La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Da teoria a storia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 173:
Chi aspiri alla profezia deve perfezionare sia la propria facoltà raziocinante sia la propria facoltà immaginativa. In ''Guida'' ii.36,<ref>p. 369.</ref> la profezia stessa è definita come "un traboccamento scaturito da Dio, che Egli possa essere glorificato e onorato, attraverso l'intermediazione dell'Intelletto Attivo, verso la facoltà razionale in primo luogo, e successivamente verso la facoltà immaginativa". Kraemer parafrasa questo nella seguente maniera:
{{q|Il profeta riceve verità teoriche dall'emanazione dell'Intelletto Agente sulla sua facoltà razionale. Questa emanazione attiva la sua facoltà d'immaginazione, facendo pertanto sorgere rappresentazioni simboliche della verità ad un livello che la gente comune può comprendere. Il profeta comunica questi simboli al pubblico tramite mito e rito.<ref>J.L. Kraemer, ''Maimonides'', 388.</ref>}}
 
Due capitoli dopo, questa definizione viene espansa per poter spiegare il profeta sia come comunicatore di conoscenza teorica sia come veggente di eventi futuri. Prima ci viene detto che, come tutti possiedono raziocinio, così tutti possiedono immaginazione, e quindi tutti sono in qualche modo capaci di predire il futuro. Ciò che rende diverso il profeta è che ha sviluppato la sua facoltà razionale al massimo grado di cui sia capace, rendendolo ricettivo al flusso dall'intelletto agente che conferisce conoscenza intuitiva perfetta invece di una scrupolosa inferenza deduttiva da una proposizione all'altra attraverso la ragione. Ciò si traduce in una conoscenza chiara ed accurata di eventi futuri percepiti dall'immaginazione, invece di intimazioni irregolari e inaffidabili del futuro che persone comuni con forte immaginazione potrebbero ricevere. La differenza di grado produce una differenza di tipo. Potrebbe essere, asserisce Maimonide, che la differenza sia sentita da entrambe le facoltà:
{{q|Sappi che i veri profeti senza dubbio comprendono materie speculative; mediante la sola speculazione, l'uomo è incapace di afferrare le cause da cui ne consegue quello che il profeta è venuto a conoscere. Ciò ha una controparte nel loro dare informazioni in merito a materie su cui l'uomo, usando solo congetture comuni e divinazione, è incapace di fornire informazioni.<ref>''Guida'' ii.38 (p. 377).</ref>}}
In altre parole, le persone comuni mediante il ragionamento non possono raggiungere la conoscenza di fisica e metafisica conferita al profeta dall'intelletto agente, perché mancano loro le premesse da cui consegue la conoscenza. Il profeta ottiene conoscenza di buon governo e del futuro che l'immaginazione ordinaria e senza aiuti non riesce ad afferrare. Il passo continua:
{{q|Poiché il traboccamento che influenza la facoltà immaginativa – col risultato di renderla perfetta in modo che il suo atto dà origine a informazioni su quello che accadrà e ad apprendere quegli eventi futuri come se fossero cose percepite dai sensi e avessero raggiunto la facoltà immaginativa dai sensi – è anche il traboccamento che rende perfetto l'atto della facoltà razionale, cosicché il suo atto gli fa conoscere cose che sono reali nella loro esistenza, e ottiene questa comprensione come se l'avesse appresa cominciando da premesse speculative... Ciò sarà ancor più giusto per la facoltà razionale. Poiché il traboccamento dell'Intelletto Attivo entra nella sua realtà solo in esso [cioè nella facoltà razionale], facendolo passare da potenzialità ad attualità. Come fa allora la facoltà immaginativa ad essere perfezionata in tal grande misura da poter apprendere ciò che non le proviene dai sensi, senza che la facoltà razionale sia influenzata in modo simile da apprendere senza aver appreso tramite premesse, inferenze e riflessione?}}
I sensi sono per la facoltà immaginativa quello che la logica è per la facoltà razionale. Se il flusso dalla facoltà razionale alla facoltà immaginativa rende la facoltà immaginativa capace di percepire in forma concreta cose che non sono mai state presenti nei sensi, particolarmente cose future, deve essere perché alla facoltà razionale è garantita conoscenza scientifica senza dover passare per le fasi di deduzione logica.
 
===Maimonide e il processo storico===