Non c'è alcun altro/Dio Redime: differenze tra le versioni

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==La Potenza che salva==
Per Mordecai Kaplan la redenzione definisce Dio. Kaplan non era molto entusiasta del misticismo ebraico. Era un pensatore troppo realista e razionale. Tuttavia, bisogna notare due aspetti del suo pensiero. Primo, la definizione caratteristica di Dio secondo Kaplan è che Dio è la potenza che dà salvezza. Secondo, bisogna ricordarsi che Kaplan era un teologo naturalista. Dio non è un essere situato in un qualche reame soprannaturale. Kaplan metteva Dio, questo impulso salvifico, precisamente nel mondo, nelle persone, nella natura e nella storia.
 
Ecco una delle sue molte definizioni di salvezza:
{{q|L'uomo, una volta che sono soddisfatti i suoi bisogni fisiologici, inizia a sentire la necessità di superare tratti caratteriali come l'arroganza, l'autoindulgenza, l'invidia, lo sfruttamento e l'odio, o di mettere sotto controllo le forze aggressive della sua natura. Ciò costituisce il vero destino dell'uomo. Lì sta la sua salvezza.<ref>Qui e nel resto della sezione, si veda Mordecai Kaplan, ''op. cit.'', 83-85.</ref>}}
Kaplan caratterizza il passo successivo della sua argomentazione con "non un salto nel buio":
{{q|Il passo successivo è di concludere che il cosmo è costituito in modo tale da permettere all'uomo di soddisfare la suprema necessità umana della propria natura... ''Il fatto che il cosmo possieda le risorse e l'uomo le abilità – che sono esse stesse parte di quelle risorse – di permettergli di adempiere al suo destino come essere umano, o di ottenere la salvezza, è la Divinità del cosmo.''}}
Il mondo intero – letteralmente, tutto ciò che è – è pervaso da una potenza fondamentale, una forza, o impulso che Kaplan paragona alla forza magnetica e che spinge tutte le cose ad ottenere perfezione. Tale potenza è Dio; non è causata da Dio; '''''è''''' Dio. Questo Dio viene il più immediatamente sentito dentro di noi – dentro i nostri cuori, le nostre menti ed il nostro comportamento – proprio in quei momenti in cui ci sforziamo di bandire "quelle forze aggressive" della nostra natura. Vero, tale potenza esiste al di fuori di noi, dove serve a complementare gli sforzi umani, ma senza i nostri sforzi non c'è salvezza. Il mondo ci fornisce le risorse per conquistare le malattie, ma senza gli scienziati che elaborino tali risorse, non si troveranno mai le cure. La somiglianza col mito mistico di Luria è sconcertante.
 
I paralleli tra Luria e Kaplan vanno ancor più in profondità, poiché nel tempo presente, nella storia, la potenza redentrice di Dio secondo Kaplan non è ancora completamente manifesta. Il Dio di Kaplan non è onnipotente. Anche se il mondo è infuso di questa potenza che dà salvezza, altre potenze sono attive nel mondo: impulsi contro-salvifici, le potenze del caos e dell'anarchia. Abbiamo sì scoperto una cura contro la poliomielite, ma per l'AIDS? Anche il Dio di Kaplan necessita di redenzione. E di nuovo, è l'umanità che può aiutare ad ottenere la redenzione di Dio.
 
Rimaniamo con l'inevitabile conclusione che l'immagine di Dio presentata dalle fonti ebraiche è molto differente dall'immagine popolare convenzionale. Eravamo formati a credere che Dio avesse tutto sotto controllo, ma non è così, dicono le nostre fonti. In teoria potrebbe essere vero, ma in pratica non lo è. Il Dio che sentiamo è un Dio che necessita dell'umanità per raggiungere i Suoi fini. Questo è un Dio frustrato, che sogna dell'umanità e del mondo, che è respinto ma ritorna, ancora e ancora, con anelito infinito, chiedendoci aiuto per realizzare i Suoi fini ed i nostri. E questo è certo il più grande tributo di Dio nei nostri confronti.
 
==Note==