Non c'è alcun altro/Dio è Uno: differenze tra le versioni

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Questo profeta visse e profetizzò nella comunità ebraica esiliata in Persia durante la metà del sesto secolo p.e.v., dove la religione dominante era lo [[w:zoroastrismo|zoroastrismo]]. I persiani credevano che ci fossero due dei in lotta, un dio della luce e un dio delle tenebre. Quando vinceva il dio della luce, regnavano il bene e l'ordine; quando vinceva il dio delle tenebre, regnavano il male e il caos. Questo dualismo teologico rifletteva un'interpretazione dell'esperienza umana che ancora ha senso oggigiorno, ma il profeta la rifiuta enfaticamente. C'è solo un Dio e questo Dio spiega sia la luce che le tenebre, sia il bene che il male nel mondo. Con tutti i problemi sollevati da tale interpretazione unificata del mondo, questo profeta proclama comunque la visione biblica classica del mondo unificato e, con esso, l'immagine monoteista di Dio. Il mondo è uno e Dio è Uno.
 
Il mondo non ci viene semplicemente dato. Come vediamo il mondo è un atto di costruzione umana o culturale, e differenti culture costruiscono il mondo in modi differenti. I nostri avi conclusero che il mondo intero – nel senso più lato – manifesta un ordine singolare, onnicomprensivo e coerente. Tale presupposto sembra contraddire palesemente l'evidenza fornita da terremoti, uragani ed epidemie. Tuttavia i nostri avi insistettero su tale punto e ne fecero la base della loro fede. Vedevano "oltre" l'evidenza variegata, spesso contraddittoria dei loro sensi e percepivano un ordine elusivo ma sorprendentemente unificato che pervadeva tutte le cose. Per usare un termine della fisica contemporanea, proposero una "[[w:teoria del tutto|teoria del campo unificato]]" — una formula che spieghi perché tutte le cose sono come sone. Facevano una dichiarazione su Dio, ma allo stesso tempo facevano una dichiarazione sul mondo come un tutto. Insomma, una vera e propria [[w:teoria del tutto|teoria del tutto]]!
Il mondo non ci viene semplicemente dato. Come vediamo il mondo è un atto di costruzione umana o culturale, e differenti culture costruiscono il mondo in modi differenti.
 
Infine, facevano anche una dichiarazione che aveva un potente sottotesto psicologico. Cosa significa vivere in un mondo governato da due o più dei? Significa che il reame del divino era segnato da uno stato di indecisione perpetua e l'indecisione perpetua nell'alto genera insicurezza perpetua nel basso. Uno non sa mai chi governa le cose oggi, e chi le governa domani.<ref>Per un'elaborazione delle implicazioni di questa visione politeista del mondo, si veda E.A. Speiser, "Introduzione", ''The Anchor Bible Genesis'', Doubleday, 1964, xliii-lii.</ref> La posizione alternativa ha i suoi problemi – del tipo "il problema del male" o "sofferenza", perché le disgrazie capitano ai buoni<ref>Questo è tra l'altro un rinomato titolo del Rabbino [[w:Harold Kushner|Harold Kushner]], ''[[:en:w:When Bad Things Happen to Good People|When Bad Things Happen to Good People]]'', trad. it. ''[https://books.google.co.uk/books/about/Ma_cosa_ho_fatto_per_meritare_questo_Qua.html?id=cOCtAAAACAAJ&redir_esc=y Ma cosa ho fatto per meritare questo? Quando le disgrazie capitano ai buoni]'', Neri Pozza, 1998, che tratta appunto dell'argomento e che si può anche scaricare in {{it}}/PDF online da: [https://sites.google.com/site/touchberoso/home/ma-cosa-gwc36takg6ypujbh].</ref> – che esamineremo qui in seguito, ma l'ebraismo chiaramente preferì affrontare questi problemi piuttosto che quelli sollevati dal dualismo o politeismo.
 
Un'omelia talmudica suggerisce una conclusione simile:
{{q|[Dio] apparve [agli Israeliti] al Mar Rosso come un eroe potente che lottava... Al Sinai [Dio] apparve loro come un vegliardo pieno di compassione... Pertanto la Scrittura non fa avere una scusa alle nazioni del mondo per dire che ci siano due potenze, ma dichiara: "Io sono il Signore Dio tuo. I sono Colui che fu in Egitto, e Io sono Colui che fu al Mar Rosso. Io sono Colui che fu al Sinai. Io sono Colui che fu nel passato e Io sarò nel futuro. Io sono in questo mondo, e Io sono Colui che sarà nel mondo a venire."<ref>''Mekhilta d`Rebbi Ishmael, Massekhta d`Bachodesh'', capitolo 5.</ref>}}
 
==Il mondo è veramente uno?==