Un fico secco/Parte II: differenze tra le versioni

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In ambito cristiano, gli studiosi comunemente collegano l'[[w:Antico Testamento|Antico Testamento]] alla scena maledetta:
{{q|La sostanza di base della storia di Marco – la ricerca di fichi, la mancanza di frutti, l'albero appassito – è tutta qui e la connessione di questo passaggio con l'imminente distruzione di Gerusalemme, il Tempio e il suo culto corrotto, coincide con la posizione redazionale in cui si trova la storia del fico... Sappiamo che Marco conosceva Geremia {{passo biblico|Geremia|7:11}} (e quindi, presumibilmente, il contesto circostante).<ref>Telford, ''Temple and Tree'', 144, che avverte: "Non ci sono prove... di qualsiasi influenza verbale diretta sulla storia, tramite la [[w:Septuaginta|LXX]], da parte di Ger. {{passo biblico|Geremia|8:13}}, e per questo motivo sarebbe pericoloso suggerire che la storia del fico fosse una reale storicizzazione di questo testo" (144‒45). Ma Telford sta interpretando esclusivamente tramite la [[w:Septuaginta|LXX]], l'ebraico di Ger. 8:13 non è così semplice come lo rende W. Gunther Plaut, e Chaim Stern, ''The Haftarah Commentary'' (New York: UAHC, 1996), 749, scrive: "L'ebraico è difficile, ed è stato suggerito che un cambiamento di vocalizzazione renderebbe la frase un perfetto parallelo a ciò che segue." Hooker, ''Mark'', 267, afferma che l'evento originale avrebbe avuto il suo contesto in aramaico. Potrebbe non esserci nessun senso in cui Gesù stia storicizzando, ma come sosterremo più avanti, egli potrebbe star usando le ricorrenze ebraiche per insegnare ai suoi discepoli la calamità in arrivo.</ref>}}
I principali passaggi veterotestamentari elencati da Telford sono Geremia {{passo biblico|Ger|8:13}}; Isaia {{passo biblico|Isaia|28:3-4}}; Osea {{passo biblico|Osea|9:10}}, 16; Michea {{passo biblico|Michea|7:1}}; Gioele {{passo biblico|Gioele|1:7,12}}.<ref>Telford, ''Temple and Tree'', 142; forse anche Abacuc {{passo biblico|Abacuc|3:17}}; Ger. {{passo biblico|Ger|5:17}}.</ref> Di questi passaggi, Geremia 8:13 ha somiglianze con Marco 11:14. Entrambi questi passi contengono temi di giudizio e usano termini e frasi corrispondenti "niente fichi", "il fico" e "appassire", che alcuni vedono come un collegamento tra i due testi. La lettura di Marco 11:14 alla luce di Geremia 8:13 può mitigare il senso di malizia nella maledizione di Gesù contro il fico: ''«"Li mieto e li anniento", dice il Signore; "non c'è più uva nella vigna né frutti sui fichi; anche le foglie son avvizzite."»'' Non sorprende che questa formulazione somigliante abbia fatto sì che alcuni vedessero un'associazione tra le due; "Ora è cosa sottile", scrive Witherington, "perché a questo punto Ger. 8:13 non viene affatto citato, ma sicuramente deve essere sullo sfondo."<ref>Ben Witherington, ''The Gospel of Mark: A Socio-Rhetorical Commentary'' (Grand Rapids: Eerdmans, 2001), 312.</ref> Marshall crede che il pubblico di Marco avrebbe collegato la maledizione di Gesù con Geremia 8:13: "il simbolismo e l'impatto drammatico della storia sicuramente non sarebbero sfuggiti al pubblico originale di Marco."<ref>Christopher D. Marshall, ''Faith as a Theme in Mark’s Narrative'', SNTSMS 64 (Cambridge: Cambridge, 1989), 160; inoltre nella nota 3 fa riferimento a Isaia 28:3-4; Michea 7:1; Gioele 1:7,12; Osea 9:15-16.</ref> "Può anche essere fatta un'allusione," scrive Collins, "a Ger. 8:13, che si verifica nel contesto di un'accusa contro i capi del popolo (8:8-13)."<ref>Collins, ''Mark'', 525, nota 28; Timothy C. Gray, ''The Temple in the Gospel of Mark: A Study in Its Narrative Role'' (Grand Rapids: Baker Academic, 2008), 35, assersice anche: “Il fico avvizzito... potrebbe essere un'allusione a Geremia 8:13." Tuttavia, come vedremo, mentre Ger. 8:8‒13 potrebbe essere in evidenza, la più ampia pericope di 8:13‒9:23 può forniere un punto di partenza ancor migliore. Sulla questione di Geremia 7 quale base dell'azione di Gesù al Tempio, vedi Richard A. Horsley, ''Hearing the Whole Story: The Politics of Plot in Mark’s Gospel'' (Louisville: Westminster John Knox, 2011), 110.</ref> Con Marco che fa riferimento a fichi, avvizzimento e alberi, abbinati alla conoscenza di Geremia, la versione del profeta potrebbe aver influenzato la scena marciana della maledizione.
 
==Tisha B’Av==
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[[File:Francesco Hayez 017.jpg|left|300px|"Distruzione del Tempio" di Francesco Hayez]]
[[File:NinthAvStonesWesternWall.JPG|200px|right|Massi del muro occidentale del Tempio distrutto nel 70]]
Il Geremia 8:13 che collega la terminologia dei fichi, il fico e l'appassimento a Marco 11:14 fa parte di una sezione più ampia che si estende fino a Geremia 9:23, un blocco di Scrittura che viene letto nel giorno del digiuno ebraico di Tisha B’Av, che commemora la distruzione del Tempio.<ref>Vale anche la pena di esaminare se il Lezionario ebraico avesse una qualche influenza durante i tempi del NT. I proponenti di questa posizione sono: Aileen Guilding, ''The Fourth Gospel and Jewish Worship'' (Oxford: Clarendon, 1960); C. H. Cave, "St Matthew’s Infancy Narrative", NTS 9 (1963): 382‒390; C. W. F. Smith, "Tabernacles in the Fourth Gospel and Mark", NTS 9 (1963): 130‒146. Per una risposta, si veda Leon Morris, ''The New Testament and the Jewish Lectionaries'' (Londra: Tyndale, 1964). Recentemente, Gabriella Gelardini, "Hebrews, An Ancient Synagogue Homily for Tisha be-Av", 107‒27 in ''Hebrews: Contemporary Methods—New Insights'', BIS 75 (Leiden: Brill, 2005), 110‒111, scrive: "La coppia di letture fu organizzata nei cicli del lezionario; conosciamo l'esistenza di due cicli, il Ciclo Triennale Palestinese (''PTC'') ed il Ciclo Annuale Babilonese (''BAC'')... Il PTC... venne adattato dall'antica comunità ebraica romana... Le letture dai... Profeti non dopo il primo secolo e.v., ed il PTC venne usato prima della distruzione del Secondo Tempio." Gelardini sostiene inoltre che il lezionario del Ciclo Triennale Palestinese forma la base di [[w:Lettera agli Ebrei|Ebrei]] (120‒123) e che "le letture degli ebrei ricostruzionisti fanno parte del PTC nella forma iniziale, e alludono al giorno di digiuno più importante nella tradizione ebraica, il Tisha be-Av. Questa interpretazione è confermata quando le citazioni centrali ed i concetti teologici in Ebrei vengono confrontati con informazioni non-bibliche sul Tisha-be-Av" (1225).</ref>
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