Non c'è alcun altro/Dio Rivela: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 68:
In termini della nostra più ampia ricerca, si consideri l'immagine di Dio riflessa da Esodo 19-24. Questo Dio sceglie di manifestarsi con tuoni e lampi, come precedentemente si manifestava con piaghe e rovi ardenti e poi nel mare che si divide. Questo Dio parla al popolo. Queste sono tutte dimostrazioni della potenza di Dio sulla natura e sulla storia e del Suo amore per Israele.
 
Contrapponiamo questo Dio all'immagine di Dio nella storia di Giuseppe (Genesi {{passo biblico|Genesi|37-51}}). Il Dio di Giuseppe non spiccica parola a nessuno. Nessuno degli accadimenti qui è miracoloso. L'intera narrazione può essere letta come un resoconto di ciò che persone normali fanno nel corso di vite normali — il bene ed il male, la generosità e l'inganno, la manipolazione dei genitori e la rivalità tra fratelli. Saltuariamente ci viene ricordato che è Dio che veramente manda avanti le cose, ma Dio lo fa in maniera notevolmente contenuta. Tale è la "mano nascosta" di Dio. Il Dio del Sinai invece non è affatto nascosto.
 
Infine, verso la fine della carriera di Mosè, nel suo discorso finale alla comunità israelita, dice quanto segue riguardo al patto di Dio con Israele: "Non soltanto con voi io sancisco questa alleanza e pronunzio questo giuramento, ma con chi oggi sta qui con noi davanti al Signore nostro Dio e con chi non è oggi qui con noi" (Deuteronomio {{passo biblico|Deut|29:13-14}}). In altre parole, ogni ebreo attraverso tutte le generazioni si trova al Sinai. La questione dell'autorità della Torah non è soltanto la precisione di un qualche evento che successe secoli fa, ma dell'impatto della Torah nelle nostre vite a tutt'oggi. Si applica anche a noi qui e ora, come si applicò e si applicherà ad ogni erede di tale tradizione. Non è solo il loro problema, è anche il nostro.<ref>David Hartman, ''A Living Covenant, cit.'', 42-50 & ''passim''.</ref>
 
===L'opzione liberale===
I pensatori liberali, tra cui il sottoscritto, contestano ogni particolare di questa versione tradizionalista della rivelazione su tre basi. Primo, su base teolgica, affermano che Dio non "parla" letteralmente. Gli esseri umani parlano; Dio può "parlare", ma solo metaforicamente. Se l'asserzione che Dio parlò a Mosè non è un'asserzione letterale, allora le "parole" della Torah non si originarono da Dio. Se n on sono parole di Dio, l'unica altra possibilità è che siano parole umane. Raramente in tutta la Torah Dio viene caratterizzato in tali termini crudamente antropomorfici. A parte il "parlare", questo Dio "discende" in un luogo particolare della terra in un giorno particolare. Questo Dio funzione nello spazio e nel tempo. Tale caratterizzazione di Dio è letteralmente vera? E non è invece solo (e ancora) metaforica? Accettarla come letteralmente vera sembra diminuire Dio. Spazio e tempo sono costrutti umani, modi umani di strutturare le nostra esperienza del mondo. Dio è al di là di entrambi.
 
:'''Abraham Joshua Heschel: "Come resoconto della rivelazione, la Bibbia stessa è un midrash."'''<ref>Abraham Joshua Heschel, ''God in Search of man, cit.'', 185.</ref>
 
Line 95 ⟶ 97:
 
 
{{Avanzamento|5075%|29 agosto 2019}}
[[Categoria:Non c'è alcun altro|Dio Rivela]]