La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/La "Mishneh Torah" come Microcosmo: differenze tra le versioni

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Tre caratteristiche del pensiero maimonidea differenziano la sua applicazione della teoria microcosmo-macrocosmo da quella dei mistici. La prima è che il rapporto che la forma cosmica della ''Mishneh Torah'' implica tra legge e natura sta nell'ambito di una realtà post-Creazione singola. Come afferma Stern, "il parallelo che Maimonide enfatizza costantemente tra la Legge e gli atti divini, cioè naturali, non è un parallelo tra due domini ''differenti'' ma all’''interno'' di un dominio".<ref>Stern, "Idea of a Hoq", 97.</ref>
 
La seconda caratteristica è che non si sottintende una connessione diretta tra comandamenti particolari e costituenti particolari del cosmo. Le corrispondenze funzionano attraverso strutture e funzioni analoghe. Le somiglianze tra le parti dei due sistemi sono concettuali, non reali. Pertanto il ''Libro della Conoscenza'' è come la sfera diurna in quanto muove il resto dei comandamenti; o il ''Libro dell'Amore'' è paragonabile alla seconda sfera, quella delle stelle fisse, in quanto le caratteristiche che definiscono i comandamenti che contiene è che essi sono costanti. Ciò che significa è che, proprio come le stelle fisse sono in moto costante rispetto alla sfera diurna, e quindi rendono visibile il moto di quest'ultima, così i comandamenti del ''Libro dell’Amore'', come la recita dello Shema, agiscono come promemoria costanti delle dottrine del ''Libro della Conoscenza'', rendendo anche loro, come dire, visibili. Quello che non significa è che recitare lo Shema mette il recitatore in un qualche contatto con gli ''ofanim'', il secondo ordine degli angeli che governa la sfera delle stelle fisse. Il fatto che Maimonide dia una classificazione differente dei comandamenti nella ''Guida'' ma nell'ambito dello stesso schema cosmico definito dal numero quattordici, sebbene richieda ulteriori spiegazioni è perlomeno testimonianza che non esiste una vera connessione tra comandamenti o gruppi di comandamenti e i cieli.
La seconda caratteristica è che non si sottintende una connessione diretta tra comandamenti particolari e costituenti particolari del cosmo. Le corrispondenze funzionano attraverso strutture e funzioni analoghe. Le somiglianze tra le parti dei due sistemi sono concettuali, non reali.
 
La terza caratteristica è che il traffico tra cieli e terra funziona solo a senzo unico. L'esecuzione dei comandamenti ha un effetto riflessivo sull'esecutore e influenza anche il suo ambiente sociale, ma non ha assolutamente nessun effetto su un qualsiasi reame superiore. Perimenti, dire che i comandamenti derivano dalla comprensione perfetta del cosmo da parte di Mosè non significa che Mosè fosse un superastrologo che vide i comandamenti scritti nelle stelle. Significa che egli comprese il governo del cosmo come sistema completo e potè estrarne le sue forme e tradurle in legislazione.
 
==Riassunto==