Leonardo da Vinci/Parte II: differenze tra le versioni

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==Artista umanista==
Non vi è dubbio che Leonardo possa essere visto come il vero figlio della seconda metà del Quattrocento. La particolare giustapposizione di tempo storico e luogo geografico certamente creò la possibilità di emergere al genio poliedrico di Leonardo. Alcune opportunità di sviluppo furono il risultato dei cambiamenti sociali ed economici che sono stati sopra delineati. Allo stesso modo, lo sfortunato destino di molti dei suoi progetti derivò dalle turbolenze politiche piuttosto che dalla sua diligenza personale. I contorni dell'individualità di Leonardo possono essere accuratamente delineati solo con la consapevolezza dei fattori ambientali determinanti che l'hanno alimentata.
 
Le circostanze della nascita di Leonardo sono un esempio dell'importanza di tale consapevolezza. L'immagine del bambino illegittimo porta connotazioni specifiche per una determinata cultura. Ai tempi di Leonardo, la nascita illegittima non portava alcuno stigma sociale. La bastardia era una condizione comune, che non ostacolava la normale mobilità sociale, e neppure, in effetti, il raggiungimento dell'apice del potere rinascimentale come principe della chiesa o dello stato. Questo non vuol dire che la sua nascita illegittima non abbia avuto alcun effetto sul suo sviluppo psicologico. È solo per sottolineare che si deve usare cautela nel trarre inferenze da questo fatto.
 
Quando Ser Piero da Vinci venne a considerare l'istruzione di suo figlio, respinse, per ragioni a noi sconosciute, le opportunità di una scuola tradizionale o umanistica con la quale, data la sua posizione, doveva avere familiarità. Invece mandò suo figlio dall'artista [[w:Andrea del Verrocchio|Verrocchio]] a fare apprendistato nei suoi primi anni dell'adolescenza. Ciò non fu fatto in uno spirito di abbandono o rifiuto di tipo [[w:Charles Dickens|dickensiano]], ma probabilmente con un'attenta considerazione delle potenzialità di Leonardo e, forse, anche dei suoi limiti, come per esempio la [[w:dislessia|dislessia]] che si suppone sia stata la causa della scrittura speculare di Leonardo.
 
Lo studio che Ser Piero selezionò era "il più liberale e congeniale al talento poliedrico di Leonardo"<ref>Edward McCurdy, ''The Mind of Leonardo da Vinci'', Dodd, Mead & Company, 1928, p. 22.</ref> che Firenze potesse offrire. L'atmosfera del laboratorio, sottolineando l'attività manuale disprezzata dagli umanisti, era comunque un luogo adatto ad un tipo di educazione che non si poteva trovare altrove. Le richieste sociali di una rappresentazione della realtà quotidiana su un piano spaziale umano richiedevano all'apprendista artista di studiare prospettiva, matematica e anatomia, di rivolgere lo sguardo alla natura. L'obiettivo di Leonardo divenne quello di vedere l'arte "elevata alla statura di una scienza e l'artista posto a livello con l'umanista".<ref>Arnold Hauser, "The Social Status of the Renaissance Artist", in Morris Philipson, cur., ''Leonardo da Vinci'', Braziller, 1966, p. 25.</ref> In questo egli fu il culmine di una tendenza che era iniziata in laboratori come quello del Verrocchio, una tendenza che univa "la scienza e l'arte in un organo omogeneo di conoscenza".Arnold Hauser, "The Social Status of the Renaissance Artist" ''cit.'', p. 34.</ref>
 
==Note==
<references/>
 
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[[Categoria:Leonardo da Vinci|Parte II]]