La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/"Mishneh Torah" come parabola: differenze tra le versioni

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==La lingua perduta dei comandamenti==
Un sottotema di questo nostro studio è stata la manipolazione delle fonti rabbiniche da parte di Maimonide. A quanto pare, il suo resoconto della funzione delle parabole è di per sé un esempio di tale manipolazione. Il ''Cantico dei Cantici Rabbah'' dice di quel libro relativo: "Questa materia può essere paragonata al caso di un re che ha perso dell'oro o delle perle nella sua casa. Non è forse grazie ad un misero lucignolo che li ritrova? Pertanto non disprezzare la parabola, poiché è mediante la parabola che una persona riesce a intendere le parole della Torah."<ref>''Song of Songs Rabbah'' 1:8 (nella traduz. di J. Neusner, i.47) {{en}}.</ref> Il messaggio è che gli studiosi non dovrebbero considerare lo studio delle opere di Salomono come inferiore alla loro dignità. Persino un re usa una vecchia candela per trovare qualcosa di prezioso. Parimenti, sebbene Proverbi, Ecclesiaste e Cantico dei Cantici abbiano poco valore per l'halakhah, tuttavia non devono essere lasciati da parte, perché servono come parabole che fanno luce sulla Torah.
 
Maimonide prima parafrasa e poi spiega questa parabola sulle parabole, parte di una serie su cui basa la sua discussione:
{{q|Di ciò è stato detto: ''I nostri Rabbini dicono: Un uomo che perde una [[:en:w:selah|sela]] o una perla in casa sua può trovare la perla accendendo un candelino del valore di un [https://biblehub.com/hebrew/632.htm issar]. Nello stesso modo questa parabola di per sé non vale nulla, ma tramite essa puoi capire le parole della Torah.'' Anche questo è ciò che dicono. Ora considera l'affermazione esplicita dei [saggi], ''che la loro memoria sia benedetta'', che il significato interno delle ''parole della Torah'' è una ''perla'' mentre il significato esterno di tutte le parabole ''non vale nulla'' e [considera] il loro paragone dell'occultamento di un soggetto mediante il significato esterno della sua parabola ad un uomo che fa cascare una perla in casa sua, che era oscura e piena di mobilia. Ora la perla è là, ma non la vede e non sa dove sta. È come se non fosse più in suo possesso, dato che gli è impossibile derivarne beneficio finché, come è stato citato, non accenda una lampada — atto a cui corrisponde una comprensione del significato della parabola.<ref>''Guida'' i, Introduzione (p. 11).</ref>
Si è verificato un sottile cambiamento. Maimonide vuole evidenziare il messaggio del ''midrash'', che le parabole non debbano essere disprezzate, poiché fa parte della sua argomentazione, ma la sua analisi ci porta altrove. Se il ''midrash'' si concentrava sul prestigio, la rielaborazione di Maimonide riguarda l'ermeneutica.
 
Cerchiamo di sottolineare le differenze. Nell'originale la persona che ha perso qualcosa di prezioso è un re, come infatti lo era Salomone, che scrisse le parabole in questione. Nella parafrasi di Maimonide la persona nella parabola viene retrocessa. Il ''midrash'' tratta la parabola come qualcosa di facile che chiarisce qualcosa di difficile: il candelino appare acceso, pronto ad illuminare "le parole della Torah". Nella versione di Maimonide, il candelino deve ancora essere acceso prima che la perla possa essere ritrovata, corrispondendo allo sforzo intellettuale richiesto per illuminare il significato oscuro della parabola. La casa ora è "piena di mobilia",<ref>Schwarz riporta ''gruta`ot''.</ref> un particolare che non c'era nel ''midrash''; né c'è lì un qualche riferimento a "occultamento". Con mobilia Maimonide sembra intendere l'arredamento della parabola stessa, il suo "significato esterno", la storia o le immagini su cui inciampa una persona mentre cerca di comprendere il significato interno. Invece di essere un aiuto alla comprensione, la parabola ora è presentata come un impedimento alla comprensione, poiché invece di rivelare le parole della Torah, le camuffa. In generale, la spiegazione di Maimonide evidenzia la perdita e la difficoltà di trovare l'oggetto prezioso, piuttosto che lo stato e il comportamento della persona che l'ha perso.
 
==Una Scala di Giacobbe==