La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Da teoria a storia: differenze tra le versioni

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È anche questa interpretazione intesa come una delle connotazioni di "Leggi delle Fondamenta della Torah", 7:3? Potrebbe essere un'esagerazione vedere la ''Guida'' come un'integrazione della ''Mishneh Torah'' fino a questo punto, ma non ci dovrebbe sorprendere che ci siano coloro che interpretano i quattro carri/venti come si riferissero ai quattro regni.<ref>Vedi ''Tanakh da`at mikra, zekharyah'', Introduzione, 11-12.</ref> Abbiamo un'altro esempio di parabola come quella della scala di Giacobbe, una che ha un'interpretazione teorica nella ''Guida'' e inoltre anche un'interpretazione storica, una alla quale forse si allude nella ''Mishneh Torah'', tenendo in mente che i quattro carri sone "la causa di tutto ciò che accade nel tempo".
 
Ci rimane di provare ad interpretare i riferimenti a Geremia e il loro ordine invertito. Potrebbe darsi che ciò richieda di abbandonare l'esegesi e ritornare alle nozioni basilari. Lo scopo principale di "Leggi delle Fondamenta della Torah", 7:3, è di informarci che i profeti parlano in parabole. In tale rispetto, la ''halakhah'' può essere considerata coma una versione condensata di ''Guida'' ii.43, che ci si riferisce esplicitamente. In quel capitolo della ''Guida'', Maimonide discute tipi differenti di parabole (usando alcuni degli stessi esempi della ''halakhah'') ed i differenti modi in cui i loro significati vengono rivelati ai profeti che li ricevono. Il ramo di mandorlo lì viene confrontato con la pentola che bolle (e altre parabole) in quanto mentre quest'ultima trasmette il suo significato mediante un simbolismo visivo, il primo lo fa mediante un gioco di parole. Potrebbe quindi essere che la parabole che cita Maimonide nella nostra ''halakhah'' hanno una pari funzione, cioè di illustrare differenti stili parabolici, come anche servire da esempi del fatto che le parabole sono a volte accompagnate da spiegazioni e a volte no. In tale rispetto, come simbolo visivo, la pentola che bolle vista da Geremia ha più in comune con le creature viventi viste da Ezechiele di quanto non abbia il ramo di mandorlo, per cui l'ordine di creature-pentola-ramo nella ''halakhah''. Vedi il caso, le due visioni di Geremia sono discusse in ordine inverso anche in ''Guida'' ii.43 ed il capitolo in generale mescola gli esempi che cita rispetto all'ordine biblico, senza che ciò sembri particolarmente significativo. È lo stile più teso della ''Mishneh Torah'' che ci rende sensibili a tali anomalie.
 
C'è comunque un punto intrigante di connessione, nel contenuto piuttosto che nello stile, tra le creature viventi di Ezechiele ela pentola che bolle di Geremia: le creature vengono dal nord e la pentola punta al nord, indicando che il male verrà da tale direzione.
{{q|Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube con un fuoco che si avvolgeva su se stesso; intorno ad esso e dal mezzo di esso emanava un grande splendore come il colore di bronzo incandescente in mezzo al fuoco. Dal suo mezzo appariva la sembianza di quattro esseri viventi.<ref>Ezechiele {{passo biblico|Ezechiele|1,4-5}}.</ref><br/>La parola del Signore mi fu rivolta per la seconda volta, dicendo: Che cosa vedi? Io risposi: Vedo una pentola che bolle e ha la bocca volta nella direzione opposta al nord. Allora il Signore mi disse: Dal nord la calamità si rovescerà su tutti gli abitanti del paese.<ref>Geremia {{passo biblico|Geremia|1,13-14}}.</ref>}}
È difficile sapere cosa significhi tutto ciò. La connessione, se è intenzionale, potrebbe essere intesa soltanto ad indicare che i riferimenti ai profeti in "Leggi delle Fondamenta della Torah", 7:2-3 sono concatenati, rappresentando forse l'idea della visione di Abramo che viene trasmessa a suo nipote e ai profeti, come narrato in "Leggi dell'Idolatria", 1:3.<ref>Si veda [https://www.sefaria.org/Mishneh_Torah%2C_Foreign_Worship_and_Customs_of_the_Nations.1.3?lang=bi&with=all&lang2=en "Leggi dell'Idolatria", 1:3] {{he}}{{en}}.</ref>
 
Alternativamente, Maimonidepotrebbe star indicando che, sebbene eviti il metodo midrashico che appiattisce la Bibbia e la tratta com testo omogeneo, rispetti invece i contorni ed il clima di ciascun libro e di ciasdcun tipo di scrittura – tale è la lezione della precedente ''halakhah'' che abbiamo esaminato – ciononostante, poiché tutta la profezia è di origine comune nell'intelletto agente, c'è spazio perché le profezie si commentino tra loro e per considerarle alquanto misdrashicamente come un singolo sistema di simboli, nonostante l'individualità dell'immaginazione. Se è così, allora le nostre due ''halakhot'' adiacenti rappresentano due metà di un saggio equilibrato e diversificato di interpretazione biblica.
 
Forse è ora di riprendere il filo del discorso lasciato in sospeso prima, sulla transizione dal capitolo 6 al capitolo 7 di "Leggi delle Fondamenta della Torah" e sullo svolgimento della storia.
 
===Maimonide e il processo storico===