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==Insieme nella redenzione==
{{Vedi anche|w:Cabala lurianica}}
[[File:En Sof.JPG|right|thumb|<small>[[w:Ein Sof|Ein Sof]] e [[w:Tzimtzum|Tzimtzum]] ([[ebraico]]: צמצום ṣimṣūm "contrazione" o "restringimento"). Dio ha contratto la Sua luce infinita per permettere uno spazio concettuale, in cui un mondo indipendente potesse esistere</small>]] L'espressione più sorprendente di tale tema può riscontrarsi negli insegnamenti del mistico del XVI secolo Rabbi [[w:Isaac ben Solomon Luria|Isaac Luria]]. Luria, che visse e insegnò nella città di Safed in Palestina a seguito dell'[[w:Decreto di Granada|espulsione degli ebrei dalla Spagna]], alla fine del quindicesimo secolo, intrecciò antiche tradizioni rabbiniche e mistiche in un mito alquanto originale di redenzione per una generazione di ebrei che avevano una volta ancora provato l'amara realtà dell'esilio e del trauma nazionale. Questi ebrei si confrontavano, nella maniera più cruda possibile, col fatto che il mondo che abitavano era profondamente imperfetto. Dove stava pertanto la potenza redentrice di Dio?
 
La risposta di Luria, troppo complessa per esporla qui nei particolari, si concentra sulla concezione che sin dall'inizio, l'intera creazione di Dio era imperfetta. Dio aveva creato il mondo per emanazione dal Suo stesso essere, per così dire, da una "sostanza divina" originale. Tale emanazione era destinata ad essere contenuta nei "vasi" che Dio aveva creato in modo che il mondo creato sarebbe emerso ordinato e strutturato. Tuttavia, quei vasi non erano abbastanza robusti da soddisfare il loro ruolo assegnato. Si spaccarono in un evento catastrofico primordiale, e le scintille dell'impulso creativo di Dio vennero sparse per tutto il cosmo. Questo spargimento di scintille divine spiega la presenza di tutto il male nel mondo, sia male naturale che male storico. In effetti, il mondo nacque imperfetto; emerse proprio dalle mani di Dio.<ref>Eliahu Klein, ''Kabbalah of Creation: The Mysticism of Isaac Luria, Founder of Modern Kabbalah'', North Atlantic Books, 2005.</ref>
 
L'implicazione di questo mito della creazione è che Dio è responsabile del male nel mondo, ma la teoria di Luria è ancor più radicale. Poiché la creazione avvenne come emanazione dall'essere stesso di Dio, il mondo creato, con tutti i suoi difetti, è allo stesso tempo una parte intrinseca di Dio. Pertanto, le imperfezioni del mondo sono contemporaneamente imperfezioni di Dio. Il mondo è infranto e infranto è Dio.
 
Luria postulò che ci fossero due aspetti di Dio: Dio nella Sua essenza intrinseca, che Luria soprannominò [[w:Ein Sof|''Ein Sof'' אֵין סוֹף‎]] (letteralmente, "Infinità" o "Senza Fine"), il Dio trascendente o nascosto; e la [[w:Shekhinah|''Shekhinah'' שְׁכִינָה]] (letteralmente, "Presenza"), Dio immanente, manifesto o presente nella creazione. In quella catastrofe primordiale, questi due aspetti di Dio vennero spezzati. Luria chiamò tale dislocazione nell'essere di Dio "l'Esilio della ''Shekhinah''". Se Israele è in esilio, in esilio è anche Dio.<ref>Gershom Scholem, ''Le grandi correnti della mistica ebraica'', trad. di Guido Russo: Il Saggiatore, 1965; poi: Il melangolo, 1982; poi: Einaudi, 1993 (con introduzione di [[w:Giulio Busi|Giulio Busi]]).</ref>
 
==Riparare il mondo==