La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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[[File:Ezekiel's vision.jpg|250px|left|Illustrazione incisa della "visione del carro" (merkavah) tratta dal Libro di Ezechiele, capitolo 1, secondo una precedente illustrazione di Matthaeus Merian (1593-1650) per le sue "Icones Biblicae", 1670]] In secondo luogo, e più importante, l'analisi precedente mette una cornice temporanea intorno alla trattazione delle ragioni dei comandamenti nei capitoli da 35 a 49 di Parte III della ''Guida'', che è valida e giusta ai fini di confrontare la classificazione dei comandamenti in quel libro con la classificazione nella ''Mishneh Torah'', ma chiaramente non rende giustizia alla ''Guida'' nel suo complesso. Il simbolismo della struttura della ''Mishneh Torah'' integra '''''ma`aseh merkavah''''' e '''''ma`aseh bereshit''''' coi comandamenti tramite il numero quattordici. Questa intera discussione delle differenze tra le classifiche della ''Mishneh Torah'' e della ''Guida'' è stata provocata dal notare che avevano il numero quattordici in comune. Potrebbe essere che nella ''Guida'' questo numero significhi soltanto ''ratio'' nell'astratto ed è lì semplicemente per certificare la razionalità dei comandamenti. Certamente, nel contesto immediato, non sembra avere gli stessi riverberi della ''Mishneh Torah''. Poiché, comunque, la ''Guida'' parla largamente di ''ma`aseh merkavah'' e ''ma`aseh bereshit'', e particolarmente poiché la sua terza parte, dove si trovano le ragioni per i comandamenti, si apre con la visione di '''''[[w:Merkavah|merkavah]]''''', dobbiamo considerare se la presenza del numero quattordici non indichi che dovremmo esaminare come tutta la ''Guida'' consideri le ragioni dei comandamenti, e specialmente cosa possa significare la sequenza di temi che portano dalla spiegazione della visione di ''merkavah'' da parte di Ezechiele fino alla sezione delle "ragioni", attraverso le discussioni della provvidenza, la conoscenza di Dio in opposizione alla conoscenza umana, e le prove di Giobbe e Abramo.
 
Inoltre, la trattazione nella ''Guida'' delle ragioni per i comandamenti non finisce con le quattordici classi e l'approccio politico di cui formano la base. Poiché anche su larga scala la ''Guida'' va da materia a forma, da una giustificazione morale e sociale dei comandamenti a qualcosa che è quasi l'opposto. I capitoli da 50 a 53 di Parte III poi citano i misteri della Torah e successivamente, mediante la parabola del palazzo e dei vari gradi di prossimità al sovrano, raccomandano i comandamenti come esercizi spirituali e un mezzo per avvicinarsi alla presenza del sovrano. In breve, la razionalizzazione dei comandamenti da parte della ''Guida'' deve essere letta completamente e in contesto.
 
Tuttavia, la nostra manovra temporanea ha ottenuto i suoi obiettivi principali, che erano di distinguere i due significati di razionalizzazione e di evidenziare un aspetto aggiuntivo dell'integrazione artistica della ''Mishneh Torah''. Nel metodo assiomatico della ''Mishneh Torah'', razionalizzazione significa una dimostrazione di necessità formale, mentre nel metodo summativo della ''Guida'', razionalizzazione significa una dimostrazione di ragionevolezza. E come nella classificazione dei comandamenti, così anche nella razionalizzazione dei comandamenti, la struttura del tutto riflette la struttura delle parti. La struttura generale della ''Mishneh Torah'' riflette la stessa priorità della forma sulla materia che esiste nella struttura del comandamento individuale. Parimenti, il tipo di razionalizzazione dei comandamenti come un tutto implicito in tale struttura generale riflette il metodo applicato ai comandamenti individuali. Abbiamo due sistemi organici, uno di classificazione e l'altro di razionalizzazione, e quest'ultimo si origina dal primo. La forma della ''Mishneh Torah'' è veramente una matrice.
 
Sulla questione dell'integrazione, abbiamo inoltre visto che la forma della ''Mishneh Torah'' incorpora i misteri della Torah e l'idea dei comandamenti come una scala spirituale che il profeta ascende, argomenti che, come abbiamo appena visto, sono discussi successivamente nella ''Guida''. Succede quindi che la ''Mishneh Torah'' mostra contemporaneamente due forme letterarie della filosofia medievale: assioma e allegoria. I libri uomo-Dio rappresentano una scala che è una metafora della derivazione assiomatica vverso il basso, cioè quando sono letti dal primo all'ultimo, e un'allegoria del progresso del profeta verso l'alto quando sono letti dall'ultimo al primo.
 
Da qui possiamo affrontare direttamente due ulteriori questioni sui comandamenti: la loro autorità e la loro intelligibilità, non nel senso di un comandamento che abbia spiegata la sua particolare utilità, ma nel senso più tecnico, filosofico, del corpo dei comandamenti come oggetto di conoscenza.
 
===Il problema dell'autorità===