Non c'è alcun altro/Dio è Uno: differenze tra le versioni

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Tale convinzione non era l'unica possibile. Avrebbero potuto concludere, come fecero i loro vicini pagani, che il mondo fosse governato da una moltitudine di divinità concorrenti, ciascuna al comando di una porzione di mondo, o che ci fossero due dei, uno che personificava l'impeto dell'ordine nel mondo e l'altro l'impeto del caos o anarchia. Ognuna di queste conclusioni poteva facilmente essere supportata da prove a loro disponibili.
 
A dire il vero, questa concezione del mondo sembra aver senso anche oggi. Il mondo sembra proprio manifestare sia ordine che anarchia. Il sole si alza ogni mattina e le stagioni si susseguono in maniera totalmente prevedibile, ma poi ci sono terremoti, uragani, tornadi ed epidemie che recano un caos terribile su gente del tutto innocente. Incidenti aerei causano perdite di vite umane in modo casuale; la gente muore per infart apparentemente imprevedibili; bambini nascono con difetti genetici inaspettati. Pertanto, il mondo manifesta un unico sistema integrato o è inerentemente discorde, infranto e ambiguo? Ciascuna prospettiva ha la sua questione alternativa. Se si accetta la prospettiva di un mondo ordinato, allora bisogna spiegare il perché del caos. Se si accetta la prospettiva di un mondo anarchico, allora bisogna spiegare il perché dell'ordine che pur vi esiste. I nostri antenati scelsero la prima propsettivaprospettiva. Vedevano il mondo come intrinsecamente ordinato e spiegavano quest'ordine postulando la presenza di un Dio unico, singolo, supremo e trascendente, che è sia la causa che il principio dell'ordine. Poi si affaticarono incessantemente a spiegare il perché delle inspiegabili sofferenze che aleggiano sotto e intorno alla periferia dell'ordine.
 
AbbiaAbbiamo testimonianze esplicite che i nostri progenitori fossero consapevoli di una visione dualistica del mondo, la possibilità che il mondo fosse regolato da due potenze supreme in conflitto, ma la rifiutarono. Un passo il Deutero-Isaia riporta:
{{q|Perché dall'est all'ovest si riconosca<br/>che non c'è nessun Dio fuori di me.<br/>Io sono il Signore e non c'è alcun altro.<br/>Io formo la luce e creo le tenebre,<br/>do il benessere, creo l’avversità.<br/>Io, il Signore, compio tutto questo.|Isaia, {{passo biblico|Isaia|45,6-7}}}}