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Questo profeta era membro di una comunità di Israeliti che erano stati esiliati in Babilonia dopo la distruzione di Gerusalemme e del [[w:Tempio di Salomone|Primo Tempio]] nel 586 [[w:p.e.v.|p.e.v.]] La sua domanda, parimenti retorica, è anche derisoria poiché, continuando, condanna duramente gli dei della circostante comunità pagana, dei che sono fatti "d'argento e oro", che "se li caricano sulle spalle", "che non si muovono più dal loro posto" e, soprattutto, un dio che "se uno grida a lui, non risponde".
 
Come può il Dio del profeta essere paragonato ad uno qualsiasi di questi idoli? Se questo è il significato di ''dio'' secondo questi pagani, allora veramente non c'è paragone. Tuttavia, la domanda del profeta ha un'altra dimensione di significato. Non solo confronta Dio con gli idoli, ma asserisce anche il principio per cui il suo Dio è al di là di qualsiasi forma di comprensione o espressione umana. Eppure non c'è un solo passo biblico che non parli copiosamente di tale Dio e di come Egli sia.
 
E questo è precisamente il paradosso del Dio biblico. Questo Dio non può essere messo a confronto con nulla, niente al mondo. Noi chiamiamo questa qualità l'assoluta trascendenza di Dio. Dio è il totale "oltre" — oltre qualsiasi cosa possiamo conoscere e/o provare, sapere e descrivere in linguaggio umano. Che è esattamente ciò che fa di Dio Dio, e tale è la differenza tra un qualsiasi oggetto nel mondo creato e Dio. Noi possiamo provare, e quindi conoscere e quindi descrivere tutta la creazione; non possiamo provare, conoscere e descrivere Dio. Ciononostante, gli autori dei testi biblici sembrano sapere e dire parecchio di come Dio sia, di quello che Egli fa nella natura e nella storia e di ciò che vuolu dall'umanità.<ref>Per questa sezione si vedano spec. Elliot N. Dorff, ''Knowing God: Jewish Journeys to the Unknowable'', Jason Aronson, 1992, 112-120 e ''passim''; Mordecai M. Kaplan, ''The Meaning of God in Modern Jewish Religion'', The Jewish Reconstructionist Foundation, 1947; Abraham J. Heschel, ''The Prophets'', Jewish Publication Society, 1962, ''ad hoc''.</ref>
 
==Il peccato dell'idolatria==