La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Da teoria a storia: differenze tra le versioni

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Funkenstein osserva che, nell’[[:en:s:Epistle to Yemen|''Epistola allo Yemen'']] ''(Iggeret Teiman)'', i quattro imperi sono vagamente associati alla sette che usano diversi stratagemmi per minare l'ebraismo,<ref>Funkenstein, ''Perceptions of Jewish History'', 151. Fatto interessante, nel commentare che "Maimonide, a differenza di alcuni filosofi storici ebrei e gran parte dei filosofi cristiani, non presta attenzione specifica alle periodizzazioni dettagliate. Né è interessato alla storia come tale", Funkenstein cita Baron, eppure mi sembra che le loro vedute divergano (Funkenstein, ''Perceptions of Jewish History'', 151 nota 66).</ref> stratagemmi che alla fine vanno a favore dell'ebraismo altra manifestazione di uno stratagemma divino. I quattro imperi non sono solo potenze mondiali in successione: hanno un'importanza ideologica e le ere che passano prima del messiah sono quindi non soltanto periodi di tempo in aspettativa, ma processi che dovono essere subiti e che portano all'arrivo del messiah.
 
Le osservazioni di Baron sull'avversione di Maimonide per gli approcci astrologici contemporanei alla storia forniscono una motivazione ancor più chiara per il modo obliquo in cui nella ''Mishneh Torah'' viene espresso il rapporto della teoria nella storia. L'idea che la conoscenza dei movimenti dei corpi celesti sia connessa alla conoscenza del futuro poteva pensarsi coincidesse con le asserzioni dell'astrologia. L'idea non poteva quindi essere discussa esplicitamente ma, allo stesso tempo, una discussione della profezia non sarebbe stata completa senza di essa.
 
Nel complesso, però, l'analisi di cui sopra coincide maggiormente con la veduta di Funkenstein. Maimonide invero sembra aver pensato che ci fosse progresso nella storia. Non era particolarmente interessato in eventi storici specifici, che tendevano ad eccitare gli astrologi, ma era molto interessato nei processi storici e credeva che fossero collegati con i moti delle sfere. Pertanto la storia esibisce un modello di generazione, decadimento e rigenerazione simbolizzato dal modello di perdita e restaurazione nella ''Mishneh Torah'' come descritto ''supra'' nel Capitolo 4, un modello che può essere visto come parallelo ai processi naturali originati nella natura sublunare tramite i moti circolari delle sfere che inducono un movimento verticale agli elementi.
 
Soprattutto, i differenti significati simbolici del sogno di Giacobbe, espressi separatamente nella ''Guida'', ma suggeriti simultaneamente in "Leggi delle Fondamenta della Torah", 7:3, mettono insieme processi naturali e storici. in quello che sembra supportare il modo di Funkenstein di collegare i due.
 
Detto ciò, bisogna tenere in mente che, per Maimonide, il progresso della storia è sempre restaurativo, e non verso particolari sviluppi, ma inteso come ideale. Secondo Kenneth Seeskin, che modifica il verdetto di Baron, "sarebbe meglio dire che ciò che mancava a Maimonide non è un senso della storia ma il senso della storia che misura il cambiamento in termini di rivoluzione concettuale".<ref>[https://www.religious-studies.northwestern.edu/people/faculty/affiliated-faculty/kenneth-seeskin.html Seeskin], [https://www.jstor.org/stable/20100932?seq=1#page_scan_tab_contents "Maimonides' Sense of History"], 137. Vedi anche Spero, "Maimonides and the Sense of History"; Sacerdoti, "Il senso storico di Maimonide".</ref> Lo stato ideale è quello di Adamo prima della Caduta, in possesso della conoscenza del vero e del falso piuttosto che del bene e del male, e la storia non può migliorare tale stato.
 
==''Mishneh Torah'' come profezia==