Leonardo da Vinci/Parte IV: differenze tra le versioni

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[[File:Platon.jpg|left|250px|"La Scuola di Atene" di Raffaello: Leonardo nelle vesti di Platone]] In che modo le diverse generazioni a lui successive si sono appropriate della figura di Leonardo? Il suo nome ha sempre avuto un'aura di fama, anche se questa si è basat a lungo tempo su una conoscenza solo parziale di quanto egli aveva effettivamente realizzato. Nel Seicento Leonardo è al centro di aspre discussioni circa l'autentico valore dell'arte, presso la Reale accademia francese delle Belle Arti. Tra Seicento e Settecento vengono poi inventariati in collezioni illustri, passando nei saloni d'asta, più "Leonardo" di quanti egli ne avrebbe potuto realmente dipingere, anche se fosse stato ben più prolifico. Nell'Ottocento si iniziano ad avere le idee più chiare, e verso la fine del secolo l'immenso lascito dei suoi quaderni su ogni sorta di soggetto comincia ad essere pubblicato. Il maggior risultato del Novecento sarà quello di ridurre all'essenziale ciò che può essere documentato in modo certo, stabilendo quali sono le opere nate sicuramente dalla mano di Leonardo. Egli verrà visto, anche nell'immaginario popolare, come uno dei primi rappresentanti dell'età moderna. E in effetti questo Leonardo moderno, ricostruito "scientificamente", non è poi così lontano dal vero.
[[File:Platon.jpg|left|250px|"La Scuola di Atene" di Raffaello: Leonardo nelle vesti di Platone]] L'originalità e le capacità creative di Leonardo nell'arte, nelle scienze e nel modo di vivere sono state la fonte di molte speculazioni tra coloro che cercano di sondare i recessi interiori della mente umana. L'esempio classico è il tentativo di [[w:Sigmund Freud|Sigmund Freud]] di applicare il suo metodo psicoanalitico come strumento di ricerca storica. I manoscritti di Leonardo contengono solo una manciata di dichiarazioni personali e solo un breve passaggio riguardante i suoi anni giovanili.
 
[[File:Platon.jpg|left|250px|"LaDi Scuolafronte alla vasta serie di Atene"studi scientifici, e alle manifestazioni di Raffaello:interesse da parte del pubblico, Leonardo nellersta vesticomunque un bersaglio inafferrabile, enigmatico, in grado di Platone]]spiazzarci ogni volta che interroghiamo le sue opere o proviamo ad osservarlo da una nuova prospettiva. L'originalità e le capacità creative di Leonardo nell'arte, nelle scienze e nel modo di vivere sono state quindi la fonte di molte speculazioni tra coloro che cercano di sondare i recessi interiori della mente umana. L'esempio classico è il tentativo di [[w:Sigmund Freud|Sigmund Freud]] di applicare il suo metodo psicoanalitico come strumento di ricerca storica. I manoscritti di Leonardo contengono solo una manciata di dichiarazioni personali e solo un breve passaggio riguardante i suoi anni giovanili.
{{Vedi anche|w:Vita personale di Leonardo da Vinci|etichetta1=Vita personale di Leonardo da Vinci}}
 
==Curiosità e creatività==
Leonardo sul ''[[w:Codice Atlantico|Codice Atlantico]]'', durante la stesura di un'analisi sul volo degli uccelli, inserisce un appunto riguardante un suo ricordo di quando era in fasce:
{{q|Questo scriver si distintamente del nibbio par che sia mio destino, perché ne la mia prima ricordazione della mia infanzia è mi parea che, essendo io in culla, che un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocca colla sua coda, e molte volte mi percotessi con la coda dentro alle labbra.|''Codice Atlantico'', f. 186 verso}}
Il ricordo è per Leonardo da Vinci la spiegazione logica al suo interesse verso il volo degli uccelli. Il saggio di Freud, ''[[w:Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci|Eine Kindheitserinnerung des Leonardo da Vinci (Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci, 1910)]]'', prende questo passaggio come suo testo e da esso sviluppa una teoria per spiegare la tendenza artistica e scientifica dell'uomo nelle esperienze del bambino. Freud presume che esistesse un'eccessiva tenerezza tra il bambino e sua madre naturale, permettendo una sovrastimolazione della normale ricerca sessuale propria dell'infanzia. Freud riteneva che nella mente di Leonardo si fosse verificata una duplice sublimazione di interessi sessuali: la prima, sotto forma di realizzazione del desiderio espressa attraverso l'arte (da qui, figure della ''Madonna''); la seconda, basata su una repressione più profonda dell'istinto sessuale, espresso nella schiacciante voglia di impegnarsi nella ricerca scientifica. Freud trae conclusioni più specifiche su Leonardo: lo diagnostica come un omosessuale passivo e considera l'abbandono di Leonardo dei suoi progetti incompiuti come una rievocazione del suo abbandono da parte del padre quando Leonardo era bambino.
[[File:Leonardo da Vinci - Virgin and Child with St Anne C2RMF retouched.jpg|400px|center|thumb|''Sant'Anna, la Vergine e il Bambino'', nel quale Freud ritrova elementi riconducibili all'infanzia di Leonardo<ref>Nell'analizzare il "sorriso leonardesco", Freud lo riconduce, con la sua duplicità, a quello della madre naturale dell'artista. Lo stesso sorriso si ritrova del dipinto di Sant'Anna, la Vergine e il Bambino, nel quale Freud ritrova elementi riconducibili all'infanzia di Leonardo. Sant'Anna è raffigurata come una donna non più giovane ma che non porta con sé i segni della vecchiaia, mentre la Vergine è una giovane donna che tende le braccia al Bambino. Sant'Anna, secondo l'analisi freudiana, viene quindi ricondotta a Monna Lucia, madre di Donna Albiera e nonna di Leonardo. Cfr. Sigmund Freud, ''Leonardo'', Boringhieri, 2008.</ref>]]
Gran parte dell'interessante analisi di Freud si basa su una traduzione errata di certe parole essenziali nell'annotazione di Leonardo. L'analisi presenta inoltre ipotesi sulla cronologia della vita infantile di Leonardo, che poi sono state dimostrate errate. Il saggio è scritto con una generale trascuratezza del contesto artistico e storico delle opere di Leonardo. Resta comunque stimolante. Non è necessario sottoscrivere i concetti freudiani per rendersi conto dell'importanza decisiva dei primi anni per i processi di sviluppo del bambino e per riconoscere che lì ci sono in opera forze formative profonde e potenti.
 
A un livello meno profondo, alcune caratteristiche psicologiche di Leonardo possono essere estratte dalla sua vita e dal suo lavoro. Una conoscenza della direzione generale delle sue attività centrali e della fusione specifica di arte e scienza che caratterizza i suoi processi intellettuali servirà a illuminare ulteriormente la natura del suo genio.
 
Leonardo fu "posseduto da una passione dominante che non era una caratteristica rinascimentale — la curiosità. Fu l'uomo più incessantemente curioso della storia."[34] Leonardo doveva esaminare tutto ciò che si presentava ai suoi sensi, esaminarlo in dettaglio e registrare le proprie osservazioni. Come un bambino che perennemente chiede la domanda "perché", Leonardo non prese nulla a valore nominale. Sia la forma che la funzione attiravano la sua curiosità. Di rado era soddisfatto. L'enorme quantità, spesso ripetitiva, della sua ricerca scritta e disegnata mostra che il processo induttivo per Leonardo sembrava, alla fine, diventare fine a se stesso.
 
 
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==Note==