La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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In un passo talmudico chforma anche parte della liturgia quotidiana, eseguire azioni di benevolenza in generale e "accompagnare i defunti" in particolare, sono tra le cose delle quali una persona gode i frutti in questo mondo ed il capitale nel mondo a venire.<ref>TB ''Shab.'' 127''a''.</ref> Il mondo a venire è quindi in gioco per coloro che sono in lutto e per il defunto, e pare possibile che Maimonide intenda fare un'allusione a questa maggiore ricompensa prima di trattare del bene supremo in terra, i giorni del messiah.<ref>Vedi "Leggi del Pentimento", 9:2.</ref>
 
Soprattutto, la giustapposizione di "Leggi del Lutto" con "Leggi dei Re e Loro Guerre" può essere vista come un messaggio di speranza. Nell'atteggiamento traddizionale ebraico verso il lutto, tutto il lutto si collega al senso nazionale di lutto per la distruzione del Tempio e la perdita di Gerusalemme. Non è chiaro quanto ciò fosse radicato negli ebrei durante il tempo e luogo di Maimonide,<ref>[154]Sia nella tradizione Ashkenazita che in quella Sefardita, le parole di condoglianze alle persone in lutto (Possa Dio confortarti tra coloro che soffrono il lutto di Sion e di Gerusalemme", "Che tu possa essere confortato a Gerusalemme") collegano il lutto personale al lutto per la distruzione di Gerusalemme e del Tempio. Tuttavia, il messaggio di condoglianze raccomandato in "Leggi del Lutto", 13:2, è semplicemente "sii confortato dal Cielo", che si basa su TB ''San.'' 19''a''. Ciononostante, Maimonide scrisse "Leggi del Lutto" per uso anche in tempi messianici, quando ci sarà ancora la morte, ma non più il lutto per Gerusalemme. Quanto alla conclusione messianica della ''Mishneh Torah'', il messaggio più aperto di Maimonide, sebbene non completamente esplicito, è sulla morte come una costante in tutti i tempi; il suo messaggio nascosto, trasmesso solo attraverso la struttura, è sulla redenzione.</ref> ma troviamo un confronto tra lutto nazionale e lutto personale nel capitolo della ''Mishneh Torah'' che tratta delle tradizioni del digiuno durante il [[w:Tisha b'Av|Nove di Av]], data in cui viene commemorata la distruzione di entrambi i Templi,<ref>Vedi "Leggi dei Giorni del Digiuno", 5:11. In realtà, una connessione più esplicita viene fatta in TB ''Ta`an.'' 30''a''.</ref> e che, come per gli altri giorni di digiuno che commemorano la distruzione e l'esilio, si trasformeranno in un giorno di gioia durante l'era messianica.<ref>Vedi "Leggi dei Giorni del Digiuno", 5:19. Da notare che "Leggi dei Giorni del Digiuno" è la penultima sezione del ''Libro delle Stagioni'' ed è seguita dalla sezione finale, "Leggi di Megilah [156Purim] e Hanukah", che tratta di due festività che commemorano la redenzione, in quella che sembra essere un ulteriore esempio del modello di perdita e restaurazione, con la fine ottimista di "Leggi dei Giorni del Digiuno" che prepara il lettore a ciò che verrà. Potrebbe anche essere che qui Maimonide sta semplicemente seguendo la sequanza di Ordine ''Mo`ed'' (che egli giustifica nell'introduzione al suo ''Commentario alla Mishnah'' dicendo che i digiuni erano stati istituiti da precedenti profeti e Purim e Hanukah da successivi), ma un paio di cose indicano altrimenti. La prima è che ''Megilah'', che segue ''Ta`anit'' nell'Ordine ''Mo`ed'', tratta del Purim, ma quasi non cita Hanukah, eccetto che per stipulare la lettura della Torah per quella festività (Mishnah ''Megilah'' 3:6). La seconda è che ''Megilah'' viene seguita in Ordine ''Mo`ed'' da ''Mo`ed katan'' e ''Ḥagigah'', mentre Maimonide sussume l'argomento di ''Mo`ed katan'' sotto la rubrica di "Leggi del Riposo nelle Festività", nell'ambito del ''Libro delle Stagioni'', e toglie del tutto l'argomenmto di ''Ḥagigah'', al ''Libro delle Offerte'', lasciando esposta la sezione "Leggi di Megilah e Hanukah" alla fine del ''Libro delle Stagioni''. La fine clamorosa di "Leggi di Megilah e Hanukah" sembrerebbe confermare questa lettura: "Grande è la pace, poiché l'intera Torah fu data per portare pace nel mondo, siccome dice, «Le sue vie sono vie dilettevoli e tutti i suoi sentieri sono pace» (Prov. {{passo biblico|Prov|3,17}})" ("Leggi di Megilah e Hanukah", 4:14).</ref> Letta in tal senso, la sequenza di "Leggi del Lutto" seguita da "Leggi dei Re e Loro Guerre" assume proprio tale senso di conversione da dolore a benessere, tanto più potente in quanto trasmesso obliquamente. Il lutto viene seguito dalla resurrezione nazionale e dalla salvezza, rappresentando l'istanza finale di perdita e restaurazione.
 
Tutto considerato, la posizione di "Leggi del Lutto" può essere vista come un'anomalia inspiegabile, oppure come un colpo di genio artistico, un preludio totalmente adeguato alla sezione culminante di "Leggi dei Re e Loro Guerre" e all'era messianica.