "Natural Law, Halacha, and the Covenant", p. 51 (corsivo nell'originale).</ref> E continua:
{{q|La legge rabbinica positiva, proprio perché è ordinata umanamente, coinvolge fattori di legge naturale nella sua stessa iniziazione, nella definizione delle sue basi. Nella legge positiva divinamente rivelata, i fattori naturali sono immediatamente presenti solo nelle condizioni della risposta umana ai comandamenti di Dio.<ref>''Ibid.'', p. 52.</ref>}}
Questa è un'interpretazione sistematica, che affronta il problema in diverse dimensioni rilevanti. Il tema principale della visione di Novak è che
{{q|la legge naturale è costituita dalla teoria etica. Consiste di principi presupposti dalle regole morali e che offrono una guida su come queste regole debbano governare le relazioni umane in una comunità storica. Le ragioni della legge naturale per alcuni comandamenti, in particolare quelli che regolano la maggior parte delle relazioni interumane, sono quelle che si presume abbiano validità normativa universalmente.<ref>David Novak, ''Natural Law in Judaism'', Cambridge University Press, 1998, p. 123.</ref>}}
E "se gli esseri umani non avessero potuto scoprire almeno una parte della legge di Dio di per se stessi prima della rivelazione, come avrebbero potuto eventualmente accettare la versione più completa della legge di Dio che viene fornita con la rivelazione storica nell'Alleanza?"<ref>''Ibid.'', p. 177.</ref> Senza di ciò, non ci sarebbe alcuna base razionale per riconoscere il punto normativo di ciò che viene rivelato.
 
In precedenza, nell'opera citata, Novak aveva sostenuto che "l'etica, come l'abbiamo ora definita, è la formulazione riflessiva dei principi generali delle relazioni interumane piuttosto che le regole specifiche che ci si applicano, cioè quella che oggi viene chiamata etica normativa. Potrebbe essere chiamata la ''teoria'' della ''[[w:prassi|prassi]]'' ebraica."<ref>''Ibid.'', p. 72. Corsivo nell'originale.</ref> E "la legge naturale (che, di certo, è un termine che Maimonide non usa, ma che può essere applicato alla sua teoria giuridica) significa la legge più generale che Dio ha decretato per le creature umane."<ref>''Ibid.'', p. 119.</ref> E "La legge naturale, quindi, è il riconoscimento del significato normativo dei limiti della natura ".<ref>''Ibid.'', p. 147.</ref>
{{q|La legge naturale emerge quando gli esseri umani si rendono conto che tutti i loro atti storici hanno dei limiti proprio come la vita umana stessa ha un limite esterno. Solo con questo riconoscimento (nel riconoscerlo) il mondo può essere cosmo. Da quando abbiamo lasciato il Giardino dell'Eden, la nostra mortalità e tutto ciò che comporta fa parte del nostro continuo processo di definizione di noi stessi nel mondo.<ref>''Ibid.'', p. 148.</ref>}}
 
Novak si riferisce alle [[w:Noachismo|leggi noachiche]] in particolare come prova di un elemento di legge naturale nell'ebraismo. E sono ''(a)'' leggi per tutta l'umanità; ''(b)'' come egli afferma: "la legge noachica funziona più come un sistema di principi che come un vero corpus di regole".<ref>''Ibid.'', p. 151.</ref> Ciò è importante perché Novak non intende la legge naturale come un corpus sistematico di requisiti morali specifici. Piuttosto, il progetto di modellare leggi positive è un progetto di specifiche, che rende la legge naturale molto più definita, in un modo che si applichi alle circostanze reali della vita delle persone. Secondo Novak, la legge naturale è meglio vista come "il presupposto dell'Alleanza".<ref>''Ibid.'', p. 186.</ref> La ragione consente agli esseri umani di riconoscere la solidità etica di ciò che viene rivelato e di ciò che è compreso nell'Alleanza che si origina da Dio. Senza la legge naturale, l'ingresso umano nell'Alleanza con Dio sarebbe o una questione di coercizione da parte di Dio o una decisione capricciosa da parte nostra, ed entrambe sono fondamentalmente in contrasto con il pensiero etico ebraico.
 
Novak sostiene che "la legge aturale emerge dal tentativo ebraico di scoprire le «ragioni dei comandamenti»."<ref>''Ibid.'', p. 184.</ref> In questa prospettiva, se la ragione umana può scoprire le ragioni dei comandamenti (si considerino gli sforzi di Saadia e Maimonide) ), vi sono motivi per comprendere molti dei principali elementi morali dell'ebraismo come elementi di legge naturale. "La scoperta della legge naturale mediante questo intrinseco razionalismo ebraico consente alla filosofia politica di diventare parte di una ricerca ebraica della verità invece di rendere la ricerca della verità e dell'affermazione dell'ebraismo una sorta di antinomia".<ref>''Ibid.''</ref>
==Note==
<references/>
 
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[[Categoria:Virtù e legge naturale|Parte VI]]