La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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Josef Stern ha osservato che le spiegazioni che offre Maimonide nella ''Guida'' in merito ai comandamenti rispondono alla "domanda del comandamento, che spiega o dimostra la razionalità della legislazione di Dio", ma non risponde necessariamente alla "domanda dell'osservanza, fornendo ragioni che un agente umano possa usare per giustificare la propria osservanza dei comandamenti".<ref>[https://philosophy.uchicago.edu/faculty/stern Stern], "The Idea of Hoq", 93.</ref> Nei casi dove la domanda del comandamento ha una risposta, come spesso accade nella ''Guida'', dalla necessità di contrastare un'antica pratica pagana, la ragione di un'osservanza continua a dir poco rimane incerta. C'è poca traccia in Maimonide del tema dell'alleanza nella Bibbia, e Stern asserisce che, nell'insieme, "purtroppo non ci vien detto granché sulle basi positive dell'obbligo". Ci dà comunque un suggerimento:
{{q|O forse l'idea di Maimonide è che le pratiche individuali non dovrebbero, e (in alcuni casi) non possono, essere giustificate o essere dimostrate come obbligatorie, ciascuna per conto suo, presa una per una, ma solo in modo derivato come parte della Torah e della Tradizione Profetica nel suo complesso, che di per sé, per prendere in prestito una frase di Quine, affronta il tribunale della giustificazione come ente singolo. Pertanto le basi che obbligano una persona ad obbedire la Torah non sono la somma totale degli obblighi isolabili dei comandamenti che la compongono, ma l'inverso: i comandamenti individuali sono obbligatori solo in quanto appartengono alla Legge nel suo insieme che "distribuisce" la sua giustificazione "olistica" tra le parti.<ref>Stern, "The Idea of Hoq", 121.</ref>}}
Nella ''Mishneh Torah'' questa è precisamente l'idea di Maimonide. Una caratteristica fondamentale del nostro modello assiomatico della sua forma è che le parti derivano il loro significato e forza dal tutto. La forma cosmica presenta la legge della Torah come sistema relazionale. Anche quelle leggi, come la proibizione contro l'omicidio, che sono accettate in qualsiasi società civile, devono essere obbedite non a causa della loro utilità, che darebbe loro una validità indipendente, ma perché fanno parte della legge di Mosè. Nessuna halakhah esce dal confine del sistema, proprio come nessuna entità dell'universo ha un moto indipendente.<ref>"Tale è la fede della moltitudine degli uomini nella conoscenza della nostra Legge, e ciò fu esplicitamente affermato dai nostri profeti: cioè, che i particolari di atti naturali sono tutti ben sistemati e ordinati e vincolati tra loro, tutti essendo cause ed effetti; e che nessuno di loro è futile o frivolo o vano, essendo atti di saggezza perfetta" (''Guida'' iii.25, 505). Per un'applicazione dettagliata di questo all'esposizione della halakhah da parte di Maimonide, si veda Hadad, "The Relationship between Nature and Torah".</ref> Il concetto della legge come microcosmo giustifica l'applicazione della frase di Quine alquanto letteralmente, poiché l'idea del microcosmo è introdotta nella ''Guida'' con un confronto dell'unità del cosmo con l'unità del corpo umano,<ref>Vedi ''Guida'' i.72 (pp. 184-94).</ref> cosicché è molto appropriato pensare alla legge come "un ente singolo".
Nella ''Mishneh Torah'' questa è precisamente l'idea di Maimonide.
 
Inoltre, la sovrastruttura aristotelica e l'infrastruttura neoplatonica della ''Mishneh Torah'' rispondono molto bene ai requisiti di Stern. La prima assembla le sue parti in un tutto; la seconda distribuisce la giustificazione del tutto, l'imperativo di conoscere Dio, tra le parti. In termini neoplatonici, l'Uno è in Tutti e Tutti sono nell'Uno.
 
Infine, la legge obbliga perché la legge è razionale, non solo nel senso d'essere coerente internamente (i sistemi legali per lo più lo sono), o di contenere clausole alle quali consentirebbero la maggioranza degli esseri umani, ma perché, presa nel suo complesso, rappresenta la razionalità di per sé, la razionalità del cosmo, che è quello che una persona razionale cerca di riprodurre in se stessa.
 
===I comandamenti pratici e la cognizione===