Teatro greco/I Greci e il teatro: differenze tra le versioni

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Fin dalle origini il teatro fu anzitutto un fenomeno religioso, che si svolgeva all'interno delle celebrazioni in onore di Dioniso: per i Greci assistere a una rappresentazione equivaleva a partecipare a un rito. Questo aveva delle naturali conseguenze sulla composizione del dramma, che attingeva la sua materia dal mito, e la stessa tragedia si configurava come «un'indagine sulla problematica natura delle divinità».<ref name="DelCorno165" />
 
Le rappresentazioni teatrali avevano però anche una portata politica non indifferente. Nell'Atene democratica del V secolo a.C. era infatti la ''polis'' a gestirne l'organizzazione: in questo contesto politico, caratterizzato da una comunità di uomini liberi che partecipavano al governo della città, la rappresentazione teatrale era un'occasione per fare un'esperienza di vita collettiva. La collettività in questo modo si trovava a essere, allo stesso tempo, committente e destinatario dell'opera teatrale. Centrale era il rapporto tra individuo e collettività, che all'interno della struttura del dramma aveva un suo corrispettivo nellonel dialogo tra l'eroe e il corsocoro.<ref name="DelCorno166" />
 
Terzo aspetto da tenere presente è il carattere agonistico delle rappresentazioni teatrali. I primi concorsi drammatici furono inventati – o almeno organizzati – dal tiranno Pisistrato attorno al 535 a.C.<ref name="Giulio Guidorizzi 2000, p. 32">Giulio Guidorizzi, ''Il mondo letterario greco. L'età classica'', Torino, Einaudi, 2000, vol. 1, p. 32.</ref> Per comprenderne l'importanza basti ricordare che anche le competizioni sportive erano inserite in contesti religiosi rituali, e i risultati delle gare avevano una valenza pubblica. Come per gli atleti, ad Atene era quindi previsto un concorso anche per gli autori di opere drammatiche all'interno delle festività religiose, il cui esito avesse un riconoscimento religioso e civile. C'era dunque un collegio di giudici che stabiliva un graduatoria tra i partecipanti, e in base a questa venivano assegnati i premi. Il prestigio della vittoria era d'altra parte uno stimolo per i poeti a esprimere i temi che segnavano la riflessione etica e speculativa della collettività.<ref name="DelCorno166" />