Un fico secco/Parte II: differenze tra le versioni

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==Giudizio su Israele e Tempio==
[[File:Jerusalem Modell BW 3.JPG|300px280px|right|Modello del Tempio di Erode a Gerusalemme]]
Come accennato in precedenza, molti considerano il giudizio l'argomento principale di Marco 11:12-25, in particolare giudizio di Israele e del Tempio. Alcuni associano alberi di fico alla pace nell'[[w:Messia nell'ebraismo|età messianica]], nel senso che tutti avranno tutto ciò di cui hanno bisogno.<ref>D. Thomas Lancaster, ''Torah Club: Chronicles of the Messiah'' (Marshfield, MO: First Fruits of Zion, 2014), 218.</ref> La interpretazione di Marco del fico che appassisce sarebbe contraria a questo concetto. Tuttavia, la purificazione del Tempio da parte di Gesù in 11:15-19 è inserita nella pericope complessiva di {{passo biblico|mc|11:12-25}}, ad indicare il fatto che presto avverrà un giudizio sulla nazione di Israele e/o la distruzione del Tempio.<ref>Alcuni, come Stein, ''Mark'', 508‒509, 519, interpretano la scena della maledizione come non fosse collegata a {{passo biblico|mc|11:22-25}}.</ref> Boring scrive: "Che nessuno ne debba mangiare i frutti per sempre dimostra che l'ammonimento rappresenta il giudizio estremo ed escatologico di Dio... l'albero seccato sino alle radici (v. 20) mostra la totale devastazione dell'albero che, rappresentando il Tempio, viene distrutto e non si riprenderà".<ref>M. Eugene Boring, ''Mark: A Commentary'' (Louisville: Westminster John Knox, 2006), 319.</ref> Edwards scrive: "Il primo commento sul Vangelo di Marco da parte di Vittore di Antiochia nel quinto secolo aveva già interpretato l'evento come una parabola in cui la maledizione del fico simboleggiava il giudizio su Gerusalemme."<ref>22James R. Edwards, ''The Gospel according to Mark'', PNTC (Grand Rapids: Eerdmans, 2002), 339, che continua: "Nel narrare l'episodio di Gesù e il fico Marco sfrutta il suo significato simbolico, vedendo nella maledizione dell'albero il fato di Gerusalemme e del Tempio... La maledizione del fico è un simbolo del giudizio di Dio sul Tempio" (340).</ref> Secondo Kirk, "gli studiosi contemporanei hanno ragione a leggere insieme la maledizione del fico e l'azione di purificazione del Tempio da parte di Gesù. Un accoppiamento di tali storie interpretate reciprocamente concede un'ulteriore credibilità all'idea che Marco intenda dimostrare che Gesù stia profetizzando l'incombente distruzione del Tempio".<ref>Kirk, 23"Time for Figs", 520.</ref> "I lettori di Marco... avrebbero prontamente compreso la maledizione del fico sterile perlomeno come giudizio di Israele ".<ref>24Telford, ''Temple and Tree'', 136.</ref>
 
Sebbene esistano interpretazioni diverse,<ref>25Per un elenco, si veda Telford, ''Temple and Tree'', 1‒25; Collins, ''Mark'', 522‒37.</ref> la visione dominante costruisce la scena come un motivo di giudizio e quindi un obiettivo primario attraverso il quale interpretare la durezza di Marco 11:14. In questo probabile contesto, vedremo se possiamo stabilire un'ulteriore connessione tra Marco 11:14 e il giorno di digiuno ebraico di Tisha B'Av.
 
==Contesto veterotestamentario==
In ambito cristiano, gli studiosi comunemente collegano l'[[w:Antico Testamento|Antico Testamento]] alla scena maledetta:
 
