Infinità e generi/Testi espositivi: differenze tra le versioni

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All'altro capo, abbiamo le opere modellate sull'idea di parte o aspetto. Queste sono opere che si concentrano su un fenomeno specifico, o gruppo di fenomeni, un'idea o un particolare gruppo di idee, senza lo scopo di creare un sistema di conoscenza totale. Ma anche questo approccio alla parte può essere fatto secondo due modalità: inclusione o esclusione.
 
Poi ci sono le opere che, trattando un determinato argomento, intendono inserirlo in un corpo di conoscenza preesistente, che è già stato sistematizzato. Ad esempio, quando Apolonio[[w:Apollonio di Perga|Apollonio di Perga]] scrive il suo trattato sui ''[[w:Le coniche|Coni]]'', non intende costruire un sistema geometrico completo, né semplicemente lanciare alcune idee: intende inserirle in un luogo preciso del corpo preesistente di scienza geometrica; e questo obiettivo dirige e informa il trattamento che dà alla sua materia, che deve essere un trattamento sistematico secondo i concetti e le norme ammessi in Geometria. Questa specie di opere è denominata ''[[w:tesi|tesi]]'', che deriva da un verbo latino che significa "mettere" (che a sua volta si origina dal [[w:greco antico|greco antico]] ϑεσις ''thesis'', ovvero ''posizione''). Chi fa una tesi sta ''mettendo'' un pezzo in una cornice preesistente, e la forma del pezzo deve essere perfettamente adattata allo specifico foro che intende riempire.
[[File:Max Weber 1894.jpg|right|120px|Max Weber nel 1894]][[File:Michel de Montaigne 1.jpg|left|130px|Michel de Montaigne, litografia di Antoine Maurin, XIX sec.]]
Tuttavia, se l'idea da presentare non ha un vincolo formale o decisivo con un sistema di conoscenza preesistente, allora ciò che l'autore fa è aggiungere liberamente un'altra idea al vasto e vago repertorio di idee umane. Questo è esattamente ciò che fa questo nostro ''saggio sulle specie''.