La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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[[File:Ezra Orion, Stairs to the Sky (2531527122).jpg|480px|center|Scala del Cielo di Ezra Orion 1979-80, Gerusalemme]]
La cosmogonia neplatonica ha due fasi: l'emanazione è accompagnata dadal ritorno, mentre l'ipostasi inferiore si giravolge indietro desiderando l'ipostasi superiore dalla quale si origina. In un contesto ebraico, "ritorno" evoca l'idea del pentimento, la radice della corrispondente parola ebraica, ''teshuvah'', essendo ''shuv'', che significa ritornare. Evoca inoltre l'idea politica della venuta del messia, della redenzione dall'esilio, e del ritorno a Sion che, per quanto riguarda Maimonide, dipende dal pentimento.<ref>Vedi "Leggi del Pentimento", 7:5. Vedi anche Blidstein, ''Political Concepts'' {{he}}, 272-4; Kadari, "Thought and Halakhah in Maimonides' Laws of Repentance" {{he}}, 236-43.</ref> L'implicazione è che il concetto maimonideo del pentimento sia collegato col concetto del ritorno presente nel pensiero neoplatonico.<ref>Ivry, che in generale rappresenta l'uso maimonideo delle idee neoplatoniche come importante ma cauto, asserisce: "è nei classici neoplatonici che Maimonide avrebbe trovato l'ideale della ricerca della redenzione psichica dell'uomo, per ritornare alle sue origini ideali ed eterne" ("Islamic and Greek Influences on Maimonides", 150). Vedi anche Appendice II.1.</ref>
 
Il girarsi indietro dell'ipostasi inferiore non è un vago desiderio. È un doppio momento di introspezione e retrospezione, in cui l'ipostasi forma un pensiero di se stessa ed un pensiero della Prima Causa. Attraverso questo processo, che è una costante del suo essere, acquisisce identità. È in questi due pensieri interdipendenti che essa consiste veramente. In "Leggi del Pentimento", il pentimento ha le stesse due componenti di introspezione e retrospezione. È un doppio processo di autoanalisi e di riconciliazione con Dio.
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===I comandamenti pratici e la cognizione===
La questione se Maimonide considerasse il reame pratico come cognitivo è stata già risolta, in modo affermativo, nel Capitolo 1, dove è stato asserito che la virtù morale può costituire conoscenza di Dio. L'attuale discussione presenta un'opportunità di affrontare la stessa questione da una diversa angolazione. Inizieremo qui con un forte richiamo alle "Leggi delle Fondamenta della Torah", 2:2. Proponendo lo studio di fisica e metafisica come mezzo per coltivare l'amore e timore di Dio, Maimonide conclude con una citazione da Midrash: "Poiché tramite ciò, voi riconoscete colui che parlò ed il mondo fu."
 
==Lutto fuori posto?==