{{q|La sostanza di base della storia di Marco – la ricerca di fichi, la mancanza di frutti, l'albero appassito – è tutta qui e la connessione di questo passaggio con l'imminente distruzione di Gerusalemme, il Tempio e il suo culto corrotto, coincide con la posizione redazionale in cui si trova la storia del fico... Sappiamo che Marco conosceva Geremia {{passo biblico|Geremia|7:11}} (e quindi, presumibilmente, il contesto circostante).<ref>Telford, ''Temple and Tree'', 144, che avverte: "Non ci sono prove... di qualsiasi influenza verbale diretta sulla storia, tramite la [[w:Septuaginta|LXX]], da parte di Ger. {{passo biblico|Geremia|8:13}}, e per questo motivo sarebbe pericoloso suggerire che la storia del fico fosse una reale storicizzazione di questo testo" (144‒45). Ma Telford sta interpretando esclusivamente tramite la [[w:Septuaginta|LXX]], l'ebraico di Ger. 8:13 non è così semplice come lo rende W. Gunther Plaut, e Chaim Stern, ''The Haftarah Commentary'' (New York: UAHC, 1996), 749, scrive: "L'ebraico è difficile, ed è stato suggerito che un cambiamento di vocalizzazione renderebbe la frase un perfetto parallelo a ciò che segue." Hooker, ''Mark'', 267, afferma che l'evento originale avrebbe avuto il suo contesto in aramaico. Potrebbe non esserci nessun senso in cui Gesù stia storicizzando, ma come sosterremo più avanti, egli potrebbe star usando le ricorrenze ebraiche per insegnare ai suoi discepoli la calamità in arrivo.</ref>}}
I principali passaggi veterotestamentari elencati da Telford sono Geremia {{passo biblico|Ger|8:13}}; Isaia {{passo biblico|Isaia|28:3-4}}; Osea {{passo biblico|Osea|9:10}}, 16; Michea {{passo biblico|Michea|7:1}}; Gioele {{passo biblico|Gioele|1:7,12}}.<ref>Telford, ''Temple and Tree'', 142; forse anche Abacuc {{passo biblico|Abacuc|3:17}}; Ger. {{passo biblico|Ger|5:17}}.</ref> Di questi passaggi, Geremia 8:13 ha somiglianze con Marco 11:14. Entrambi questi passi contengono temi di giudizio e usano termini e frasi corrispondenti "niente fichi", "il fico" e "appassire", che alcuni vedono come un collegamento tra i due testi. La lettura di Marco 11:14 alla luce di Geremia 8:13 può mitigare il senso di malizia nella maledizione di Gesù contro il fico: ''«"Li mieto e li anniento", dice il Signore; "non c'è più uva nella vigna né frutti sui fichi; anche le foglie son avvizzite.»'' Non sorprende che questa formulazione somigliante abbia fatto sì che alcuni vedessero un'associazione tra le due; "Ora è cosa sottile", scrive Witherington, "perché a questo punto Ger. 8:13 non viene affatto citato, ma sicuramente deve essere sullo sfondo."<ref>Ben Witherington, ''The Gospel of Mark: A Socio-Rhetorical Commentary'' (Grand Rapids: Eerdmans, 2001), 312.</ref> Marshall crede che il pubblico di Marco avrebbe collegato la maledizione di Gesù con Geremia 8:13: "il simbolismo e l'impatto drammatico della storia sicuramente non sarebbero sfuggiti al pubblico originale di Marco."<ref>Christopher D. Marshall, ''Faith as a Theme in Mark’s Narrative'', SNTSMS 64 (Cambridge: Cambridge, 1989), 160; inoltre nella nota 3 fa riferimento a Isaia 28:3-4; Michea 7:1; Gioele 1:7,12; Osea 9:15-16.</ref> "Può anche essere fatta un'allusione," scrive Collins, "a Ger. 8:13, che si verifica nel contesto di un'accusa contro i capi del popolo (8:8-13)."<ref>Collins, ''Mark'', 525, nota 28; Timothy C. Gray, ''The Temple in the Gospel of Mark: A Study in Its Narrative Role'' (Grand Rapids: Baker Academic, 2008), 35, assersice anche: “Il fico avvizzito... potrebbe essere un'allusione a Geremia 8:13." Tuttavia, come vedremo, mentre Ger. 8:8‒13 potrebbe essere in evidenza, la più ampia pericope di 8:13‒9:23 può forniere un punto di partenza ancor migliore. Sulla questione di Geremia 7 quale base dell'azione di Gesù al Tempio, vedi Richard A. Horsley, ''Hearing the Whole Story: The Politics of Plot in Mark’s Gospel'' (Louisville: Westminster John Knox, 2011), 110.</ref> Con Marco che fa riferimento a fichi, avvizzimento e alberi, abbinati alla conoscenza di Geremia, la versione del profeta potrebbe aver influenzato la scena marciana della maledizione.
 
==Tisha B’Av==
{{Vedi anche|w:Tisha b'Av|etichetta1=Tisha B’Av תשעה באב}}
[[File:Francesco Hayez 017.jpg|left|300px|"Distruzione del Tempio" di Francesco Hayez]]
[[File:NinthAvStonesWesternWall.JPG|200px|right|Massi del muro occidentale del Tempio distrutto nel 70 d.C.]]
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[[Categoria:Un fico secco|Parte II]]