Non c'è alcun altro/Dio è Potenza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 18:
La Bibbia non si concede astrazioni come quelle di Maimonide. Fa il punto della situazione molto più drammaticamente nel passo di Deutero-Isaia che abbiamo studiato precedentemente:
{{q|Io sono il Signore e non c'è alcun altro; fuori di me non c’è altro dio...<br/>Perché dall'est all'ovest si riconosca<br/>che non c'è nessun Dio fuori di me.<br/>Io sono il Signore e non c'è alcun altro.<br/>Io formo la luce e creo le tenebre,<br/>do il benessere, creo l’avversità.<br/>Io, il Signore, compio tutto questo.|Isaia {{passo biblico|Isaia|45:5-7}}}}
C'è un solo Dio trascendente, che da solo è responsabile della luce e delle tenebre, del bene (benessere, ordine) e del male (avversità, sciagura). Il profeta elenca queste polarità, ma che includono anche tutto il resto. Per cui la dichiarazione finale: "Io, il Signore, compio tutto questo."
 
Per anticipare alcune delle qualificazioni che questa dottrina dell'onnipotenza divina produrrà, vale la pena notare che la tradizione successiva si sentì alquanto imbarazzata dal proclamare che Dio è responsabile anche della creazione del male. Una volta trasposta nella liturgia talmudica susseguente, questa specifica frase biblica venne omessa. Il testo liturgico che apre il [[w:Preghiera ebraica#Shacharit (preghiere_mattutine)|servizio ''shacharit'' (mattutino)]] quotidiano formale, e che si ispira chiaramente a Deutero-Isaia, riporta: "Io formo la luce e creo le tenebre, faccio ordine e creo tutte le cose."
 
Ovviamente, "tutte le cose" può includere anche il male, ma una tale cruda affermazione sarebbe inquietante per il fedele, , pertanto gli autori della liturgia l'hanno semplicemente evitata sostituendo "il male" con "tutte le cose". Il problema comunque rimane: se Dio è onnipotente allora anche il male — le avversità, le sciagure, il caos che è l'opposto dell'ordine, particolarmente quando si manifesta nella sofferenza umana — è opera di Dio. Tale conclusione rimane per noi inquietante, ma qual'è l'alternativa? Un ritorno al dualismo di stile persiano? Vediamo qui, in modo preliminare, un problema significativo prodotto dalla dottrina dell'onnipotenza di Dio: se Dio è veramente onnipotente, allora Dio deve creare anche il male. Come possiamo allora adorare un tale Dio?
 
Infine, da notare che questo autore introduce un particolare che differisce dalla narrazione della creazione in Genesi 1. Questo profeta riporta che Dio crea le tenebre, mentre in Genesi {{passo biblico|Genesi|1:1}} le tenebre – insieme all'"abisso", allo "spirito di Dio" e alla "terra informe e vuota" – fanno parte di un reame primordiale, anarchico che preesiste la creazione. Da questo reame anarchico, Dio crea un mondo totalmente ordinato. I successivi filosofi medievali avreb bero insistito che Dio creò il mondo ''ex nihilo'', dal nulla, ma questo non è il senso comune della narrazione della creazione in Genesi. Interpreta la creazione come Dio che porta l'ordine dall'anarchia, il cosmo dal caos. Tale visione della creazione implica inoltre che qualcosa d'altro coesistesse con Dio prima della creazione — oppure, in altre parole, che ''in principio'' ci fossero due reami supremi. Il profeta che include le tenebre come parte della creazione, insieme alla dottrina medievale della creazione dal nulla, intendono avvertirci contro tale percezione. In Genesi tutto è opera di Dio, ma se le tenebre sono create da Dio, allora lo è anche il loro parallelo nel versetto di Isaia — cioè il male. Pertanto Dio qui crea sia le tenebre che il male, ciononostante dobbiamo adorare questo Dio. Punto e basta, per ora.
 
==Dio inverte il corso della natura==