La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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{{q|È stato affermato che ''Contra Gnetiles'' non è un'opera polemica ma protrettica, indirizzata ai cristiani, esortandoli ad approfondire la loro comprensione della fede, specificamente su come persuadere altri al credo cristiano (Jordan, 1986, 190, 194). I gentili del titolo non sono mussulmani ed ebrei, ma l'uomo pre- o extra-cristiano, e metaforicamente, la mente umana sotto tutela della natura (Jordan, 1986, 181)".}}
Sweeney basa la propria discussione qui su R. Jordan, "The Protreptic Structure of the ''Summa Contra Gentiles''", ''The Thomist'', 50/2 (1986), 173-209. Una terza caratteristica della summa elencata da Sweeney, che punta "a coprire completamente un'intera disciplina", è invero condivisa sia da ''Guida'' che da ''Mishneh Torah''. Vedi anche voce su Wikipedia: "[[w:Dio, essere e ragione in Tommaso d'Aquino|Dio, essere e ragione in Tommaso d'Aquino]]".<br/>Comunque alla ''Mishneh Torah'' non manca la dialettica, Per esempio, come osservato nell'Introduzione, Maimonide stesso asserisce che in essa ha adottato la stessa tattica usata nella ''Guida'' per provare l'esistenza di Dio sulla base dell'eternità del mondo, anche se la tradizione ebraica richiede la credenza nella creazione — vedi ''Guida'' i.71 (p. 182). In "Leggi delle Fondamenta della Torah", capitolo 8, l'insistenza sulla halakhah come contesto dell'autorità di un profeta e la negazione dei miracoli come base di fede di certo mirata a minare quella che Maimonide reputava fossero i presupposti dietro le asserzioni [[w:Teologia della sostituzione|supersessionistiche]] dell'islam e del cristianesimo.</ref> Così mentre la forma assiomatica della ''Mishneh Torah'' è, almeno in linea di principio, una faccenda di logica pura e semplice, la forma summatica della ''Guida'' ha, anche in linea di principio, una larga componente di retorica; nell'arena delle filosofie in competizione, la poesia non basta.
 
Opinioni contrarie possono sorgere sia dentro che fuori del campo ebraico. Come abbiamo visto sopra, nell'esporre le ragioni dei comandamenti, Maimonide cerca di smontare gli argomenti di coloro che preferiscono vedere i comandamenti puramente come prodotto della volontà di Dio, insistendo che debbano essere intelligibili alle nazioni del mondo. Ciò delinea l'approccio alle ragioni dei comandamenti nella ''Guida'': il punto di riferimento non è l'ordine cosmico, ma l'essere umano ragionevole.
 
Ma come fa la ''Mishneh Torah'' a spiegare i particolari dei comandamenti? La risposta sarà che non lo fa, perché non ne ha bisogno. In quell'opera, si sosterrà, la domanda sparisce.
 
Ciò sarà per dopo. Il punto principale per il momento è che la ''Mishneh Torah'' e la ''Guida'' trattano di due tipi di razionalizzazione, sebbene definitivamente complementari.
 
Abbiamo visto questo rapporto prima, nella discussione della trattazione dei sacrifici. La valutazione sincronica, ontologica verticale della ''Mishneh Torah'', in cui i sacrifici stanno vicino al fondo della gerarchia neoplatonica, è stata contrastata dalla valutazione cronologica orizzontale della ''Guida'', in cui i sacrifici sono giustificati dalle convenzioni di culto prevalenti quando furono istituiti, e diventano obsoleti con la scomparsa delle convenzioni.
 
L'esempio dei sacrifici illustra un punto ulteriore, che è che mentre nella ''Guida'' valutazione e derivazione sono separate, nella ''Mishneh Torah'' sono coeve, poiché in base al concetto neoplatonico dell'emanazione, ciascuna entità è inferiore in valore alla precedente da cui deriva. Qui abbiamo un altro esempio di forma poetica che trasmette simultaneamente quello che la prosa discorsiva trasmette successivamente.
 
===Il Tutto e le Parti===