Non c'è alcun altro/Dio è Uno: differenze tra le versioni

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==Amare Dio==
Come si può comandare di amare qualcosa? Si può comandare ai sentimenti? La Bibbia a dir la verità suggerisce che alla gente si può comandare di avere certi sentimenti. L'ultimo dei dieci comandamenti, per esempio, ci istruisce a non desiderare. Altrove, ci vien detto di non sentire odio per i nostri simili. Nella Bibbia non c'è una distinzione chiara tra il sentimento stesso e l'espressione di tale sentimento in azioni o comportamenti. In questo contesto, quindi, il comando di amare Dio include il comdano di agire amorevolmente verso Dio. E inoltre, dobbiamo agire amorevolmente con tutto il cuore e con tutta l'anima e con thatta la nostra forza. Questa triplice formula imprime una nota d'urgenza o enfasi sul comandamento. Come dobbiamo agire amorevolmente verso Dio? Eccessivamente! Enfaticamente! Esclusivamente! Dobbiamo tenere a cuore le istruzioni di Dio, continua il passo biblico. Dobbiamo insegnarle ai nostri figli, recitarle mattino e sera, legarcele sulle mani e sulla fronte e iscriverle sugli stipiti delle nostre case e dei nostri cancelli. (Gli ultimi due riferimenti, come abbiamo citato sopra, si riferiscono ai ''tefillin'' e alla ''mezuzah'' da affiggersi agli stipiti delle porte. Entrambi contengono questo brano biblico scritto su pergamena).
 
La giustapposizione di Dio ''echad'' con l'obbligo di amare Dio " con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze" implica che, dato che Dio è esclusivamente il nostro Dio, dobbiamo assicurare a questo Dio una lealtà esclusiva. L'affermazione è duplice: una dichiarazione sulla natura di Dio e, allo stesso tempo, una dichiarazione di come dobbiamo rapportarci a questo Dio. Poiché solo Dio è Dio, dobbiamo adorare questo Dio esclusivamente e totalmente.
 
La nozione che soltanto Dio è esclusivamente il Dio di Israele viene dimostrato anche nella pratica, quando si scrive un rotolo della [[Torah]], di iscrivere l'ultima lettera della prima parola ebraica del versetto (una ''[[w:ajin|ayin]]'' '''ע''') e l'ultima lettera della sua ultima parola (una ''[[w:daleth|dalet]]'' '''ד''') in grassetto largo. Messe insieme, le lettere formano la parola ebraica ''eid'', o "testimone". Recitando il passo, Israele diventa testimone della sovranità assoluta di Dio.<ref>Per questa sezione si vedano spec. M. Elon, "The Principles of Jewish law", ''Encyclopaedia Judaica'', 1975; N. S., Hecht, ''et al.'', ''An Introduction to the History and Sources of Jewish Law'', Clarendon Press, 1996; Barry W., Holtz, ''Back to the Sources: Reading the Classic Jewish Texts'', Summit, 1984.</ref>
 
==Mutualità==